lunedì 19 novembre 2012

Le ferie sotto la pioggia

 Ilva: da oggi 500 dipendenti dell'area a freddo in ferie forzate

Da stamattina all'Ilva sono iniziate le ferie forzate del personale dell'area a freddo a causa della crisi di mercato e della mancanza di ordini di lavoro soprattutto per i tubifici. Cinquecento i lavoratori coinvolti in questa prima fase. A fermarsi gia' da oggi sono il reparto produzione lamiere, dalle quali vengono poi prodotti i tubi di vario diametro, e i rivestimenti tubi. Tra mercoledi' e giovedi' tocchera' al Tubificio 2. I cinquecento lavoratori sono destinati insieme ad altri 1500 alla cassa integrazione ordinaria. Questa, infatti, la richiesta dell'Ilva ai sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm, solo che non essendoci sinora stato accordo fra le parti benche' ci siano gia' stati due incontri, si e' partiti con le ferie forzate. - La richiesta di uno stop temporaneo alla cassa e' stata avanzata dai sindacati in attesa di avere maggior chiarezza sul futuro del siderurgico e su quanto accadra' sul versante dell'Autorizzazione integrata ambientale e della risposta della Magistratura, visto che l'Ilva intende chiedere alla Procura il dissequestro degli impianti dell'area a caldo per attuare le prescrizioni ambientali e impiantistiche della stessa Aia. L'Ilva ha provvisoriamente messo da parte il ricorso alla cassa integrazione ma ha comunque fermato gli impianti e avviato le ferie forzate. Domani l'azienda incontrera' i sindacati per vedere se e' possibile concludere l'accordo sulla cassa destinata complessivamente a 2mila addetti dell'area a freddo, che non e' sottoposta a sequestro. E' stata annullata infine la partenza per Roma dei consiglieri comunali che sarebbe dovuta avvenire stasera a mezzanotte in pullman da Taranto. I consiglieri, insieme ai capigruppo di maggioranza, avrebbero dovuto stazionare domattina davanti a Palazzo Chigi con gonfalone del Comune di Taranto per sollecitare il Governo a convocare il "Tavolo istituzionale" per Taranto insediato dal premier Mario Monti lo scorso 17 aprile e da allora, rilevano i consiglieri, mai piu' riconvocato "nonostante la gravita' dei problemi e il caso Ilva". A far revocare la partenza per Roma e' stato l'arrivo a Palazzo di Citta' di una lettera del ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, nella quale si annuncia come imminente un vertice del Governo. Domani sara' a Roma il solo sindaco di Taranto, Ezio Stefano, che verra' ascoltato dalla commissione Lavoro del Senato nell'ambito di un ciclo di audizioni gia' programmato sui temi della sicurezza sul lavoro nel siderurgico. Nei giorni scorsi la stessa commissione aveva ascoltato anche il procuratore capo di Taranto, Franco Sebastio, e il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante. (AGI) .

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