mercoledì 15 luglio 2015

Ruggito posteriore...

Il ruggito del coniglio

ArcelorMittal – la multinazionale franco-indiana fino a pochi mesi fa interessata ad acquisire le quote azionarie dell’Ilva di Taranto – ha investito 87 milioni di euro per abbattere l’inquinamento atmosferico e l’impatto devastante sull’ambiente e sull’ecosistema delle prorpie imprese siderurgiche. Al centro del rivoluzionario progetto, il metabolismo intestinale dei conigli, in grado di trasformare il monossido di carbonio – una delle emissioni più inquinanti – in bioetanolo

Secondo un articolo apparso nella giornata di ieri sul quotidiano “Il Foglio”, ArcelorMittal – l’azienda leader mondiale nella produzione dell’acciaio – “avvierà entro l’anno nello stabilimento di Gand (Belgio) una tecnologia rivoluzionaria che  trasforma il monossido di carbonio – una delle emissioni più inquinanti – in bioetanolo”. Il gruppo siderurgico franco-indiano - fino a pochi mesi fa interessato all’acquisizione dell’Ilva di Taranto – sino ad ora avrebbe investito nel processo 87 milioni euro, affidando il progetto ad una azienda neozelandese, la LanzaTech. Gli scienziati neozelandesi hanno  scoperto che i microbi presenti nell’intestino dei conigli riescono a operare la trasformazione in bioetanolo dei gas tossici prima che questi vengano prodotti. A sua volta il carburante così ottenuto può essere rivenduto per finanziare l’operazione e magari evitare dissesti ambientali. Un investimento in nuove tecnologie e sviluppo che abbatterebbe quasi del tutto l’inquinamento atmosferico e l’impatto devastante sull’ambiente e sull’ecosistema delle imprese siderurgiche.
Investire in ricerca e sviluppo sarebbe dunque l’unica via percorribile, a Taranto, per conciliare ambiente, salute e lavoro. Individuare punti fermi di sana ed innovativa crescita economica e sociale e abbandonare il paradossale assunto: “Se non inquina non lo vogliamo”. Anche il Papa nella sua enciclica “verde” "Laudato sì, sulla cura della casa comune”, fa riferimento proprio a temi di scottante attualità ponendo al centro del testo la tutela e la salvaguardia dell’ambiente nonché l'invito a cercare altri modi di intendere lo sviluppo economico. L’atavico ricatto “salute o lavoro” potrebbe, con tale rivoluzionaria metodologia, essere finalmente eclissato. (Cosmpolismedia)

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