martedì 18 dicembre 2012

Assennato show e il ministro zombie

La comunicazione fredda è un bidone come la famosa fusione nucleare fredda?
Assennato sempreinpiedi... E gli ambientalisti discoli...
Ma Assennato ci può speigare perchè non si potevano fare prima le cose che si sono fatte quando la procura ha allertato i periti esterni?
E perchè in tante circostanze lo stesso Assennato ha criticato i periti che hanno abbattuto il muro della complicità criminale o incosciente che ha avvolto questa città per decenni?
E se non c'era la disponibilità di informazioni o rilevazioni, perchè non si è denunciata l'impossibilità a procedere?
C'è un grosso problema nella freddezza del tecnico: non parla alla gente, non parla alla città e finisce per essere (che lo voglia o meno) strumentalizzata per zittire gli animi con una sottile vena di superbia. Ma, caro Direttore dell'ARPA Puglia, dare dell'ignorante alla cittadinanza impegnata o etichettarla come ambientalista (una specie di talebano occidentale) vuol dire non sapersi domandare se si è davvero fatto tutto il possibile e se è stata comunicata per bene l'impossibilità a raccogliere e processare informazioni esaustive.
Ma pensava davvero che con tre campionamenti del solo camino E312 ampiamente preannunciati ed autorizzati dall'Ilva si potesse controllare le emissioni dello stabilimento?
O peggio ancora con una centralina da polveri buttata su una strada senza neanche, almeno, un dispositivo wind select? Noi crediamo di no. Anzi noi ignoranti siamo certi di no!!!
Ma il problema di Assennato (che in altre circostanze ha pure guadagnato la nostra stima) è che non si sa mai quando parla il tecnico, quando il politico, quando il barone, quando il cittadino!
Esiste un modo scientifico, non freddo, per saperlo?
Per la Camusso invece, non c'è dubbio: è venduta!!!

Su Clini una domanda: ma che ca... ci fa ancora come ministro se il governo è caduto e puzza da settimane? VATTENE A CASA!!! Siamo il paese dei ministri zombie! 


Decreto sull'Ilva, si decide a Roma. Nicastro: «Sarà un giorno triste»

Al quartiere Tamburi da gennaio a luglio la centralina ha rilevato 36 sforamenti, da agosto ad oggi nessuno

TARANTO - «Oggi a Roma sarà un giorno triste se verrà approvato il decreto legge sull'Ilva». Lo ha detto l'assessore all'Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro intervenendo agli Stati Generali dell'Arpa Puglia a Taranto. «Più che un conflitto di attribuzione tra poteri - ha aggiunto l'assessore - c'è stato uno straripamento, uno tsunami da parte del governo. È come se la Procura domani adottasse un decreto legge, cosa che non può fare. Restituire all'Ilva i prodotti finiti, che sono frutto di un reato, è come restituire la refurtiva ad un ladro».


L'ARPA - «È stato detto spesso da parte degli ambientalisti che a Taranto si è arrivati a questa situazione sul piano ambientale per mancanza di controlli, ma non è vero. Così si sono delegittimati gli organi tecnici come l'Arpa, e ora il ministro prevede nel decreto legge sull'Ilva un garante che controlli il rispetto delle norme. Grazie, ambientalisti».
Continua...

Lo ha detto in tono polemico il direttore generale dell'Arpa Puglia, Giorgio Assennato, nella relazione introduttiva degli Stati generali dell'Arpa Puglia, in corso nell'aula magna di un circolo didattico del quartiere Tamburi di Taranto. «I dati sul Pm10 (polveri sottili, ndc) nel 2012 al quartiere Tamburi sono impressionanti - continua Assennato -. Da gennaio a luglio la centralina della sola via Machiavelli, nel quartiere, ha rilevato 36 sforamenti. Da agosto ad oggi invece non c'è stato neppure uno sforamento. Sapete perchè? Perchè all'Ilva sono arrivati i custodi giudiziari, che hanno fatto tra l'altro abbassare i cumuli di minerali in stabilimento». Poi il direttore generale dell'Arpa Puglia ha aggiunto: «Come è emerso dalle intercettazioni, qualcuno giocava sporco e ne pagherà le conseguenze», riferendosi al contenuto di alcune intercettazioni dell'inchiesta sui vertici dell'Ilva per disastro ambientale, dalle quali emergerebbe la volontà di ex dirigenti Ilva di contrastare ad ogni costo l'Arpa e i suoi vertici.


