giovedì 17 gennaio 2013

Luci e ombre del caso Ilva

come può essere spiegata la lunga latitanza di Fabio Riva ....?


Su twitter pochi giorni fa aveva twittato un pensiero, la solita canzone già ascoltata e riproposta nel momento in cui il tribunale di Taranto decideva  di fare ricorso alla Consulta sollevando la questione di legittimità costituzionale sulla legge 231 del 2012, la cosiddetta 'salva Ilva'.
"In attesa che la Consulta si esprima, la legge deve essere applicata o si compromette la protezione della salute e dell’ambiente a Taranto", questo il vecchio cavallo di battaglia del "circo-Clini". A rispondere alla provocazione del Ministro, anche il noto gruppo reggae salentino, conosciuto non solo perchè pionere del raggamuffin italiano, ma anche per le sue chiare posizioni in favore dell'ambiente. Da leggere a questo proposito il post pubblicato nel loro blog su Il fatto quotidiano " Taranto sta cambiando perchè l'Ilva non cambierà mai". Ma ritornando al Ministro, si legge nella loro risposta " ...come l'avvoltoio in attesa di divorare carcasse. l'inquinamento è genocidio ",  l'indignazione, la rabbia provata e poi trasmessa per quelle parole... inusuali per un Ministro che dovrebbe tutelare l'ambiente e la salute ed invece cosa fa? Continua ad insistere sostenendo che se la legge salva -ilva non verrà applicata (ipotesi molto probabile nel momento in cui la Consulta decida sull'incostituzionalità della legge in questione), se i prodotti saranno ancora tenuti sotto sesquestro e rimarranno invenduti,  la protezione della salute e dell’ambiente a Taranto saranno compromessi" Perchè allora il Ministro non fa lo stesso discorso anche per le diverseindustrie allo stesso tempo competitive ma altrettanto "pesanti" nel loro carico inquinante presenti in tutto il territorio nazionale, come Alcoa ed Eurallimina ferme nelle loro attività?
Il ministro dimostra ancora oggi come ha fatto nel suo recente passato, di tutelare gli interessi del grande Capitale, che ha fatto "tanto" per salvare l'Al-Italia e rappresentato soprattutto da ambigue figure - tra queste compare il figlio del  patron Riva, Fabio che non intende - come invece ha tempo fà dichiarato - di volersi consegnare allo Stato Italiano, così come i giudici hanno disposto.
A Taranto, ci si domanda dove sia finito Fabio Riva, definito dai pm " l'uomo chiave per arrivare al tesoro di famiglia". Miami o Londra, o chissà quale altro luogo ospiterà il vicepresidente del Gruppo Riva, latitante dal 26 novembre giorno in cui ricevette insieme ad altri sei, un'ordinanza di custodia cautelare emessa nell'ambito delle inchieste tarantine. E' Ancora Irreperibile. Irreperibile nonostante penda a suo carico un mandato di cattura internazionale. Se come ha invece fatto intendere in quel fax  inviato alla Procura sia  pronta la sua disponibilità a costituirsi, non capiamo come mai da quando il messaggio è stato inviato della sua persona non si sia vista nemmeno l'ombra! Eppure Londra è a meno di due ore dall'Italia.... se è proprio vero che il ricercato si trovi veramente a Londra.
Noi lo immaginiamo nella sua maestosa torre di Babele, protetto da fedelissime guardie del corpo, tra sfavillanti grattacieli, a preservare quel tesoretto che in pochi anni  i suoi operai gli hanno fatto fruttare con le loro braccia.
Tesoretto che fa gola a molti, e su cui magari più di qualcuno ha già  messo gli occhi in vista della campagna elettorale.  E' una storia che si ripete. Un film già visto. Dal Pd al Pdl sono tanti i soldi elargiti dal gruppo Riva a sostegno delle diverse campagne elettorali (le tante inchieste giornalistiche lo attestano).
Niente di nuovo dunque. Se non fosse altro che il vicepresidente è latitante, e che la magistratura ha disposto e ribadito il sequestro dei prodotti Ilva.
Ed ecco spiegato il motivo di tanto scaldarsi del ministro "dell'Ambiente " Clini, e dei suoi giornalisti, che come Porro si precipitano a concludere "Chiudono l'Ilva. Chiudiamo l'Italia".




2 commenti:

Abate di Théléme ha detto...

Fabio Riva è latitante, si... si disse nelle mani della giustizia inglese... ma non si sa in realtà dove sia... stile Assange.

Con questo voglio dire che c'è molto di non detto, in termini di geopolitica, nella vicenda ILVA.

Quando sarà pronto, tra non molto, scriverò quello che posso sostenere solo per via indiziaria... e non sarà una lettura "tranquilla".

Bene che tu te ne sia accorto.

Come ti sei accorto dell'ultima trovata di Nicola Porro.

Bene, fai un salto qui, se credi aggiungiti ai commenti da lui o da me. Non è cosa che possiamo far passare liscia senza controbattere apertamente (senza offendere, la tentazione è forte ma poi si ricade nel torto e si agevola l'interlocutore) :

http://corporeuscorpora.blogspot.it/2013/01/ilva-lettera-aperta-nicola-porro-che.html

Infine, leggi un pò quel che scrivo qui, penso sia di tuo pieno interesse... e magari aiutami, aiutiamoci a capirne qualcosa. Perchè la stampa ufficiale davvero fa di tutto per creare cortine di fumo... :

http://corporeuscorpora.blogspot.it/2013/01/ilva-biomonitoraggio-ancora-dati.html

Saluti!

coxta ha detto...

http://comitatopertaranto.blogspot.it/2013/01/a-proposito-di-nicola-porro.html