A grande sorpresa... manca l'ILVA!!!
Registro europeo su emissioni degli impianti industriali in Europa
E’ accessibile al pubblico e contiene informazioni sulle emissioni di sostanze inquinanti nell’aria, nell'acqua e nel suolo rilasciate da complessi industriali in tutta Europa. Vi figurano i dati annuali relativi a 91 sostanze e ad oltre 24 000 complessi operanti in 65 attività economiche. Vi si trovano anche altre informazioni, come la quantità e il tipo di rifiuti trasferiti negli impianti preposti al loro trattamento, sia all’interno che al di fuori di ciascun paese.
La Commissione europea e l'Agenzia europea dell'ambiente (Aea) hanno inaugurato, pochi giorni fa, un nuovo registro integrato delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E-Prtr). Il registro contiene informazioni sulle emissioni di sostanze inquinanti nell’aria, nell'acqua e nel suolo rilasciate da complessi industriali in tutta Europa. Vi figurano i dati annuali relativi a 91 sostanze e ad oltre 24 000 complessi operanti in 65 attività economiche. Vi si trovano anche altre informazioni, come la quantità e il tipo di rifiuti trasferiti negli impianti preposti al loro trattamento, sia all’interno che al di fuori di ciascun paese.
Per riuscire ad ottenere la partecipazione pubblica, uno degli obiettivi della convenzione di Århus, occorre innanzitutto che i cittadini sappiano cosa succede all'ambiente che li circonda e qual è la posta in gioco. Questo nuovo registro costituisce un importante passo avanti in tal senso, in quanto mette a portata di mano un maggior numero di informazioni sull’ambiente. Chiunque può ora vedere quanto inquinamento è prodotto nell'aria e nell'acqua dagli impianti della propria zona o regione.
Il commissario per l'Ambiente Stavros Dimas, ha dichiarato: "La trasparenza è uno strumento di vitale importanza per migliorare l’ambiente. L'istituzione di questo registro permetterà ai cittadini di accedere direttamente alle informazioni sulle emissioni rilasciate dai complessi industriali in tutta Europa e li aiuterà a partecipare in prima persona alle decisioni che si ripercuotono sull’ambiente. È segno della reale volontà delle autorità pubbliche e del settore di divulgare le informazioni ai cittadini e assumere una maggiore apertura."
La professoressa Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell'Agenzia europea dell'ambiente, ha dichiarato che "per riuscire ad ottenere la partecipazione pubblica, uno degli obiettivi della convenzione di Århus, occorre innanzitutto che i cittadini sappiano cosa succede all'ambiente che li circonda e qual è la posta in gioco. Questo nuovo registro costituisce un importante passo avanti in tal senso, in quanto mette a portata di mano un maggior numero di informazioni sull’ambiente. Chiunque può ora vedere quanto inquinamento è prodotto nell'aria e nell'acqua dagli impianti della propria zona o regione."
Per favorire l'accesso del pubblico alle informazioni sull'ambiente è stato creato il nuovo registro E-PRTRen, alimentato con i dati trasmessi dai singoli impianti industriali ed accessibile alla pagina http://prtr.ec.europa.eu/Home.aspx. Le informazioni del registro, che riguardano le sostanze inquinanti rilasciate nell'aria, nell'acqua e nel suolo dai singoli impianti nel 2007, coprono il 30 % delle emissioni totali di ossidi di azoto (NOx), ovvero la maggior parte delle emissioni provenienti da tutte le fonti tranne i mezzi di trasporto, e il 76 % delle emissioni totali di ossidi di zolfo (SOx) rilasciate nell'aria nei 27 paesi dell'UE e in Norvegia. Il registro informa anche sulla quantità di acque reflue e rifiuti trasferiti, compresi i trasferimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi, e fornisce i primi dati sulle sostanze inquinanti rilasciate nell’acqua da fonti diffuse, come le perdite di azoto e fosforo in agricoltura.
Il sito web ha un potente motore di ricerca che consente ai visitatori di impostarlo in base ad uno o più criteri e di avvalersi di una carta geografica. È possibile, ad esempio, ricercare la quantità di rifiuti pericolosi e non pericolosi trasferiti in un dato paese (ricerca in base ai rifiuti), oppure le emissioni rilasciate da un determinato sito industriale, interrogando il registro in base al nome o alla località (ricerca per impianto).
Il registro E-PRTR rivela, ad esempio, che: spesso pochi impianti contribuiscono in ampia misura al totale delle sostanze inquinanti emesse in Europa: è il caso di cinque grandi impianti di combustione, che insieme sono stati responsabili di oltre il 20 % degli ossidi di zolfo emessi nell'aria nel 2007 e indicati nel registro E-PRTR. Gli ossidi di zolfo concorrono sia all'acidificazione dell'ambiente che alla formazione di particolato nocivo; o che oltre 54 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi sono stati trasferiti da complessi industriali presenti nel registro. La maggior parte dei rifiuti sono raccolti e smaltiti all'interno del paese che li ha prodotti e solo una piccola porzione (circa il 6 %) è trasferita oltre frontiera.
La convenzione della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale (la cosiddetta "convenzione di Århus") riconosce al pubblico il diritto di accedere alle informazioni sull'ambiente.
Nel 2003 le parti della convenzione di Århus hanno adottato il protocollo sui registri delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (Prtr), entrato in vigore l'8 ottobre 2009. La Comunità europea l'ha sottoscritto ed ha adottato il regolamento (Ce) n. 166/2006 per la sua attuazione. Il regolamento definisce i livelli minimi di attività e di inquinamento oltre i quali i complessi industriali devono fornire informazioni e su questo aspetto è più rigoroso del protocollo Prtr, in quanto prescrive agli Stati membri di trasmettere dati su cinque ulteriori sostanze inquinanti e impone obblighi di comunicazione più stringenti per altre sei.
A partire dal 2010 i dati contenuti nel registro saranno aggiornati ogni anno in aprile. Oltre ai dati dei 27 Stati membri dell’Unione europea, vi figurano quelli dell'Islanda, del Liechtenstein e della Norvegia. Il sito web, che già include le informazioni sulle emissioni da fonti diffuse, sarà progressivamente migliorato nei prossimi mesi. (Agricoltura italiana online)
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