Incidenti mortali all’Ilva: al via i processi d’appello
Tempi brevi per i processi d’appello per gli incidenti sul lavoro. A garantire la celerità dei procedimenti è stato ieri mattina il presidente della sezione tarantina della corte d’appello di Lecce Antonio Marsano, incardinando il giudizio di secondo grado per due gravi incidenti mortali all’Ilva di Taranto. Si tratta di quelli di Silvio Murri, accaduto il 30 maggio del 2004, e di Paolo Franco e Pasquale D’Ettorre, verificatosi il 12 giugno del 2003. Ieri erano in programma le relative udienze, aggiornate di qualche giorno: il 15 dicembre sarà celebrato il processo Murri, il 7 gennaio quello Franco-D’Ettorre.
Era stata l’associazione «12 giugno», che porta come nome la data del doppio infortunio mortale e che da tempo si batte per rivendicare più sicurezza e più tutela dei lavoratori nel centro siderurgico Ilva, a sollecitare la magistratura a fissare in tempi brevi le udienze di appello dei processi proprio per dare una risposta di giustizia alle famiglie delle vittime. Per la morte di Silvio Murri, avvenuta all’interno dello stabilimento siderurgico di Taranto il 21 maggio del 2004, ci sono state in primo grado tre condanne ed un patteggiamento.
Il giudice monocratico Francesco Cacucci il 22 dicembre del 2008 ha inflitto un anno e 4 mesi di reclusione a Luigi Buzzerio, capo reparto; un anno e due mesi a Giovanni Ritelli, tecnico ponteggiatore; e un anno a Giuseppe D’Aniello, operatore (tutti con pena sospesa).
Il 7 ottobre del 2008, invece, il capo squadra dell’Ilva, Leonardo Contento, aveva patteggiato un anno e 4 mesi di reclusione (pena sospesa). Il 15 dicembre sarà riesaminata la posizione di Buzzerio, Ritelli e D’Aniello, difesi dall’avv. Egidio Albanese.
I familiari della vittima si sono costituiti parte civile tramite gli avvocati Carlo Petrone e Francesco Murianni. Silvio Murri, secondo le risultanze dell’inchiesta, stava smontando insieme ad altri due colleghi un ponteggio quando la struttura crollò sotto i suoi piedi. L’operaio fece un volo di 8 metri e morì dopo dieci giorni di agonia senza mai aver ripreso conoscenza. Per l’incidente in cui morirono Paolo Franco e Pasquale D’Ettorre il 18 ottobre di un anno fa, invece, ll giudice Valeria Ingenito ha condannato a un anno e 4 mesi di carcere Luigi Caporosso, direttore dello stabilimento, e a un anno di reclusione con pena sospesa il responsabile manutenzione meccanica dell’area Pma dell’Ilva, Salvatore Zimbaro, il responsabile preparazione minerali del siderurgico, Giancarlo Quaranta, e tre rappresentanti della ditta Cemit: l’amministratore Gerardo Pappalardo, il responsabile dell’Ufficio Tecnico Franco Antonio Pinto e il responsabile servizio protezione e prevenzione Giuseppe Bruno. MIMMO MAZZA (GdM)
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