Taranto, prime condanne per le "vasche dei veleni" della M.M.
Il gup del tribunale di Taranto Pompeo Carriere ha condannato con il rito abbreviato due imprenditori campani per una serie di irregolarità compiute nelle operazioni di smaltimento dei residui di un deposito della Marina Militare a Taranto. Gli imprenditori sono Pasquale e Carmine Reale, di Monteforte Irpino (Avellino), rappresentanti dell’Associazione temporanea d’imprese che il 9 dicembre del 2002 si aggiudicò l’appalto per lo svuotamento e lo smaltimento dei residui.
I due sono stati condannati a un anno di carcere (pena condonata) e al pagamento 2,6 milioni di euro ciascuno per violazioni amministrative in relazione all’annotazione nei registri doganali di entrata e uscita del quantitativo di idrocarburi detenuto, per la sottrazione al pagamento dei diritti di confine di oltre 82mila metri cubi di indrocarburi e per il mancato pagamento dell’accisa sugli olii minerali.
Il deposito, situato nei pressi della base di Chiapparo, fu sequestrato dalla Guardia di Finanza nel giugno del 2004. Nelle vasche erano stati depositati liquidi considerati pericolosi, per i quali non sarebbe stata pagata l’accisa, ovvero il dazio doganale. Il gup ha rinviato a giudizio per gli stessi reati quattro ufficiali della Marina Militare e un altro imprenditore. La prima udienza è fissata per il 5 marzo prossimo. (Gazzetta Mezzogiorno)
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