domenica 18 novembre 2012

Ogni scusa è buona. Che Buffo!

L’Ilva programma gli stop per i lavori

TARANTO - L’Ilva avvierà le procedure di fermata dell’Altoforno 5, l’impianto che da solo garantisce la metà della produzione di acciaio dell’intero stabilimento, entro l’1 luglio del 2014, un anno prima rispetto a quanto previsto, e voluto, dalla stessa azienda. Lo si apprende dal primo rapporto, lungo ben 28 pagine, che l’azienda ha inviato al ministero per l’ambiente e all’Ispra per comunicare lo stato di attuazione delle prescrizioni imposte dalla nuova Autorizzazione integrata ambientale.

Il direttore della fabbrica Adolfo Buffo nella sua lettera fa il punto della situazione e, oltre ad annunciare quali attività sono state avviate, non manca di evidenziare alcune criticità relative al sequestro degli impianti che in alcuni casi impedirebbero materialmente gli interventi di ambientalizzazione. È il caso, ad esempio, del monitoraggio su base settimanale delle emissioni di polveri, Ipa e benzene. Una ispezione è stata svolta dai tecnici dell’Ispra e dell’Arpa tra il 7 e il 9 novembre scorsi ma secondo Buffo «non è stato possibile verificare durante le attività di controllo i criteri adottati per la valutazione per impedimento dei custodi alla partecipazione degli enti Ilva di riferimento». Frizioni e contrasti che peraltro lo stesso ministero dell’Ambiente ha invitato a superare tramite la presentazione di circostanziate istanze alla magistratura.

Mentre il processo di ambientalizzazione dell’Ilva sembra destinato ad iniziare, sul fronte delle bonifiche e del piano per Taranto nulla sembra muoversi. Il tavolo istituito dal presidente Monti si è riunito solo una volta mentre i fondi stanziati per il ripristino delle aree contaminate non possono essere utilizzati perché non è stato ancora nominato il commissario straordinario.

Per sollecitare l’uscita dall’impasse, i consiglieri comunali di Taranto manifesteranno martedì mattina dinanzi a Palazzo Chigi con il gonfalone municipale. Lo hanno annunciato ieri mattina nel corso di una conferenza stampa i capigruppo di maggioranza. L'iniziativa vuole costituire un sollecito affinché la Presidenza del Consiglio convochi in tempi brevi il tavolo istituzionale per Taranto che dal 17 aprile scorso non si è più riunito, facendo così calare l'attenzione del Governo sui problemi dell'Ilva e della crisi economica del capoluogo jonico. I consiglieri comunali partiranno da Taranto domani sera in pullman assieme al sindaco Ezio Stefàno che martedì sarà ascoltato dalla Commissione Lavoro del Senato. Se non arriveranno risposte concrete, «convocheremo un’assemblea con tutte le forze politiche - è stato detto ieri in conferenza stampa - assieme ai consiglieri regionali, i parlamentari ma anche i rappresentanti sindacali, imprenditoriali e del mondo ambientalista per decidere insieme una nuova manifestazione a Roma e stavolta porteremo nella capitale 20-30 pullman». Domani anche Cgil, Cisl e Uil di Taranto, insieme ai sindacati di categoria dei metalmeccanici, invieranno una lettera alle rispettive confederazioni nazionali chiedendo un intervento su Palazzo Chigi perché si faccia carico della vicenda Ilva.
Mimmo Mazza (GdM)

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