Difficile per l'Ilva continuare con il gioco delle menzogne e degli allarmi quando hai tre "spie" dentro la fabbrica che hanno carta bianca per rivoltare gli impianti come un calzino.
Che si fa allora?
Si usa la vecchia tecnica di ridicolizzare e di intimidire...
Tanto di amici, i Riva, ne hanno tanti...
Ilva, i custodi giudiziari;alla Procura di Taranto
"Non c'è riscio chiusura"
Cinque relazioni riguardanti lo stato dell’arte all’interno dello
stabilimento siderurgico, le possibili soluzioni per accelerare lo
spegnimento e il rifacimento degli impianti e il paventato, dal
presidente dell’Ilva Bruno Ferrante, rischio di chiusura della fabbrica
il 14 dicembre per mancanza di materie prime. A depositarle al
procuratore capo Franco Sebastio sono stati nel primo pomeriggio di ieri
i quattro custodi giudiziari (Barbara Valenzano, Claudio Lofrumento,
Emanuela Laterza e Mario Tagarelli) nominati dal gip Patrizia Todisco il
26 luglio scorso, giorno del sequestro dell’area a caldo
dell’acciaieria di proprietà del gruppo Riva.
I tre ingegneri,
in particolare, hanno chiarito alla Procura che il rischio di chiusura a
metà dicembre è infondato, dimostrando, tabelle alla mano, che il
taglio dei rifornimenti di materie prime è stato adottato unicamente per
limitare le giacenze nei parchi minerali che si trovano a ridosso nel
rione Tamburi e dunque evitare la possibile dispersione di polveri nelle
vicine abitazioni, e non per provocare addirittura lo spegnimento
incontrollato degli impianti. Nelle relazioni dei custodi, poi, ci
sarebbero aspetti sui quali i pubblici ministeri titolari dell’inchiesta
per disastro ambientale lavoreranno nelle prossime ore perché a quanto
pare sarebbero diversi gli spunti degini di approfondimento.
Sarà
discusso, intanto, il 16 gennaio il ricorso presentato in Cassazione
dagli avvocati Egidio Albanese, Adriano Raffaelli e Francesco
Mucciarelli contro l’arresto di Emilio Riva, suo figlio Nicola e l’ex
direttore dello stabilimento Luigi Capogrosso. Mimmo Mazza (GdM)
Ilva, tensione per arrivo custodi
Tensione all'Ilva di Taranto. Una cinquantina di capi e lavoratori dell'altoforno 5, muniti di tute, caschi bianchi e cartelloni, si sono radunati ai piedi del grande impianto dell'acciaieria tarantina, dove questa mattina, secondo le voci diffuse in fabbrica tra i lavoratori, sono attesi i custodi giudiziari incaricati dalla procura per un controllo.
I dipendenti Ilva si stanno radunando nel piazzale antistante alle porte d'accesso dell'altoforno assieme ad alcuni capi e dirigenti dell'azienda con l'intenzione di dimostrare la loro contrarietà al lavoro dei custodi. Non è chiaro se la loro intenzione sia quella di impedire l'accesso agli impianti.
Gino Martina (CdM)
Ecco perfino il "panettone dei tre custodi"... Messo in rete per farsi due risate.
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