venerdì 27 novembre 2009

Un assessore genovese ci racconta l'Ilva

Nonostante la crisi la Cina e l'India aumentano la produzione di acciaio... Il futuro della concorrenza dell'Est è meno lontano di quello che sembra. Ma a Taranto continuiamo a vivere a Fantasilandia mentre 4500 operai, nostri fratelli, si preparano a tirare la cinghia!
E i politicanti locali hanno la faccia tosta di dichiarare che marceranno con orgoglio domani!!!
Cittadini tarantini, facciamoci sentire nella grande manifestazione per il nostro futuro!



Ilva, una bomba a orologeria "Redditi tagliati, 580 a rischio"


Il conto alla rovescia è già iniziato. Alla fine dell´anno scadranno per 580 cassintegrati dell´Ilva i lavori di pubblica utilità e senza integrazione del reddito, garantito appunto fino al 31 dicembre, l´acciaio rischia di trasformarsi in una polveriera. Mario Margini, assessore all´Industria, lancia attraverso le colonne di Repubblica una proposta in grado di "sminare" le tensioni legate a carichi di lavoro esigui, destinati a non crescere anche nel corso del 2010: un ulteriore allungamento della cassa integrazione.
I segnali che arrivano dal mercato non sono certo incoraggianti. Le previsioni restano molto difficili, anche se il patron dell´acciaio italiano, Emilio Riva, conferma la sua volontà di investire ancora. «Io continuerò a farlo e nel 2010 aumenterò la produzione del siderurgico di Taranto» spiega senza mezzi termini.
E di scenario difficile parla anche Giuseppe Pasini, presidente di Federacciai. «La siderurgia italiana chiude l´anno con il 40% in meno di produzione - sottolinea Pasini - siamo in linea con il dato europeo che è - 38%, per non parlare degli Stati Uniti, dove il crollo produttivo è stato del 50%. Ma Cina e India crescono. Solo la Cina è passata dal 15% di alcuni anni fa nella produzione mondiale di acciaio ad oltre il 50% di oggi».
Pasini parla poi di futuro incerto. «Oggi - ha detto sempre il presidente di Federacciai - su 69mila dipendenti del settore siderurgico in Italia, 20mila sono divisi tra cassa integrazione e contratti di solidarietà, il che vuol dire che questo settore sta utilizzando massicciamente tutti gli ammortizzatori sociali possibili, ma il prossimo anno prevedo che molte aziende chiuderanno e debbano tagliare anche i posti di lavoro». Uno scenario a dir poco inquietante su cui l´assessore Margini riflette, con una punta di amarezza. (di Massimo Minella, Repubblica Genova, Leggi tutto)

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