martedì 13 novembre 2012

Si lavora sottobanco per "oliare" l'AIA

Ilva all’esame dell’Aia. Scontro CliniVendola  

Non è la settimana decisiva per l’Ilva, non foss’altro perché dal giorno del sequestro degli impianti - il 26 luglio scorso - di settimane apparentemente decisive ce ne sono state tante, ma sicuramente entro venerdì si capiranno le reali intenzioni del gruppo Riva.

Legali e tecnici dell’Ilva stanno lavorando ad un piano finalizzato all’adempimento delle prescrizioni contenute nella nuova Autorizzazione integrata ambientale che venerdì saranno al centro del confronto al ministero dell’Ambiente. Se tale piano soddisferà i tecnici che compongono il gruppo istruttore dell’Aia, allora la mossa successiva sarà la presentazione in Procura di una istanza, articolata e motivata, di dissequestro degli impianti. Tra i componenti del gruppo istruttore c’è l’assessore provinciale all’ambiente di Taranto Giampiero Mancarelli, che ieri mattina a palazzo di giustizia ha avuto un colloquio con il procuratore capo Franco Sebastio. Top secret il contenuto ma sicuramente si sarà parlato dell’Aia e dei possibili scenari futuri. Sull’applicazione dell’Aia e il possibile conflitto tra governo e magistratura ieri c’è stato uno scambio di vedute tra il governatore Nichi Vendola e il ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Vendola non ha nascoste le sue perplessità dinanzi alla possibilità, annunciata da Clini, che il Governo ricorra contro la Procura di Taranto perché la permanenza del sequestro giudiziario dell’area a caldo dello stabilimento Ilva rischia di ostacolare l’attuazione dell’Aia. Secondo Vendola, «un eventuale conflitto tra Governo e magistratura sarebbe sbagliato, sciagurato. Penso che l’Ilva debba rispondere al suo giudice. Punto». Pronta la replica di Clini. «Il presidente Vendola si rassicuri: non ho dedicato un secondo del mio tempo a vagheggiare conflitti di competenza. Tale conflitto, se ci sarà, verrà eventualmente aperto da altri. Io ho lavorato a tappe forzate per l’Autorizzazione Integrata Ambientale, definita a tempo di record e condivisa pienamente anche dalla Regione Puglia. Dopo aver chiuso l'Aia, sono impegnato ad attuarla pienamente e nei tempi prescritti. La legge mi impone di farla applicare. Chi intende impedire la piena applicazione dell'Aia, e perciò della legge, lo dica ed abbia l'onestà intellettuale di spiegare perché».

La vicenda sarà al centro domani di un incontro convocato dal prefetto di Taranto Claudio Sammartino con il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante.

L’assessore regionale alla salute Ettore Attolini ieri ha intanto annunciato lo stanziamento di 4 milioni di euro a favore dell’Asl di Taranto per far fronte all’emergenza sanitaria. Attollini ha assicurato che la politica della Regione per la sanità a Taranto si muove su tre direttrici: l’offerta di una assistenza adeguata tramite l’incremento dei posti letto pubblici e il mantenimento dei posti letto privati (che in altre province sono stati ridotti); la soluzione dei problemi del personale sanitario; la creazione di un centro «Salute e ambiente» finanziato con 8 milioni di euro prelevati dal bilancio regionale, per il monitoraggio epidemiologico e la prevenzione delle malattie legate all’inquinamento ambientale da parte della grande industria. Mimmo Mazza (GdM)

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