lunedì 14 gennaio 2013

FIM-Cisl, i profitti dei Riva e le sbarre di Archinà

Ilva: «Annullato ordine da 25 milioni di dollari»

È stato annullato dal committente un ordine di 25.000 tonnellate di tubi prodotti dall'Ilva di Taranto -

9.500 tonnellate sono sotto sequestro sulla banchina dell'area portuale di Taranto - che dovevano servire per la realizzazione di un oleodotto in Oklahoma. Lo rende noto l'azienda.
L'ordine prevedeva la consegna delle 25.000 tonnellate di tubi grezzi - del valore complessivo di 25 milioni di dollari - in tre momenti differenti: la prima e la seconda tranche entro novembre 2012 e la terza tranche entro gennaio 2013. L'azienda che aveva fatto l'ordine ha fatto sapere all'Ilva che, non avendo ricevuto neanche la prima tranche del prodotto (costituita dalle 9500 tonnellate di tubi che sono sotto sequestro nell'area portuale di Taranto), l'ordine viene considerato annullato.

Archinà.
Non è stato quindi accolto il ricorso presentato dalla difesa di Archinà contro il no del gip alla scarcerazione del manager o, in subordine, alla richiesta di arresti domiciliari. Archinà è stato arrestato, insieme all'ex direttore dello stabilimento Luigi Capogrosso, nell'ambito dell'inchiesta chiamata "ambiente svenduto". Nella stessa inchiesta sono finiti agli arresti domiciliari l'ex consulente della Procura, Lorenzo Liberti, al quale Archinà avrebbe consegnato una busta contenete 10mila euro in cambio di una perizia "addomesticata" sull'inquinamento dell'Ilva e l'ex presidente del siderurgico Emilio Riva. La detenzione in carcere è stata disposta dallo stesso gip per il vice presidente di Riva Group, Fabio Riva, tuttora irreperibile.


Cisl. "La situazione all'interno della fabbrica comincia a diventare davvero insostenibile, sotto tutti i punti di vista. Rispettiamo l'operato della magistratura ma la gente è fortemente preoccupata''. Lo ha detto Vincenzo Castronuovo, della segreteria provinciale della Fim Cisl di Taranto, a conclusione di una assemblea che si è tenuta oggi nello stabilimento Ilva per iniziativa di Fim e Uilm. Quella di oggi è stata la prima di assemblee che si terranno da oggi e fino alla prossima settimana tutti i giorni in fabbrica.
''Attendiamo con ansia - sottolinea Castronuovo - la decisione del gip Patrizia Todisco in merito all'eventuale sblocco dei prodotti finiti posti sotto sequestro e, subito dopo, decideremo il da farsi. Di certo stiamo vivendo un momento estremamente difficile, oggi una cinquantina di lavoratori volevano entrare in direzione: gli animi sono esasperati, i lavoratori sono preoccupati per il loro futuro''.

Stipendi. Sono stati accreditati regolarmente qualche giorno fa gli stipendi per i dipendenti dell'Ilva di Taranto. Lo si apprende da fonti sindacali dopo i timori espressi qualche settimana fa da sindacalisti e operai sulla corresponsione degli emolumenti a causa della situazione che sta vivendo l'azienda, al centro di una delicata vicenda giudiziaria. Il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, la settimana scorsa in risposta alle preoccupazioni di operai e sindacati aveva detto che «l'azienda ha messo in atto un grandissimo sforzo finanziario per procedere regolarmente al pagamento degli stipendi del mese di gennaio». «Mi auguro - aveva però aggiunto - che la situazione possa evolvere positivamente per fare altrettanto il prossimo mese». I dipendenti dell'Ilva ricevono l'accredito dello stipendio il 12 di ogni mese: questa volta l'accredito è stato fatto l'11 gennaio e non il 12 per una questione tecnica.

Sciopero della Semat. Le segreterie provincili di Taranto dei sindacati degli edili Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Fillea e Feneal-Uil hanno indetto per domani uno sciopero di otto ore dei lavoratori della ditta dell'appalto Semat, che ha annunciato 100 esuberi con il conseguente ricorso alla cassa integrazione, con manifestazione all'interno ed all'esterno dello stabilimento siderurgico. Lo sciopero, che comincerà alle 7, riguarderà tutti i turni.
In una lettera i sindacati invitano il prefetto di Taranto, Claudio Sammartino, ''ad attivare tutte le procedure per bloccare questi fenomeni continui che si consumano offendendo il territorio ionico ed i lavoratori''. Fillea, Filca e Feneal fanno presente che mentre la Semat ha ufficializzato gli esuberi in un incontro nella sede di Confindustria, ''in un'impresa del Gruppo 'Semat Engineering' (Impresa Metalmeccanica) si continuano ad assumere, sino ad oggi, gruppi di giovani senza alcuna esperienza lavorativa, contravvenendo alle norme più elementari della sicurezza, adibendoli a lavori precedentemente svolti dagli stessi lavoratori edili della Semat''. Le segreterie territoriali, ''pur ribadendo ancora una volta il lato positivo dell'aumento occupazionale, non possono, per nessuna ragione, assistere da un lato alle assunzioni massicce di questi giorni - giovani precari assunti per 12 giorni e/o un mese con interruzioni di circa dieci giorni e riassunzioni in Aziende con denominazione diversa dello stesso Gruppo - e dall'altro alla messa in cassa integrazione di unità lavorative Edili con grande esperienza all'interno dello stabilimento''. Infine, i sindacati ''respingono con forza questi atti di arroganza e ribaltano al Gruppo Trombini qualsiasi tensione e responsabilità sociale che potrebbero innescare la manifestazione''. (Quotidiano)

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