La farsa dell'80% sulle opere di bonifica realizzati
Alla fine tra sovracapacità, fiscal compact e reiterazione della
politica di austerità espansiva Ilva soccomberà. E' strategica soltanto
per i giochetti del politicume che considera la vita delle persone una
banale esternalità
Un recente studio dell’Ocse dal titolo,
“Contano le politiche ambientali per la crescita della Produttività ? “
(Do Enviromental Policies Matter for Productivity Growth ) mi ha
fatto ricordare le parole dette anni fa dal segretario delle Nazioni
Unite Kofi Annan. Costui rovesciò il tradizionale motto “ciò che è buono
per l’impresa è buono per la società “ invitando a praticare e pensare
che “ ciò che è buono per la società è buono per l’impresa “. Il caso,
oggi, Ilva di Taranto come ieri dell’Eni, a Marghera, ci attestano il
rovesciamento delle parole di Annan. Una società rispettosa, e
responsabile dei propri beni comuni, considera l’ambiente
indispensabile per lo sviluppo dell’impresa, la quale ha tutto
l’interesse a contribuire alla realizzazione di queste condizioni. Il
problema italiano è quello di una classe dirigente e di un prevalere di
una politica economica di tipo conservativo, dove le politiche
ambientali sono considerate come costi. In un articolo dello scorso
gennaio sull’Economist dal titolo Green Tape si legge che molte
attività di rilevanza ambientale non sono valutate come fattori di
aumento della produttività, ma come costi. La vicenda di Ilva a Taranto
è agghiacciante perché nel dibattito e nelle scelte si opera
consapevolmente una censura nei confronti degli effetti sanitari
prodotti dall’impianto siderurgico. Una fabbrica concepita e realizzata
negli anni del miracolo, quando non appariva assurdo produrre acciaio
dentro un’area urbana di circa 200 mila abitanti. Ilva è il passato,
appartiene al mondo della produzione di massa e dei mercati di massa.
Tutta la vicenda dell’ex siderurgico dei Riva appare contrassegnata da
pressappochismo, veduta corta, irresponsabilità, incapacità di scelte
che salvaguardino la vita e nel contempo la occupazione. Il primo dato
d’incertezza, e al contempo di rilevante importanza, riguarda i costi
d’intervento per l’attuazione delle 94 prescrizioni dell’Aia. Le cifre
variano dagli 8 mld dei custodi giudiziari ai 3,3 mld degli indiani di
Arcelor Mittal, agli 1,6 mld del Piano Ambientale. Io credo che la
stima dei costi sia fortemente aleatoria perché riguarda la copertura
dei parchi minerari, dei nastri trasportatori, dall'installazione dei
sistemi di controllo automatico delle emissioni, della bonifica dei
terreni e la realizzazione di due nuove discariche. Un esempio di
difficoltà di calcolo dei costi è rappresentato dalla copertura dei
parchi, che preliminarmente prevede interventi di bonifica dell’area
sotto il parco stesso. Come? Messa in sicurezza del terreno sul quale si
accumulano i minerali ferrosi e, solo successivamente, la copertura.
Incertezza ulteriore esiste sulle
disponibilità immediate di risorse ! Allo stato attuale sono disponibili
i 156 milioni di Fintecna, il credito fornito dalle banche pari a 250
mln e un prestito di 86 mln con garanzie dello Stato. L’uso dei 1172
milioni sequestrati ai Riva e detenuti nelle casse di UBS possono
essere utilizzati solo a seguito del pronunciamento del Consiglio di
Stato sul ricorso dei Riva contro il progetto del Ministero della
Economia che prevede l’emissione di un prestito obbligazionario
sottoscritto da Equitalia Giustizia . Equitalia è stata autorizzata dal
gip di Milano a richiedere alla magistratura svizzera i fondi dei Riva.
In sintesi si attende il pronunciamento della magistratura di Zurigo
sui fondi dei Riva detenuti presso UBS di Lugano e quella del Consiglio
di Stato sulla emissione del prestito obbligazionario. Le obbligazioni,
che possono essere emesse ora, coprono un valore di 120 milioni di euro
che corrispondono ai fondi presenti presso il Fondo Giustizia . A questa
serie d’incertezze si aggiunga la resistenza di eventuali gruppi
stranieri nell’essere coinvolti in Ilva a causa dei rischi connessi ai
procedimenti giudiziari in atto e alle incertezze finanziarie. Ci sono
richieste di risarcimento per 20 mld di euro da parte delle 280 parti
lese a cui si aggiungono i 10 mld di euro di danni richiesti dal
Ministero dell’Ambiente e dal Comune di Taranto.
Sul versante delle prescrizioni Aia da
attuarsi per l’80% entro il prossimo 31 luglio e la restante parte entro
agosto 2016, corre l’obbligo fare chiarezza. Tali interventi sono
certamente importanti ma non sono quelli che determinano un impatto
rilevante nell’abbattimento degli inquinanti. Nel mondo il settore
siderurgico è affetto da sovracapacità produttiva. L’Ancelor francese è
stata assorbita attraverso un’offerta pubblica di acquisto della Mittel.
I tedeschi delocalizzano in Cina e i licenziamenti continuano nella
Rhur anche negli impianti modello di Kredfeld e Bochum. La siderurgia
europea potrà esistere solo utilizzando improbabili strumenti di difesa
verso la concorrenza asiatica. Difesa attuata, per esempio, dagli USA
dopo la fusione Nippon Steel e Sumitomo Metal Industries e consistenti
in tasse sui tubi di acciaio. Il rilancio dell’azienda comunque richiede
oltre al finanziamento delle prescrizioni Aia di almeno un miliardo di
euro per il rilancio dell’attività produttiva. Architetture finanziarie
veicolate da società di servizi che hanno come azionista anche la Cassa
Depositi e Prestiti gestita ora dall’ex uomo di Goldman Sachs. Lo stesso
che affitterà gli asset di Ilva scaricati delle passività che andranno
nella bad company. Alla fine tra sovracapacità, fiscal compact e
reiterazione della politica di austerità espansiva Ilva soccomberà.
Ilva è strategica per i giochetti del
politicume che considera la vita delle persone una banale esternalità.
Strategica in un paese che non ha la materia prima, cioè il minerale di
ferro, e che l’81% della energia che produce deriva da importazioni ? Il
tondino, il laminato che importi non è diverso dal minerale di ferro e
dal kwh che produci con fonti importate per quattro quinti!!! Restano i
problemi legati alla occupazione? Bene. Li gestisci con provvedimenti
istitutivi di cassa integrazione speciale. Nel frattempo guardi lontano
con la valorizzazione delle vocazioni del territorio evitando di vendere
le patacche tipo “Contratto di Sviluppo Urbano”, attraverso inesistenti
risorse da attingere parzialmente alla programmazione comunitaria
2014/2020. Il mio auspicio è che il popolo italiano non debba mai vedere
un indennizzo record ai Riva per la dabbenaggine e la mala fede di una
classe dirigente dalla vista corta, e che considera la vita una
variabile dipendente dalla economia . (Erasmo Venosi - Cosmopolismedia)
Nessun commento:
Posta un commento