mercoledì 28 novembre 2012

A proposito dell'AIA di Clini

"Con decreto del 15 marzo 2012, e quindi a distanza di pochi mesi dal rilascio dell’autorizzazione, il Ministero dell’ambiente ha disposto l’avvio del procedimento amministrativo per il complessivo riesame dell’Aia, in ragione dei dati emersi dalla perizia effettuata in sede di
incidente probatorio nel corso del procedimento penale pendente presso la procura di Taranto ed avente ad oggetto una serie di reati riconducibili, secondo l’ipotesi accusatoria, all’attività dell’Ilva. È lecito quindi domandarsi cosa sia potuto accadere, in pochi mesi, nella situazione di fatto oggetto degli approfondimenti effettuati, in primo luogo, da parte dei componenti della Commissione Aia e, in secondo luogo, da parte dei periti del tribunale. La risposta è quasi scontata.
In realtà non è accaduto nulla di diverso ma sono stati diversamente valutati gli stessi fenomeni.
L’apertura della procedura per il riesame complessivo dell’Aia, e quindi la messa in discussione dell’attività svolta dai competenti soggetti del Ministero dell’ambiente, avrebbe dovuto comportare, secondo banali principi di consequenzialità logica, l’individuazione per il riesame dell’Aia di soggetti diversi rispetto a quelli che avevano già composto la Commissione. Non risulta che ciò sia avvenuto, se non in minima parte. Non è certo compito della Commissione valutare l’idoneità o l’inidoneità dei soggetti ai quali è affidato un incarico di tale delicatezza, che impone, come è evidente, la presenza di
professionalità altamente qualificate e di esperienza, ma qualche osservazione è doveroso esprimerla.
Ci si sarebbe aspettati che il Ministero, dopo avere messo in discussione l’Aia, mettesse in discussione i suoi organi. Non appare giustificata l’assenza del Ministero dell’ambiente all’udienza di incidente probatorio, nel corso della quale sono stati esaminati, nel contraddittorio delle parti processuali, i numerosi periti nominati dal Gip di Taranto. In quella sede, il Ministero dell’ambiente, oltre a dare un segnale importante della vicinanza delle istituzioni e del Governo all’attività della magistratura ed, ancor di più, alle popolazioni del luogo, avrebbe potuto acquisire direttamente informazioni di sicuro rilievo ai fini della istruttoria."
Tratto dalla relazione della COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI - RELAZIONE TERRITORIALE SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI NELLA REGIONE PUGLIA, pag 345.
Rifiuti in Puglia

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