Un altro atto di censura in questa città! Posted on Novembre 6, 2009 by letaizia
In occasione della partita di basket femminile del torneo Eurocup tra CRAS BASKET TARANTO e UMMC EKATERINBURG dei tifosi hanno voluto lanciare un appello al mondo attraverso la diretta tv. Hanno esposto uno striscione con su scritto: STOP THE ENVIRONMENTAL DISASTER IN TARANTO NOW (FERMATE IL DISASTRO AMBIENTALE A TARANTO, ADESSO!) Lo striscione è stato rimosso…Perchè? A chi dava fastidio? Sinceramente sono delusa dallo scoprire che anche lo sport ha influenze dall’alto…D’altronde il Palamazzola è patrocinato dalla Provincia di Taranto…..VERGOGNA! NON VOGLIONO CHE IL MONDO SAPPIA CHE QUI SI MUORE!

DECRETO PISANU - Articolo 2-bis. (Divieto di striscioni e cartelli).
1. Sono vietati, negli impianti sportivi, l'introduzione o l'esposizione di striscioni e cartelli che, comunque, incitino alla violenza o che contengano ingiurie o minacce. Salvo che costituisca più grave reato, la violazione del suddetto divieto è punita con l'arresto da tre mesi ad un anno. Resta fermo quanto previsto all'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205.
decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122 all'articolo 2, comma 1
Chiunque, in pubbliche riunioni, compia manifestazioni esteriori od ostenti emblemi o simboli propri o usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi di cui all'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, è punito con la pena della reclusione fino a tre anni e con la multa da lire duecentomila a lire cinquecentomila.
Legge 13 ottobre 1975, n. 654 art. 3
SALVO CHE IL FATTO COSTITUISCA PIÙ GRAVE REATO,AI FINI DELL'ATTUAZIONE DELLA DISPOSIZIONE DELL'ARTICOLO 4 DELLA CONVENZIONE È PUNITO CON LA RECLUSIONE DA UNO A QUATTRO ANNI:
a) CHI DIFFONDE IN QUALSIASI MODO IDEE FONDATE SULLA SUPERIORITÀ O SULL'ODIO RAZZIALE;
b) CHI INCITA IN QUALSIASI MODO ALLA DISCRIMINAZIONE,O INCITA A COMMETTERE O COMMETTE ATTI DI VIOLENZA O DI PROVOCAZIONE ALLA VIOLENZA,NEI CONFRONTI DI PERSONE PERCHÉ APPARTENENTI AD UN GRUPPO NAZIONALE,ETNICO O RAZZIALE.
È VIETATA OGNI ORGANIZZAZIONE O ASSOCIAZIONE AVENTE TRA I SUOI SCOPI DI INCITARE ALL'ODIO O ALLA DISCRIMINAZIONE RAZZIALE.CHI PARTECIPI AD ORGANIZZAZIONI O ASSOCIAZIONI DI TAL GENERE,O PRESTI ASSISTENZA ALLA LORO ATTIVITÀ,È PUNITO PER IL SOLO FATTO DELLA PARTECIPAZIONE O DELL'ASSISTENZA,CON LA RECLUSIONE DA UNO A CINQUE ANNI. LE PENE SONO AUMENTATE PER I CAPI E I PROMOTORI DI TALI ORGANIZZAZIONI O ASSOCIAZIONI.
Legge 25 giugno 1993, n. 205
Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa
DOMANDA A CHI DI COMPETENZA: A QUALE NORMA CONTRAVVENIVA LO STRISCIONE Stop the enviromental disaster in Taranto now?
Articolo di FULVIO COLUCCI su La Gazzetta di Taranto
• Rimosso dalla Digos diventa un caso su Facebook. Lo striscione esposto poco prima che iniziasse la partita tra Cras Basket Taranto e le campionesse russe dell’Ekate - rinburg, recitava in inglese: «Stop the environmental disaster in Taranto now» (fermiamo subito il disastro ambientale a Taranto). Voleva intercettare l’onda lunga della diretta satellitare su Raisport più e sul sito internet del canale Rai per porre il mondo di fronte ad una verità ormai scomoda: Taranto è capitale europea dell’in - quinamento.
Ma i telespettatori del continente hanno potuto leggere quelle parole come pietre solo per pochi minuti. Prima che iniziasse l’incontro di pallacanestro femminile lo striscione è scomparso dai teleschermi. La polizia ha ufficialmente spiegato che la rimozione non è stata effettuata per i contenuti del messaggio, ma per le proteste di chi, occupando in gradinata i posti a ridosso del parquet lamentava l’ostruzione totale o parziale della visuale. Inoltre, sempre secondo la Digos, lo striscione era di carta e non di materiale ignifugo: un pericolo per la sicurezza se avesse preso fuoco.
La società Cras è stata avvisata dalla Digos della decisione presa (in caso contrario sarebbe scattata una multa) anche se fa sapere che non aveva nessun motivo per ritenere lo striscione offensivo.
A difendere la «provocazione» il popolo di Facebook. Postata più volte ieri, sui vari profili, la foto del Palamazzola con annesso striscione, ripresa dal sito Tarantosupporters. «Perché rimuoverlo - ha scritto il leader di Peacelink Marescotti -. A chi dava fastidio la democratica espressione del pensiero garantita dalla Costituzione?». A Taranto parlare di inquinamento resta un tabù. E per l’Europa resta un mistero.
1 commento:
Non contravveniva nessuna di queste leggi. L'unica legge alla quale andava contro era quella famosa formula tutta tarantina per cui la vita è meno importante del profitto....SONO DISGUSTATA!
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