martedì 28 luglio 2015

Il cerchio di scienza intorno a Re Giorgio


Ecco il testo ed i firmatari della lettera di solidarietà inviata il 27 luglio da noti epidemiologi ad alcune testate giornalistiche italiane

Lettera di solidarietà


Conosciamo il direttore di ARPA Puglia, Professor Giorgio Assennato, da molti anni e abbiamo condiviso con lui la passione per la ricerca sulle malattie da lavoro,  l’interesse per le tematiche ambientali e le implicazioni per la salute, la difficoltà di coniugare ricerca e gestione dell’intervento pubblico che ha implicazioni per la tutela dell’ambiente e la sanità pubblica. Questo percorso ci ha portato ad apprezzare le grandi capacità tecniche di Assennato, le sue indubbie doti manageriali, la sua onestà e rigore morale, la sua apertura al confronto con tutti i portatori di interessi, la trasparenza negli atti pubblici e la sua profonda convinzione che i conflitti ambientali vanno governati senza mai dare spazio a interessi di parte, schematismi ed approssimazioni. Assennato è una persona con un integro senso dello Stato, un professionista che in Puglia e in Italia ha profuso le sue energie per sviluppare e consolidare il sistema delle agenzie ambientali e per tutelare diritti e salute.

Per la conoscenza e la stima che abbiamo di Giorgio Assennato, con stupore abbiamo letto la notizia del rinvio a giudizio  per l’indagine “Ambiente Svenduto” di Taranto. La sua onestà e rettitudine per noi sono fuori di dubbio e siamo sicuri che ciò emergerà nel corso del processo. Siamo amareggiati per una campagna  mediatica che pone una persona onesta e competente come Assennato  “alla sbarra” allo stesso modo di chi è accusato di aver  inquinato. Assennato  ha  tentato, tra i primi e spesso in modo isolato, sempre e testardamente con i soli strumenti tecnici, di mettere un freno  alla prepotenza e al disastro ambientale. Siamo assolutamente certi della serenità ed equilibrio della giustizia, ma vogliamo dichiarare la nostra totale solidarietà ad Assennato e raccomandiamo alla stampa di considerera con più attenzione le diverse posizioni ed evitatare analogie disinformative per il pubblico ed umilianti per l’interessato.

lettera firmata da:
Carla Ancona, epidemiologa, Dipartimento di Epidemiologia, Servizio Sanitario Regionale, Regione Lazio;
Pier Alberto Bertazzi, medico del lavoro ed epidemiologo, Università di Milano;
Giovanna Berti, epidemiologa, ARPA Piemonte;
Fabrizio Bianchi, epidemiologo, dirigente di ricerca CNR;
Ennio Cadum epidemiologo, ARPA Piemonte;
Mario Cirillo, ingegnere, ISPRA:
Pietro Comba, epidemiologo, ISS;
Liliana Cori, comunicatrice, ricercatrice CNR;
Francesco Forastiere, epidemiologo, Dipartimento di Epidemiologia, Servizio Sanitario Regionale, Regione Lazio;
Paolo Lauriola, epidemiologo,  ARPA Emilia-Romagna;
Mauro Mariottini, epidemiologo, ARPA Marche;
Paola Michelozzi, epidemiologa, Dipartimento di Epidemiologia, Servizio Sanitario Regionale Regione Lazio;
Celestino Panizza, medico del Lavoro, ASL di Brescia
Roberta Pirastu, epidemiologa, Università “ La sapienza” di Roma;
Andrea Ranzi, epidemiologo,  ARPA Emilia-Romagna;
Danila Scala, epidemiologa, ARPAT Toscana;
Luciana Sinisi, medico, ISPRA;
Salvatore Scondotto, epidemiologo, Regione Sicilia;
Giuseppe Tiberio, medico, ARPA Molise;
Stefano Zauli, epidemiologo, ARPA Emilia-Romagna.(E&P)

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