Un atlante di Inail e Regione fotografa il fenomeno. Il lunedì giorno nero. Vendola: "Dobbiamo rompere l´omertà recuperando la capacità di indignarci quando vediamo datori negligenti". Longo: "Il tasso degli infortuni rimane troppo alto rispetto alla media nazionale" di Paolo Russo
In Puglia si muore troppo per lavoro. Più che nel resto d´Italia. E sempre più spesso le vittime sono precari e immigrati. E´ questa la fotografia scattata dall´Inail e pubblicata sul primo atlante degli infortuni sul lavoro della Puglia. Nato da una collaborazione tra Regione e l´Inail, questa pubblicazione raccoglie e cataloga tutti gli incidenti sul lavoro avvenuti in Puglia dal 2000 al 2006. «Siamo tra le prime regioni d´Italia a dotarci di un simile strumento che ci sarà utile per assumere interventi di tutela sempre più mirati - ha spiegato il presidente della Regione Nichi Vendola presentando l´atlante - e per riaccendere l´attenzione dell´opinione pubblica su questo tema. Adesso che la politica sta facendo piombare il silenzio sul tema della sicurezza sul lavoro, la gente comune, tutti noi, dobbiamo rompere l´omertà recuperando la capacità di indignarci quando vediamo datori di lavoro negligenti o operai che non indossano il casco».
In Italia, dal 2000 al 2006, il numero degli incidenti sul lavoro è nettamente diminuito e la Puglia ha seguito questa tendenza. «Ma il tasso degli infortuni avvenuti nei luoghi di lavoro pugliesi - ha spiegato Mario Longo, della direzione regionale dell´Inail - continua a rimanere troppo alto rispetto alla media nazionale». Inoltre, in base ai dati catalogati all´interno dell´atlante, se il numero degli infortuni è calato dai quasi 45mila del 2004 agli oltre 41 mila del 2006, le morti sul lavoro non sono affatto arretrate: erano 73 quelle registrate nel 2004. Due anni più tardi hanno raggiunto quota 86. Un dato che potrebbe essere confermato anche nel 2009 se si considera che nel primo mese di quest´anno, in Puglia, le vittime sul lavoro sono già state 6.
Ma anche all´interno della Puglia ci sono dei picchi negativi. La provincia dove si concentrano più incidenti sul lavoro è quella di Taranto. Quella di Bari invece detiene il record negativo del più alto numero in valore assoluto degli incidenti, ma considerato l´elevato numero di addetti, è giudicata dall´Inail la provincia più sicura della regione. Gli infortuni si verificano soprattutto nelle prime ore del mattino, con un picco registrato attorno alle 10. Il giorno più nefasto della settimana è il lunedì mentre il mese dell´anno con più incidenti sul lavoro è maggio.
Tra le cause più frequenti degli incidenti sul lavoro, le cadute dall´alto rappresentano ancora una delle cause più frequenti di infortuni gravi o mortali. Secondo i dati catalogati dall´Inail il comparto delle costruzioni si conferma quello a più alto rischio infortunistico, sia per l´incidenza che per gravità degli incidenti che si verificano. Ma un alto indice di pericolosità si riscontra anche nella sanità e metalmeccanica. Ma, indipendentemente dal settore di impiego, a essere sempre più esposti agli infortuni sono i lavoratori precari e parasubordinati. «E il rischio - ha accusato il presidente Vendola - è che alcuni datori di lavoro adesso approfittino di questa congiuntura economica negativa per abbassare il livello di attenzione e arruolare giovani precari disposti a tutto pur di lavorare. E´ per questo che la nostra attenzione, in questo periodo, deve crescere». A questo proposito, l´assessore alla salute, Alberto Tedesco ha annunciato: «La Regione ha già aumentato del 100 per cento l´esercito dei controllori e stiamo continuando a lavorare per formare i tecnici professionisti della sicurezza sul lavoro». (La Repubblica)
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