mercoledì 25 novembre 2009

In Puglia niente nucleare per legge!

"No al nucleare. La Puglia prima in Italia"

Lo dichiara il capogruppo Pd in Consiglio regionale Antonio Maniglio, primo firmatario della legge sul nucleare approvata all’unanimità dal Consiglio.
“La buona politica scrive una pagina importante per i cittadini pugliesi: un bel “no” chiaro e forte a qualsiasi impianto nucleare in Puglia. Quella che sino ad oggi era una semplice aspirazione e un sentimento diffuso di milioni di persone trova espressione in una legge della Regione che sicuramente farà da apri-pista per altre leggi regionali. In qualità di presentatore della proposta di legge mi sento di ringraziare l’ufficio legislativo e anche i colleghi dell’opposizione che, salvo qualche nota stonata, come quella del capogruppo di An Ruocco, non solo hanno votato a favore della legge, ma hanno dato un contributo importante per evitare qualsiasi rischio di incostituzionalità della norma”.
Continua Maniglio: “La produzione e il trasporto di energia, infatti, sono materia concorrente e la Puglia non intende abdicare ai suoi poteri. Per questo, in assenza di una intesa tra Stato e Regione, il nostro territorio è precluso a qualsiasi insediamento nucleare. Questa legge nasce da una scelta di fondo del Pd: il nucleare di terza generazione - che il governo Berlusconi sta rilanciando - non è proponibile, sia per i rischi connessi alla sua utilizzazione che per l’irrisolto problema dello smaltimento delle scorie. E’ di questi giorni la notizia che la Francia ha costruito un sito per lo smaltimento delle scorie a 500 metri di profondità, spendendo oltre 60 miliardi di euro, l’equivalente del debito pubblico dell’Italia.
Ma pesano anche le specificità della Puglia: la nostra regione esporta l’88% dell’energia che produce. Non si capisce, pertanto, per quale motivo il nostro territorio debba essere ancora devastato da impianti di tipo nucleare che distruggerebbero un’intera regione.
In Puglia bisogna proseguire sulla strada tracciata in questi anni: ridurre le fonti inquinanti come si è fatto a Taranto e come si sta tentando di fare a Cerano, puntare sulle energie rinnovabili (magari con una più adeguata regolamentazione) e sul risparmio energetico. Queste sono le direttrici di uno sviluppo compatibile, centrato sul turismo di qualità e sugli straordinari beni paesaggistici e culturali che stanno esercitando una forte attrazione turistica, oltre che sul manifatturiero ecosostenibile.
Conclude il capogruppo del Pd: “Una bella giornata per la Puglia e un investimento sul futuro dei pugliesi. Una soddisfazione anche personale per chi crede in una politica concreta, fatta di cose possibili e con la mente e il cuore sempre rivolti agli interessi generali.”

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