Ilva all’esame dell’Aia. Scontro CliniVendola
Non è la settimana decisiva per l’Ilva, non foss’altro perché
dal giorno del sequestro degli impianti - il 26 luglio scorso - di
settimane apparentemente decisive ce ne sono state tante, ma sicuramente
entro venerdì si capiranno le reali intenzioni del gruppo Riva.
Legali e tecnici dell’Ilva stanno lavorando ad un piano finalizzato
all’adempimento delle prescrizioni contenute nella nuova Autorizzazione
integrata ambientale che venerdì saranno al centro del confronto al
ministero dell’Ambiente. Se tale piano soddisferà i tecnici che
compongono il gruppo istruttore dell’Aia, allora la mossa successiva
sarà la presentazione in Procura di una istanza, articolata e motivata,
di dissequestro degli impianti. Tra i componenti del gruppo istruttore
c’è l’assessore provinciale all’ambiente di Taranto Giampiero
Mancarelli, che ieri mattina a palazzo di giustizia ha avuto un
colloquio con il procuratore capo Franco Sebastio. Top secret il
contenuto ma sicuramente si sarà parlato dell’Aia e dei possibili
scenari futuri. Sull’applicazione dell’Aia e il possibile conflitto tra
governo e magistratura ieri c’è stato uno scambio di vedute tra il
governatore Nichi Vendola e il ministro dell’Ambiente Corrado Clini.
Vendola non ha nascoste le sue perplessità dinanzi alla possibilità,
annunciata da Clini, che il Governo ricorra contro la Procura di Taranto
perché la permanenza del sequestro giudiziario dell’area a caldo dello
stabilimento Ilva rischia di ostacolare l’attuazione dell’Aia. Secondo
Vendola, «un eventuale conflitto tra Governo e magistratura sarebbe
sbagliato, sciagurato. Penso che l’Ilva debba rispondere al suo giudice.
Punto». Pronta la replica di Clini. «Il presidente Vendola si
rassicuri: non ho dedicato un secondo del mio tempo a vagheggiare
conflitti di competenza. Tale conflitto, se ci sarà, verrà eventualmente
aperto da altri. Io ho lavorato a tappe forzate per l’Autorizzazione
Integrata Ambientale, definita a tempo di record e condivisa pienamente
anche dalla Regione Puglia. Dopo aver chiuso l'Aia, sono impegnato ad
attuarla pienamente e nei tempi prescritti. La legge mi impone di farla
applicare. Chi intende impedire la piena applicazione dell'Aia, e perciò
della legge, lo dica ed abbia l'onestà intellettuale di spiegare
perché».
La vicenda sarà al centro domani di un incontro convocato dal prefetto
di Taranto Claudio Sammartino con il presidente dell’Ilva Bruno
Ferrante.
L’assessore regionale alla salute Ettore Attolini ieri ha intanto
annunciato lo stanziamento di 4 milioni di euro a favore dell’Asl di
Taranto per far fronte all’emergenza sanitaria. Attollini ha assicurato
che la politica della Regione per la sanità a Taranto si muove su tre
direttrici: l’offerta di una assistenza adeguata tramite l’incremento
dei posti letto pubblici e il mantenimento dei posti letto privati (che
in altre province sono stati ridotti); la soluzione dei problemi del
personale sanitario; la creazione di un centro «Salute e ambiente»
finanziato con 8 milioni di euro prelevati dal bilancio regionale, per
il monitoraggio epidemiologico e la prevenzione delle malattie legate
all’inquinamento ambientale da parte della grande industria. Mimmo Mazza (GdM)
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