A proposito di ministro dell'industria...
Udite udite, sta facendo capolino la leggina scritta a più mani con la famiglia Riva per garantirgli altri due anni di profitto impunito. Il sistema è quello solito delle anticipazioni sui media per preparare il terreno e far stancare ogni oppositore.
Come preannunciato si tratta di un colpo di mano contro uno dei tre poteri dello stato democratico. E' del riconoscimento pubblico di un'attività illecita che così com'è provoca danni alla salute umana e rende gli abitanti e tutto il territorio tarantino agnelli sacrificali della schiavitù italiana all'oligarchia imprenditoriale e finanziaria.
Il numero più grande del circo si prepara!
Spettatori pagati: enti locali, sindacati e industriali.
Fuori dal circo tutta la suburra che paga per loro: cittadini, operai, italiani!
Ilva, bozza decreto: attività può proseguire
In base all'Autorizzazione integrata ambientale (Aia), l'Ilva può
proseguire la sua attività per altri due anni nello stabilimento di
Taranto. E' quanto prevede la bozza di decreto per l'Ilva, in due articoli, su cui sta lavorando il governo in vista del prossimo Cdm.
Nel primo articolo si stabilisce che ''per 24 mesi, a decorrere
dall'entrata in vigore del presente decreto", l'Aia, rilasciata in data
26 ottobre 2012 alla societa' Ilva con decreto del ministro
dell'Ambiente, "da considerarsi parte integrante del presente decreto,
esplica in ogni caso effetto''. Quindi, come diretta conseguenza, ''nei
limiti consentiti dal provvedimento", a decorrere dall'entrata in vigore
del decreto, "e' in ogni caso autorizzata la prosecuzione
dell'attivita' nello stabilimento della societa' Ilva di Taranto, per
tutta la durata stabilita al periodo precedente (ovvero due anni, ndr)
salvo che sia riscontrata l'inosservanza anche ad una sola delle
prescrizioni impartite nel provvedimento stesso''.
Nel secondo articolo si prevede che durante i 24 mesi indicati "la
responsabilita' della conduzione degli impianti dello stabilimento Ilva
di Taranto resta, anche ai fini dell'osservanza di ogni obbligo, di
legge o disposto in via amministrativa, inerente il controllo delle
emissioni, imputabile esclusivamente all'impresa titolare
dell'autorizzazione all'esercizio degli stessi sotto il controllo
dell'autorita' amministrativa competente". Ovvero all'Ilva stessa. Alla
scadenza dei due anni, "previa verifica dell'integrale osservanza degli
obblighi", l'Autorita' amministrativa competente procede "entro 15
giorni alla conferma o alla revoca del provvedimento di autorizzazione
integrata ambientale", con "ogni conseguenza prevista dalla normativa di
legge''.
Sulla vicenda Ilva oggi è intervenuto alla Camera il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini,
che ha lanciato l'allarme: chiudere lo stabilimento significa ''fare un
grande favore ai concorrenti internazionali'' che non applicano gli
stessi stringenti standard ambientali. Clini ha affermato che "ci sono
molti interessi a che la vicenda dell'Ilva non si risolva. Ci sono
interessi politici espliciti di chi nei mesi scorsi anche in campagna
elettorale a Taranto ha chiesto ripetutamente la chiusura dell'impianto e
ci sono interessi oggettivi, per cui se chiude l'Ilva i concorrenti
europei e asiatici fanno festa".
In particolare, Clini ha indicato l'esempio dei gruppi cinesi,
sudamericani ma anche europei. ''A Taranto - puntualizza intervenendo
alla Camera - applichiamo limiti ambientali che entreranno in vigore al
2016''.
Anche sul fronte ambientale, sottolinea Clini, con la chiusura dello
stabilimento dell'Ilva "le condizioni di Taranto peggiorano"; "l'unica
possibilita' per risanare e' l'applicazione Aia". "Il rischio - avverte
Clini - è che si verifichi quello che è successo in altri siti
abbandonati e non gestiti, con la moltiplicazione di effetti dannosi".
''L'intervento sull'area a freddo blocca lo stabilimento e la
possibilita' che vengano avviate le iniziative previste per il
risanamento dell'area a caldo'' aggiunge il ministro. ''Questa
situazione ha effetti importanti dal punto di vista ambientale''.
Infatti, spiega, ''ritarda tutti interventi gia' previsti per eliminare
ora, a novembre e a dicembre, le sorgenti di rischio piu' immediate''.
Non solo. Il ministro fa proprio anche l'allarme già lanciato dalla
Cancellieri sui rischi per l'ordine pubblico. "Lasciare senza reddito
20mila famiglie vuol dire assumersi responsabilita' non stimabili sul
piano sociale" sottolinea Clini.
Il ministro ricorda inoltre che il piano per l'adeguamento alle
prescrizioni Aia "comporta investimenti per circa tre miliardi" e c'e'
stato "l'impegno dell'azienda a investire le risorse necessarie". In
mattinata, il ministro ha escluso ogni ipotesi di commissariamento. "Non
c'è bisogno. Quello che vogliamo è l'applicazione piena della legge.
Non dobbiamo inventarci cose strane. Il decreto del governo dovrà
ribadire i contenuti dell'Aia".
E' confermato, inoltre, lo sciopero di otto ore di giovedì di tutto
il gruppo Ilva, mentre viene annullata la manifestazione in programma a
Roma. A deciderlo le segreterie nazionale di Fiom, Fim e Uilm dopo che,
spiegano in una nota unitaria, ''nella mattinata di oggi si è abbattuta
sullo Stabilimento di Taranto una grossa tromba d'aria di forte
intensità che ha avuto come conseguenza decine di feriti e un disperso,
oltre a ingenti danni nello Stabilimento e sul Territorio Tarantino''.
Per questa ragione Fim Fiom Uilm decidono per la giornata del 29
novembre di confermare lo sciopero di otto ore di tutto il Gruppo e di
annullare la manifestazione prevista a Roma, mantenendo un presidio
sotto la Presidenza del Consiglio in concomitanza con l'incontro
previsto.
A fronte della grave sciagura che oggi ha colpito gli operai e lo
stabilimento Ilva di Taranto, l'Unione Sindacale di Base rinvia a data
da destinarsi la manifestazione dei lavoratori Ilva precedentemente
indetta per domani a Roma. A comunicarlo è la sigla sindacale in una
nota.
L'Usb proclama 48 ore di sciopero per tutti i dipendenti dello stabilimento Ilva di Taranto
''non interessati dal provvedimento aziendale di 'messa in libertà' a
partire dalle 7 di mercoledì fino alle 7 di venerdì''. Ad annunciarlo è
la stessa Usb Lavoro Privato Puglia in un comunicato. Lo sciopero, si
legge nella nota, ''è indetto contro l'Ilva, che non sta rispettando le
decisioni della magistratura e non intende finanziare il risanamento
della fabbrica e del territorio". /Adnkronos
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