domenica 18 gennaio 2009

Un breve resoconto di Mal'Aria

Mal'aria, campagna storica di Legambiente contro l'inquinamento e lo smog nelle città italiane, quest'anno parte da Taranto, con l'esposizione delle lenzuola "no allo smog" al quartiere Tamburi ,che verrano riconsegnate fra un mese al Ministero dell'Ambiente, e con una tavola rotonda sul tema " Innovazione tecnologica: per la tutela dell'ambiente, della salute, dell'occupazione". Dopo una breve presentazione di Lunetta Franco, presidente del Circolo Legambiente di Taranto, la parola passa a Stefano Ciafani, responsabile scientifico nazionale di Legambiente, che cita alcuni dati dal dossier Mal'aria 2008. L'Ilva, afferma Ciafani, è il sistema industriale più inquinante del paese relativamente a 10 su 14 delle sostanze inquinanti prese in considerazione. Di queste 10 solo due sono le diossine e i furani, cioè le sostanze attualmente monitorate dall'Arpa. A questo proposito, viene sottolineato come l'Arpa sia stata messa nella possibilità di lavorare solo da due anni a questa parte. Viene ricordata poi la scadenza del 31 marzo 2009 per il rilascio dell'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) all'Ilva e ai grandi impianti industriali del paese, augurandosi che quanto è stato fatto in Germania e a Trieste, cioè il rispetto del limite europeo di 0,4 nanogrammi al metro cubo, possa essere realizzato anche in Italia. Si chiede inoltre l'intercessione del centrodestra pugliese presso il governo nazionale affinché garantisca per l'AIA tempi certi e misure rigorose. Interviene in seguito il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, il quale parte dalla situazione della Puglia nel 2005 per arrivare a quanto è stato fatto dalla sua giunta in materia ambientale. Nel 2005, esordisce Vendola, Taranto e Brindisi non erano inclusi nei siti di interesse nazionale da bonificare e l'Arpa era una scatola vuota. Tra gli interventi messi in atto dalla sua giunta egli cita la messa in sicurezza della Fibronit di Bari, l'approvazione di 28 leggi ambientali, la realizzazione di 13 parchi fra cui il parco fluviale dell'Ofanto. Afferma inoltre che la Regione intende investire 80 milioni di euro per la riqualificazione edilizia e infrastrutturale del quartiere Tamburi, di cui i primi 10 milioni sono stati già stanziati, mentre due milioni di euro sono stati investiti per piantare alberi nello stesso quartiere. Vendola parla di mobilità urbana sostenibile, di idrogeno verde, di fonti rinnovabili, di bonifica dei terreni e delle falde inquinate, in breve parla del futuro. Afferma che legge antidiossina è importante non tanto per il suo contenuto, quanto perché rappresenta una speranza per il futuro della città di Taranto e dell'intera regione. La crisi ambientale, conclude, è più grave della crisi economico- finanziaria e gli interventi da attuare non possono più essere rimandati. Segue l'intervento di Fabrizio Bianchi, epidemiologo del CNR di Pisa, che parla di "Ambiente e salute a Taranto: situazione e prospettive". Egli sottolinea tra i problemi del territorio ionico uno stato di salute non buono, la mancanza di strumenti di sorveglianza sullo stato di salute della popolazione e la necessità di bonificare i siti inquinati.(EDG)

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