Il sindaco annuncia l'ennesimo atto di sgombero e di violenza in nome del "risanamento".
Un sindaco rosso per l'ennesimo bieco atto nero.
Come se quelle "bestie" che occupano (perchè, poi, uomini come noi sono costretti ad occupare e vivere in quel modo: se lo è mai chiesto qualcuno di loro?) non fossero cittadini che hanno diritto ad una voce!
A Taranto e in Puglia, da tempo ormai, altri gruppi lavorano alla partecipazione popolare, ai laboratori urbani, all'idea di una città veramente democratica, proponendo un'alternativa alla politica snob che considera le persone rifiuti da sgomberare per sostituirli con altri rifiuti in fila per un alloggio. Gli stessi amministratori con facce diverse ma che ancora pensano di "risanare" e "recuperare" raccontando favole (le solite da 100 anni) di negozietti e di casette per tutti!
Cosa cambia rispetto ai fascisti del piccone, ai risanatori che deportarono secolari storie familiari nelle colombaie di Paolo VI e agli sceriffi degli sgomberi armati?
«Vigili, sgomberate quei locali»
Il sindaco ordina: via gli abusivi dagli immobili comunali nella Città vecchia una parte dei locali potrebbe essere assegnata ai senza tetto
• Linea dura del sindaco contro gli abusivi. Lo scorso 27 ottobre, Ezio Stefàno, ha firmato un’or - dinanza che si conclude in maniera inequivocabile: «Il sindaco ordina al comando della Polizia municipale ed alla direzione Lavori pubblici e Patrimonio di attivare tutte le procedure per la riacquisizione, anche attraverso lo sgombero coatto, dei locali di proprietà comunale censiti in Città vecchia ed abusivamente occupati entro dieci giorni dalla notificazione del presente atto».Ma come mai il sindaco Stefàno ha scelto di percorrere questa strada? Il testo dell’ordinanza, anche se solo parzialmente, già lo dice nella sua premessa: «L’Amministrazione comunale - si riporta testualmente - intende promuovere e rivitalizzare il territorio comunale anche attraverso la valorizzazione del patrimonio comunale. Detto questo, in Città vecchia insistono - si legge ancora - numerosi locali di proprietà comunale per i quali è risultato necessario provvedere ad un censimento certo degli stessi al fine scrive Stefàno - di identificare gli eventuali locatari nonchè a verificarne la legale assegnazione».
Il sindaco, inoltre, sottolinea che «a seguito di sopralluoghi effettuati dagli stessi agenti della Polizia municipale è emersa anche una grave carenza igienico-sanitaria a causa delle cattive esalazioni provenienti dall’interno di alcuni locali». Tanto basta, evidentemente (e giustamente), «per provvedere al ripristino della corretta gestione degli immobili di proprietà comunale in Città vecchia che saranno attribuiti successivamente nelle forme e nei modi previsti dalla legge».
E proprio qui sta il punto centrale dell’ordi - nanza. Da quel che risulta alla «Gazzetta», infatti, il primo censimento avrebbe attestato l’esistenza di circa 55 locali (a piano terra) di proprietà comunale. Di questi, l’80 per cento avrebbe una destinazione «commerciale» e il 20 una «ad uso abitativo».
E così, liberando quei locali occupati abusivamente, il Comune potrebbe fare un bando ed assegnarli a chi vuole aprire un’attività commerciale tra i vicoli, da un lato. E, dall’altro, assegnare qualche alloggio alleggerendo (molto parzialmente, sia chiaro) l’emergenza-casa.
«Stefàno ha fatto bene noi l’avevamo già sollecitato»
Il presidente della circoscrizione Paradiso: locali trasformati in alloggi? Sì, ma solo per poco
• «L’ordinanza del sindaco di Taranto che prevede il censimento dei locali comunali in Città vecchia, va nella direzione auspicata dalla nostra circoscrizione». Così il presidente del quartiere Borgo-Città vecchia, Luigi Paradiso, all’indomani della decisione di Ezio Stefàno di verificare lo stato dei piani terra degli immobili di proprietà pubblica per valutare la possibilità di rimetterli in uso come attività commerciali o di assegnarli come alloggi momentanei ai cittadini senza casa.
«Anche dalla ristrutturazione di questi stabili passano la riqualificazione ed il ripopolamento di quest’im - portante zona della nostra città - dice il presidente Paradiso -. Da quando ci siamo insediati, abbiamo sempre fatto pervenire messaggi di questo tenore al
sindaco. Non è infatti possibile pensare di valorizzare il borgo antico senza prima avere cognizione esatta ed analitica del patrimonio comunale, parlo di quello disponibile e non. La proposta di rimettere in sesto e restituire vita alle attività commerciali della Città vecchia era già stata formalizzata dalle commissioni circoscrizionali e dai singoli consiglieri. Questa iniziativa, unita all’attivazio ne dei corsi di laurea e agli investimenti dei privati, incentivati altresì dalla Zona franca urbana e dalla presenza dell’amministrazione, può ora contribuire al rilancio del quartiere».
Paradiso condivide del tutto le disposizioni del sindaco. «Anche quella di sgomberare i locali occupati abusivamente» precisa. Ed è favorevole all’assegnazione alle famiglie bisognose di quei luoghi (una minima parte rispetto al totale) che possono essere adibiti ad abitazioni. “Purché sia una soluzione momentanea - precisa Paradiso - perché, per quanto si possa trattare di locali facilmente adattabili, non hanno comunque le stesse caratteristiche di un’abitazione. E per le famiglie che si trasferiranno qui sarà di certo un aiuto, ma comporterà comunque disagi e sacrifici che si potranno affrontare solo momentaneamente per tamponare parte dell’emer - genza abitativa della città».
E’ da questo spirito che nasce l’ini - ziativa del sindaco. Stefàno ha urgenza di trovare una sistemazione più sicura e legale a tante famiglie che occupano abusivamente stabili fatiscenti e a rischio crollo. Basti pensare a via Duca degli Abruzzi 85, palazzo divorato dall’umidità e pericolante. Vero è però che la storia di Taranto ci mostra tanti squallidi casi di sistemazioni temporanee diventate alloggi permanenti. Un rischio che, secondo Paradiso, «si corre anche questa volta. Ma è l’unica via da seguire mentre si cominciano a pianificare interventi mirati e seri di politica abitativa come quelli che intende avviare quest’amministrazione».
L’idea dell’assessore Nistri: nell’Isola vogliamo più negozi
L’assessore comunale al Borgo antico, Davide Nistri, quest’idea la coltiva già da qualche mese. «Ho trovato subito la piena disponibilità e condivisione del sindaco Stefàno per portare avanti quest’iniziativa. Iniziativa che ha ora ancora maggior valore dopo la recente approvazione dei benefici fiscali e degli incentivi per la zona franca urbana in cui insiste, appunto, la Città vecchia». Nistri aggiunge: «Stiamo già realizzando un censimento dei locali di proprietà comunale. Se gli agenti di Polizia municipale verificheranno che sono occupati abusivamente non potranno far altro che procedere allo sgombero. In questo modo - spiega l’as - sessore - potremo indire un bando di gara ed assegnare così licenze commerciali per aprire negozi in Città vecchia. I locali necessitano di interventi di ristrutturazione? Sicuramente ma se il locatario farà questi lavori a sue spese vorrà dire che il Comune detrarrà quanto speso dal canone di locazione. E poi, forse, così potremo anche assegnareq ualche alloggio ai senza tetto».
(La Gazzetta di Taranto, II)
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