Eolico in mare, finalmente sbloccato il primo parco italiano, a Taranto
La vicenda, che ha i tratti del
paradosso, era iniziata 5 anni fa: allora erano iniziate le procedure
autorizzative per realizzare un parco eolico off-shore al largo
dell'ambientalmente devastata zona industriale di Taranto, nel mare a qualche chilometro dagli impianti dell'Ilva.
Procedure bloccate perché il Comune di Taranto si era messo di
traverso. Oggi la travagliata battaglia legale si è finalmente conclusa:
il parco, il primo nelle acque italiane e in tutto il Mediterraneo, si
può fare.
Il Consiglio di Stato (sentenza in basso) ha respinto il ricorso del Comune
contro la sentenza arrivata a marzo dell'anno scorso dal Tar Puglia,
che già aveva respinto il ricorso con cui si chiedeva l’annullamento
dell'autorizzazione con la quale il Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti, permetteva alla Beleolico s.r.l. (difesa dall'avvocato
Ernesto Sticchi Damiani) di realizzare il parco.
Il progetto, 30 MW in 10 turbine da 3 MW da installare nella rada esterna del porto, può procedere. E pare che si realizzerà, dato che ci sono anche gli incentivi per farlo: la bozza del nuovo decreto
sulle rinnovabili elettriche non FV, infatti, prevede un contingente
riservato all'eolico in mare proprio di 30 MW e quello di Taranto è
l'unico progetto che al momento è nelle condizioni di partecipare
all'asta.
Tra le varie osservazioni
del Comune che il Consiglio di Stato ha ritenuto infondate, quella che
l'autorizzazione del parco spettasse alla Regione, in quanto il progetto, secondo i ricorrenti, sarebbe da ricondursi ad terza tipologia detta "near-shore"
comprendente le centrali da posizionare nell’entroterra, ad una
distanza inferiore a 3 km dalla costa, o sul mare, ma “ad una distanza
che si attesta nel range di 7-10 km dalla costa”.
Per
il Consiglio di Stato però non è così: la legge (art. 12, comma 3, del
D. Lgs. n. 387/2003), si spiega nella sentenza, contempla soltanto due tipologie di impianti:
quelli on-shore, da realizzarsi sulla terraferma, su autorizzazione
della Regione (o delle provincie delegate) e quelli off-shore, da
posizionarsi a mare, non importa a che distanza dalla costa, dietro autorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Nessun commento:
Posta un commento