Il Comitato ha inoltrato la petizione contro il massacro di Gaza a moltissimi contatti presenti nelle rubriche degli aderenti ricevendo apprezzamenti e qualche critica.
Le critiche sottolineano il diritto di Israele alla repressione dei terroristi.
Personalmente non ritengo condivisibile l'idea preistorica (peraltro tristemente più volte tornata in auge nel corso del XX secolo) di sterminare un popolo per eliminare dei presunti terroristi democraticamente eletti (non perché non li voglia considerare tali per preconcetto, ma perché secondo la convenzione dei diritti umani nessuno può condannare un uomo senza giusto processo).
Anche se in mezzo a quelle persone ci fossero dei veri assassini, ciò non autorizzerebbe gli israeliani a colpire scuole, moschee, ospedali e tantomento le loro stesse residenze ove dimorano anche bambini che hanno la sola colpa di vivere in quel posto.
Mi rattrista profondamente rilevare che, come accadde nella metà del secolo scorso, un popolo stimatissimo per civiltà e cultura possa, facendo leva su panegirici politici e apparentemente razionali argomentazioni, arrivare a giustificare e fomentare la discriminazione, la segregazione e l'eccidio etnico.
Tutto il resto può essere condiviso o meno, ma resta la sostanza di una gabbia di pochi chilometri quadrati, contenente un milione e mezzo di persone, in massima parte innocenti, pesantemente sottoposta a bombardamenti e distruzioni. Resteranno, ancora una volta, le anime dei morti senza giustizia, trasportati dal vento fino nelle nostre coscienze.
Se le avessi, vorrei inviare a tutti coloro che considerano giusto questo massacro le foto degli oltre 900 morti per guardare uno ad uno i loro volti martoriati e riflettere su chi, in questo momento, sia il vero terrorista.
Cerchiamo di tenere saldi, in questa gravissima situazione, i nostri valori di umanità e dialogo. Con la speranza di una riflessione profonda.
Il Comitato per Taranto
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