sabato 10 gennaio 2009

Losappio risponde (male) alla lettera di una cittadina sui rifiuti

Come abbiamo già illustrato nel nostro comunicato, dal botta e risposta tra una cittadina tarantina e l'assessore regionale all'ecologia Michele Losappio, si scopre che la soluzione ecosostenibile che gli amministratori pugliesi indicano per il problema dei rifiuti si risolve nei trattamenti di selezione delle frazioni umide e secche per la produzione di cdr - combustibile da rifiuti - (tanto) o altri assimilati da incenerire per produrre energia (o meglio per regalare a privati che sversano diossina e nanopolveri i cospicui fondi del CIP6 che i cittadini versano in nome dell'ecologia!).
Tutta la raccolta differenziata di cui si parla nel piano regionale, in sostanza e in barba ai proclami, serve a migliorare l'efficienza di incenerimento!
Il bello è che si parla di confronto con i paesi europei (quali? forse Polonia o Repubblica Ceca?) ignorando che la direttiva rifiuti della Comunità Europea NON CONSIDERA L'INCENERIMENTO COME PRATICA DI RECUPERO!
Caro assessore, i rifiuti sono una risorsa quando i materiali vengono riciclati: dal vetro si ricava vetro, dalla plastica altra plastica, dal legno, carta e cartone si produce altrettanto, ecc.
I rifiuti sono un grave problema per la salute pubblica e una speculazione quando si inceneriscono o si utilizzano prevalentemente per produrre energia!
Ha senso opporsi alle centrali a carbone quando si stanno creando impianti che bruciano plastica e carta (=diossina) e contrabbandandoli per "valorizzatori"?

Egregio Presidente,
sto seguendo con attenzione e un "pizzico" di apprensione l'emergenza rifiuti di questi giorni nel vicino Salento.
I miei timori sono legati a quella che al momento rimane solo un' ipotesi di smaltimento, di una parte, della montagna di rifiuti nel territorio, già sufficientemente avvelenato,della provincia di Taranto.Da quello che leggo, Lei si sarebbe opposto, dichiarando l'indisponibilità a subire l'ennesimo carico a danno di una terra stanca di fungere da pattumiera d'Italia.
Mi auguro che questa posizione rimanga tale anche quando tra qualche tempo, si tornerà a parlare di rifiuti per cercare di salvare la stagione estiva dell'ambito Salento.
Ma perché,Presidente, noi non abbiamo una nostra stagione da pianificare e rilanciare?
Le bianche spiagge del Salento riescono a mobilitare i maggiori esponenti salentini che ,come l'on.Poli Bortone,non esitano a dichiarare che "non importa chi se ne farà carico, l'importante è liberare il Salento" evitando, aggiungo, di macchiarlo indelebilmente come è avventuo per la Campania.
Taranto, al contrario, che evidentemente non ha alcuna immagine positiva da difendere, può aggiungere rifiuti e veleni altrui a quelli propri.
Tutto questo è davvero deprimente e mi auguro che la sbandierata attenzione all'ambiente e alla salute dei tarantini, di cui l'ente da lei presieduto si fregia ultimamente, trovi concreta attuazione in questa vicenda affermando un no secco al vergognoso trattamento riservato da troppo tempo e da più parti alla nostra provincia.
Il tempo dei proclami e degli annunci è ormai passato, pretendiamo fatti per costruire seriamente una nuova stagione per Taranto e la sua provincia.
Questo determinerà, come è facile intuire, l'orientamento delle nostre preferenze alle prossime elezioni provinciali, a buon intenditor…
Cordialmente, ...
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Gentile Signora ...,
se la raccolta differenziata non arriverà a cifre significative il problema dello smaltimento dei rifiuti sarà sempre di attualità nella sua problematicità e a volte emergenza.
In Puglia abbiamo fatto qualche passo in avanti (molto pochi in verità in provincia di Taranto) passando dall'8% del 2005 all'attuale 14%, ma ancora non ci siamo.
E' ancora grande la distanza con le altre Regioni che "viaggiano" sul 40% e quindi è consistente l'affluenza di RSU nei casonetti.
Dove mettere quindi questi rifiuti urbani?
Sono pronti 4 nuovi impianti del ciclo integrato: a Conversano, Deliceto, Cerignola e Cavallino. Impianti moderni con selezione, biostabilizzazione, compostaggio e discariche di servizio; in parte anche con produzione di CDR. La loro entrata in funzione segna un cambiamento epocale per la Puglia che fino a questo momento si è basata sulle discariche e sul termovalorizzatore di Massafra (in parte su quello di Taranto dell'AMIU oggi ancora chiuso) e basta.
Altri 4 sono in corso di costruzione e con i cantieri già aperti e fra questi quello di Ugento che ha subito i ritardi noti: prima per l'amianto e poi per alcune voragini, con conseguente slittamento della tabella di marcia.
Tutto questo entro fine anno ci consentirà di passare dalle discariche ad un sistema impiantistico già sperimentato in altre regioni europee e quindi in grado di modernizzare il servizi.
Nel frattempo una cosa ci insegna la vicenda salentina di questi giorni (e prima ancora quella campana) e cioè che i rifiuti non possono stare per strada o dispersi nelle campagne ma devono essere raccolti e stipati nelle discariche e negli impianti.
Da questo punto di vista, fermo restando che al momento la Regione non ha chiesto nè a Grottaglie nè a Trani di farsene carico, c'è da chiedersi che differenza c'è fra i rifiuti del Veneto o della Liguria che giungono giornalmente agli impianti privati di Grottaglie e Fragagnano e quelli di Maglie o Gallipoli.
Perchè quelle società possono prendere i rifiuti del nord e debbano essere fermati quelli pugliesi!
La Regione ha difeso fino alla Corte Costituzionale la legge di iniziativa popolare che cerca di limitare l'afflusso di rifiuti da territtori lontani con il criterio della "prossimità". Siamo in attesa di sentenza e ci auguriamo che sia favorevole alla legge approvata alla unanimità dal Consiglio Regionale e difesa dai nostri legali. Ma al momento, con le sentenze del TAR e del Consiglio di Stato avverse, i rifiuti del nord continuano ad arrivare in Puglia e forse sarebbe meglio che al loro posto ci fossero i nostri.
Cordialmente. Assessore Losappio

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