LA SCUOLA - «Questa scuola è stata travolta dall'emergenza ambientale»: lo ha detto la dirigente del circolo didattico Deledda del quartiere Tamburi di Taranto, Rosaria Giannetto. La scuola ospita 1.200 alunni, tutti appartenenti a famiglie del quartiere Tamburi. «Qui c'è una impresa che pulisce ogni giorno, e ogni mattina gli arredi vengono trovati pieni di polveri» ha ricordato la dirigente scolastica per sottolineare la grave situazione ambientale in cui vive la scuola, che è anche sede di monitoraggio continuo da parte dell'Arpa. «I bambini vivono questa precarietà - ha aggiunto Giannetto - e noi cerchiamo di mantenere un clima educativo sereno. Il nostro compito è di educare alla tutela dell'ambiente, cioè alla bellezza». I corridoi e le aule della scuola sono tappezzati di disegni e lavori degli alunni sul problema della difesa dell'ambiente.


IL SINDACATO - A margine dell'assemblea generale della Cgil del Veneto, a Vicenza, Susanna Camusso si è augurata che oggi «venga approvato l'atteso decreto e che in questo decreto ci siano tutte le norme che riguardano anche il presidio sanitario e il rafforzamento delle politiche in quella citta». «Penso che la prospettiva che abbiamo davanti per l'Ilva - ha aggiunto - è l'investimento per la bonifica del territorio a difesa della salute e gli investimenti sugli impianti perchè si produca acciaio senza inquinare». Camusso ha sottolineato che «fa rabbia sapere che in Germania c'è un impianto Ilva che rispetta tutte le norme ambientali ed è considerato un modello». (CdM)


Ilva, alla Camera il salva Ilva e il governo pone la fiducia

Il ministro dell'Ambiente: "Il decreto legge dovrebbe essere votato alla Camera per poi passare in Senato, sono molto tranquillo".


Il governo pone la questione di fiducia sul decreto Ilva.  Alle 17.30 le prime dichiarazioni di voto. Prevista la prima chiama sulla fiducia alle 19.  Il termine per presentare gli ordini del giorno è questa sera alle 18. Alle 11 di domani le dichiarazioni finali di voto in diretta tv e il voto finale sul provvedimento intorno alle 12.30. Senza esito, dunque, l'impegno delle forze politiche per arrivare al via libera alla Camera senza porre la questione di fiducia. L'esecutivo ha manifestato le proprie intenzioni nel primo pomeriggio.

Ieri il ministro dell'Ambiente Corrado Clini si era detto fiducioso: "Dovrebbe essere votato il decreto legge alla Camera per poi passare in Senato, sono molto tranquillo. E' la prima volta che in Europa - aveva sottolineato - si applicano requisiti così severe da un punto di vista ambientale e sanzioni così rigorose da un punto di vista amministrativo". Ma contro il salva-Ilva ha parlato duramente  l'assessore all'Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro, intervenendo agli Stati Generali dell'Arpa Puglia a Taranto. "Oggi a Roma sarà un giorno triste se verrà approvato il decreto legge sull'Ilva". Nicastro non ha nascosto la sua contrarietà: "Più che un conflitto di attribuzione tra poteri - ha aggiunto l'assessore - c'è stato uno straripamento, uno tsunami da parte del governo. E' come se la Procura domani adottasse
un decreto legge, cosa che non può fare. Restituire all'Ilva i prodotti finiti, che sono frutto di un reato, è come restituire la refurtiva ad un ladro".

Una lettura della situzione che non corrisponde a quella del governo. E la risposta del ministro di Clini non si è fatta attendere. "Se l'Aia rilasciata il 4 agosto 2011 con l'assenso della Regione Puglia - ha detto - avesse adottato le prescrizioni ambientali e gli impegni di risanamento per l'Ilva che ho imposto con la nuova Aia il 26 ottobre 2012, non ci sarebbe stato il sequestro degli impianti e non ci sarebbe stato bisogno di un decreto legge". Un botta e risposta a distanza, nel corso dell'appuntamento dell'Arpa Puglia, nell'aula magna della scuola Deledda nel quartiere Tamburi di Taranto, a ridosso dello stabilimento Ilva, dove i corridoi e le aule sono tappezzati di disegni e lavori degli alunni sul problema della difesa dell'ambiente. La scuola ospita 1.200 bambini, tutti appartenenti a famiglie del rione più inquinato della città. "Questa scuola è stata travolta dall'emergenza ambientale - ha detto la dirigente del circolo didattico - qui c'è una impresa che pulisce ogni giorno, e ogni mattina gli arredi vengono trovati pieni di polveri", ha ricordato la dirigente scolastica per sottolineare la grave situazione in cui vive la scuola, che è anche sede di monitoraggio continuo da parte dell'Arpa (Repubblica)

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