lunedì 10 dicembre 2012

Deportazione evacuazione delocalizzazione

Ed ecco l'ultimissima di Clini!
Prima che si chiuda definitivamente il Gran Circo con le dimissioni del capo supremo, il grande mattatore tira fuori l'ennesima chicca, in verità spolverata periodicamente da diversi anni e diversi clowns.
Delocalizziamo i Tamburi!!!
Però, va detto che era dai tempi del circo Tremonti che non si sentivano barzellette ministeriali così! Soprattutto da un "tecnico"!
Sarà che siamo già in periodo elettorale? Sarà che si torna ad un dibattito politico di grandi idee berlusconiane?
Ovviamente... a poche ore dallo show... segue precisazione in politichese che nulla toglie al senso dell'interpretazione sensazionalistica dei giornalisti (evacuare, deportare).
De-localizzare vuol dire cambiare di luogo qualcosa, svuotando di fatto il luogo in qui il qualcosa si trova. E-vacuare, vuol dire svuotare, portare via qualcuno liberando un luogo. De-portare vuol dire spostare attivamente qualcuno da un posto ad un altro.
Il senso non cambia molto: caricare i bilanci pubblici locali, nazionali ed europei di una spesa ingentissima per sostenere lo spostamento, la demolizione e la ricostruzione di un'intera area residenziale all'interno di un territorio urbanisticamente già collassato e speculato fino all'osso, in cui mancano servizi primari e spazi fondamentali per la qualità della vita!
Morale della favola: il privato inquina, i cittadini pagano per andarsene e fargli il vuoto intorno per continuare indisturbato ad inquinare. Alla faccia dell'idea!


Ilva Taranto, Clini: “Evacuazione del quartiere Tamburi è una possibilità

 Contro l’esposizione a fattori inquinanti e cancerogeni provenienti dall’Ilva di Taranto, una delle possibilità studiate dal governo (e dal ministero dell’Ambiente) è l’evacuazione del quartiere Tamburi, quello più vicino al siderurgico del capoluogo ionico.Parola del ministro Corrado Clini da Roma, dove ha partecipato a ‘Più Libri più Liberi’. ”L’evacuazione è una delle possibilità – ha spiegato il ministro – Sappiamo che le caratteristiche abitative del quartiere sono tali per cui alcune aree risultano più esposte. Queste possono essere evacuate, ovviamente se gli abitanti sono disponibili”.
Non solo. Clini ha rivelato anche altre particolarità  sulla possibilità di evacuazione del rione. Particolari, per così dire, istituzionali: “Ne abbiamo già parlato anche con il sindaco di Taranto – ha annunciato il ministro – per cercare di creare una disponibilità abitativa alternativa”. Il quartiere, ha aggiunto Corrado Clini, è stato vittima di due misfatti: “Da una parte il parco minerario dell’Ilva è stato raddoppiato e dall’altra sono state autorizzate costruzioni nuove sempre più vicine al parco”.
”L’area di Tamburi – ha detto ancora il ministro – era già oggetto di un piano di risanamento del 2005 con fondi europei che sono rimasti alle amministrazioni locali che non sono state in grado di spenderli”. L’ipotesi di evacuazione parziale, ha sottolineato Clini, era già contemplata nel decreto dello scorso agosto su Taranto: “Nel provvedimento c’è una voce esplicita su Tamburi, che può prevedere l’evacuazione. La via maestra comunque rimane il risanamento dell’Ilva”. (ilfattoquotidiano)

Ilva: Clini, nessuna evacuazione forzata ne' 'deportazione'

"Nessuna 'evacuazione forzata' nessuna 'deportazione' per gli abitanti del quartiere Tamburi di Taranto". Il ministro Clini interviene attraverso il suo ufficio stampa, "per smentire ogni interpretazione strumentale del suo pensiero espresso  a Sky dove ha riportato una discussione avviata con le autorità cittadine". "Quando abbiamo affrontato il tema di Tamburi con il sindaco di Taranto una delle tematiche cha abbiamo affrontato è anche quella della possibilità di delocalizzare alcune delle strutture abitative che sono più esposte ai rischi della contaminazione ambientale e nello stesso decreto decreto legge di agosto destinato a finanziare gli interventi per Taranto abbiamo una voce esplicita sul risanamento del quartiere Tamburi che può prevedere anche interventi di questo tipo". (Ansa)

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