“Ora più che mai, c'è bisogno dell'appoggio dei lavoratori, degli studenti, dei giovani, delle persone adulte, degli anziani, dei bambini; di tutte e di tutti quelli che sanno che non ci sarà un'altra opportunità se anche stavolta trionferanno gli inquinatori incalliti ed i potenti impuniti.
In Provincia di Taranto, almeno per ora, la piattaforma di San Marzano - quella per lo stoccaggio dei rifiuti (ovvero produzione di ecoballe) - è rimasta bloccata.
Tutto grazie a quei 3000 (tremila) cittadini che hanno firmato contro “questo ecomostro”. Di fronte a quella petizione popolare, oggi, la Provincia stavolta non ce l'ha fatta ad esprimersi in controtendenza.
Intendiamoci, la partita non è finita. La politica sta infatti facendo le sue mosse pre-elettorali. Quel no alla piattaforma di ieri (21 gennaio) alla Provincia è un semplice atto di indirizzo, simile all'ordine ordine del giorno approvato sempre ieri contro il terzo lotto della discarica Ecolevante: non costa niente, è poco (o nient'affatto) vincolante per i dirigenti tecnici e in questo periodo può fruttare tanto (in termini di voti).
Ma tutto ciò non cambia il peso del grazie a quei cittadini che, in piazza e per le strade, hanno commesso (e continuano a commettere) la pericolosa follia di credere che questo territorio non debba essere condannato, oltre che alla distruzione, anche all'umiliazione.
In una realtà in cui il servilismo è considerato una virtù, in cui chi non si vende si affitta, è sempre più raro ascoltare la voce della dignità, ascoltarne l'eco nel Palazzo. Perciò, un domani qualcuno potrebbe dire grazie. Per quanto ci riguarda, ogni giorno che passa, siamo sempre agli inizi. Sinora, questo movimento ha fatto a volte molto più di quello che poteva ed in generale molto meno di quello che avrebbe voluto. Perciò andiamo avanti. Domenica questa, scendiamo in piazza”. (il Paese Nuovo)
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