No Rigassificatore: Nuovo Referendum Beffa per Gozzo, Acquaviva Svela Rischio per Siti Militari Augusta
Continua il tam tam mediatico sulla vicenda "rigassificatore" in provincia di Siracusa, con risvolti e polemiche sempre nuovi. Il Comitato "Stavolta decidi tu" è intervenuto ancora una volta sull'annosa questione per disapprovate la decisone dell'amministrazione comunale priolese di ripetere il referendum.
"Assistiamo inermi a deduzioni alquanto fantascientifiche - dice il Presidente del Comitato, arch. Massimo Gozzo - Nonostante il referendum del 15 e 16 luglio 2007 sia stato tenuto fuori dal Decreto di Compatibilità Ambientale compromettendo nei fatti il valore procedurale, il consiglio comunale cosa fa? Delibera per un nuovo referendum sapendo bene che in alcun modo questo secondo referendum potrà modificare l'autorizzazione già rilasciata dal Ministero dell'Ambiente, a meno che, si ricominci tutto daccapo annullando il Decreto che se non fossimo stati in Sicilia, regione a Statuto speciale, sarebbe bastato per dare lautorizzazione alla ditta proponente limpianto di rigassificazione di GNL".
"Un nuovo referendum l'ennesima presa in giro per un'intera popolazione che non potrà cambiare le sorti dell'esito dell'autorizzazione - ha aggiunto Gozzo - questo perchè le consultazioni popolari in campo ambientale per la Legge 108/2001 vanno fatte a monte dell'iter autorizzativo. Sarebbe bastato notificare il risultato del referendum del 2007 al Ministero dell'Ambiente che non avrebbe non potuto tenerne conto come già dichiarato dallo stesso Governatore siciliano On. Raffaele Lombardo".
Sposta invece l'attenzione sul grave rischio correlato alla presenza massiccia di siti militari nel porto di Augusta il consigliere comunale aretuseo Alessandro Acquaviva, un rischio sinora sottovalutato da tutti, a detta dello stesso.
"L’On. Bonomo fa bene a porre un pregiudiziale sul procedimento amministrativo relativo al rigassificatore - ha dichiarato il consigliere - Infatti, se da un lato è noto che il pontile da utilizzare per l’attracco delle navi gasiere è collocato a poche centinaia di metri dal pontile della Nato, pochi sanno che il porto di Augusta è un porto militare autorizzato al transito di sottomarini a propulsione nucleare. Questa informazione fino a poco tempo fa era coperta da segreto militare".
"Il Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento Cosimo Ventucci ha confermato che In Italia sono in tutti undici i porti militari soggetti alle cautele del Decreto Legislativo del 17 marzo 1995 n. 230 - riferisce ancora Acquaviva - la base navale statunitense de La Maddalena ed ai porti militari di La Spezia, Livorno, Gaeta, Napoli-Castellammare di Stabia, Cagliari, Augusta, Taranto, Brindisi e Trieste. Lo stesso Ventucci ha ammesso che fino al 1995 su tali porti vigeva la “classifica di sicurezza” ma ciò impediva la divulgazione dei piani di sicurezza e precludeva di fatto la possibilità di informare la popolazione sul rischio potenziale a cui era esposta, non permettendo, tra l'altro, l'acquisizione, da parte della popolazione stessa, delle norme di comportamento da rispettare nel caso dovesse verificarsi realmente una tale emergenza".
"A distanza di dieci anni i cittadini di Augusta non sono al corrente di tali piani e, forse, neanche la Prefettura di Siracusa. Ma allora come si fa a rendere compatibile la rada di Augusta con il rigassificatore? - conclude il consigliere - Infatti, considerato un traffico costante di navi gasiera, non può essere esclusa una collisione fra un'unità a propulsione nucleare e una gasiera e tale ipotesi non è esclusa, in linea di principio, neppure dallo Studio di Impatto Ambientale (SIA) elaborato dalla società Ionio Gas. Quindi è giusto chiedere lo stop della conferenza dei servizi , ed è da irresponsabili ragionare solo sulle compensazioni per il territorio". (Siracusanews)
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