Nell'ambito dell'inchiesta su Ilva è stato iscritto nel registro degli
indagati anche il nome dell'ispettore di polizia Cataldo De Michele, in
servizio presso la Digos di Taranto, con l'accusa di rivelazione del
segreto d'ufficio.
Secondo quanto scritto nell'ordinanza di ieri
del gip Patrizia Todisco, "un ulteriore elemento sintomatico della
capacità di penetrazione nelle istituzioni esercitata da Girolamo
Archiná è rappresentata dai contatti con l'ispettore De Michele".
In un'occasione, l'ispettore avvisó Archiná che la procura ionica
indagava per il reato di disastro ambientale, riferendo di un incontro
riservato che il procuratore della Repubblica aveva avuto il 6 giugno
2010 con Assennato, dell'Arpa di Taranto, in Questura e precisando che
il procuratore Sebastio aveva chiesto ad Assennato notizie sulle
rilevazioni delle emissioni di benzoapirene, aggiungendo di aver captato
che la procura aveva chiesto una ulteriore relazione per completare le
indagini sul disastro. In una intercettazione telefonica l'ispettore
chiede ad Archiná di interessarsi per la proroga del contratto di lavoro
del cognato di un sua collega impiegato presso una ditta dell'appalto
Ilva. (Tmnews)
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