(Telenorba) Per l'Ilva di Taranto sono "destituite di fondamento le preoccupazioni espresse" da "autorevoli esponenti politici della regione puglia su un presunto 'passo indietro' dell'azienda rispetto" al crono-programma per ridurre le emissioni di diossina.
In una nota, l'azienda "conferma che gli impegni previsti non hanno subito modifiche" e considera "fuorviante l'estrapolazione di una frase dal contesto generale dello studio di fattibilita' integrato (composto da 54 pagine e 21 allegati), tenuto conto che detto studio e' stato predisposto ed inviato alle autorita' competenti esclusivamente per adempiere ad una specifica richiesta della commissione aia di approfondimento degli aspetti sulle tecniche utilizzate, ancorche' in fase sperimentale, in ambito europeo su impianti similari".
L'ilva precisa, inoltre, "che la considerazione riportata nel citato studio di fattibilita', relativamente ai 'valori rilevati di pcdd/f in aria ambiente simili, se non addirittura inferiori, a concentrazioni riscontrabili in qualsiasi area urbana che non giustifica quindi l'applicazione di misure restrittive di contenimento delle emissioni di pcdd/f', trae origine dai risultati delle attivita' di rilevamento effettuate da arpa puglia, nel corso delle campagne di giugno 2007 e febbraio 2008, e dai dati riportati nella relazione della stessa agenzia, presentata alla v commissione della regione puglia nell'audizione del 19 novembre 2008, con riferimento alla campagna di monitoraggio effettuata dalcnr-iia, nell'ambito del progetto finalizzato 'impatto sulla salute di particolari condizioni ambientali e di lavoro, di provvedimenti di pianificazione territoriale'.
"Riguardo, infine, la legge regionale sui limiti di emissioni delle diossine, ferma restando la necessita' di approfondire gli aspetti giuridici ad essa collegati, ilva, conferma la gia' manifestata preoccupazione sulla motivata impossibilita' tecnica ad adempiere gli obblighi da essa introdotti, a partire dal rispetto del valore limite di 2,5 nanogrammi teq/nmcubo, che non potra' essere assicurato dall'utilizzo di urea, la cui capacita' di abbattere le diossine, come e' ben noto, e' quella di ridurre della meta' gli attuali circa 7 nanogrammi teq/nmcubo".
L'ilva considera "tecnicamente impraticabile l'ulteriore riduzione del valore limite a 0,4 nanogrammi teq/nmcubo entro il 31/12/2010, tenuto conto dell'attuale carenza di conoscenze sull'affidabilita' nel tempo dei sistemi di abbattimento".
A tal riguardo, ilva esprime infine "perplessita' sul reale contributo che la legge regionale potra' dare al gia' avviato processo di riduzione delle emissioni di diossine ed auspica che essa non rappresenti un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi prefissati con il crono-programma di adeguamento dello stabilimento alle bat".
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