Ilva: «Annullato ordine da 25 milioni di dollari»
È stato annullato dal committente un ordine di 25.000 tonnellate di tubi prodotti dall'Ilva di Taranto -
9.500
tonnellate sono sotto sequestro sulla banchina dell'area portuale di
Taranto - che dovevano servire per la realizzazione di un oleodotto in
Oklahoma. Lo rende noto l'azienda.
L'ordine
prevedeva la consegna delle 25.000 tonnellate di tubi grezzi - del
valore complessivo di 25 milioni di dollari - in tre momenti
differenti: la prima e la seconda tranche entro novembre 2012 e la
terza tranche entro gennaio 2013. L'azienda che aveva fatto l'ordine ha
fatto sapere all'Ilva che, non avendo ricevuto neanche la prima
tranche del prodotto (costituita dalle 9500 tonnellate di tubi che sono
sotto sequestro nell'area portuale di Taranto), l'ordine viene
considerato annullato.
Archinà. Non è stato quindi accolto il ricorso presentato dalla
difesa di Archinà contro il no del gip alla scarcerazione del manager
o, in subordine, alla richiesta di arresti domiciliari. Archinà è stato
arrestato, insieme all'ex direttore dello stabilimento Luigi Capogrosso,
nell'ambito dell'inchiesta chiamata "ambiente svenduto". Nella stessa
inchiesta sono finiti agli arresti domiciliari l'ex consulente della
Procura, Lorenzo Liberti, al quale Archinà avrebbe consegnato una busta
contenete 10mila euro in cambio di una perizia "addomesticata"
sull'inquinamento dell'Ilva e l'ex presidente del siderurgico Emilio
Riva. La detenzione in carcere è stata disposta dallo stesso gip per il
vice presidente di Riva Group, Fabio Riva, tuttora irreperibile.
Cisl. "La
situazione all'interno della fabbrica comincia a diventare davvero
insostenibile, sotto tutti i punti di vista. Rispettiamo l'operato
della magistratura ma la gente è fortemente preoccupata''. Lo ha detto
Vincenzo Castronuovo, della segreteria provinciale della Fim Cisl di
Taranto, a conclusione di una assemblea che si è tenuta oggi nello
stabilimento Ilva per iniziativa di Fim e Uilm. Quella di oggi è stata
la prima di assemblee che si terranno da oggi e fino alla prossima
settimana tutti i giorni in fabbrica.
''Attendiamo con ansia - sottolinea Castronuovo - la decisione del gip
Patrizia Todisco in merito all'eventuale sblocco dei prodotti finiti
posti sotto sequestro e, subito dopo, decideremo il da farsi. Di certo
stiamo vivendo un momento estremamente difficile, oggi una cinquantina
di lavoratori volevano entrare in direzione: gli animi sono
esasperati, i lavoratori sono preoccupati per il loro futuro''.
Stipendi. Sono
stati accreditati regolarmente qualche giorno fa gli stipendi per i
dipendenti dell'Ilva di Taranto. Lo si apprende da fonti sindacali dopo i
timori espressi qualche settimana fa da sindacalisti e operai sulla
corresponsione degli emolumenti a causa della situazione che sta vivendo
l'azienda, al centro di una delicata vicenda giudiziaria. Il
presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, la settimana scorsa in risposta
alle preoccupazioni di operai e sindacati aveva detto che «l'azienda ha
messo in atto un grandissimo sforzo finanziario per procedere
regolarmente al pagamento degli stipendi del mese di gennaio». «Mi
auguro - aveva però aggiunto - che la situazione possa evolvere
positivamente per fare altrettanto il prossimo mese». I dipendenti
dell'Ilva ricevono l'accredito dello stipendio il 12 di ogni mese:
questa volta l'accredito è stato fatto l'11 gennaio e non il 12 per una
questione tecnica.
Sciopero della Semat. Le
segreterie provincili di Taranto dei sindacati degli edili
Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Fillea e Feneal-Uil hanno indetto per domani
uno sciopero di otto ore dei lavoratori della ditta dell'appalto Semat,
che ha annunciato 100 esuberi con il conseguente ricorso alla cassa
integrazione, con manifestazione all'interno ed all'esterno dello
stabilimento siderurgico. Lo sciopero, che comincerà alle 7, riguarderà
tutti i turni.
In una lettera i sindacati invitano il prefetto di
Taranto, Claudio Sammartino, ''ad attivare tutte le procedure per
bloccare questi fenomeni continui che si consumano offendendo il
territorio ionico ed i lavoratori''. Fillea, Filca e Feneal fanno
presente che mentre la Semat ha ufficializzato gli esuberi in un
incontro nella sede di Confindustria, ''in un'impresa del Gruppo 'Semat
Engineering' (Impresa Metalmeccanica) si continuano ad assumere, sino
ad oggi, gruppi di giovani senza alcuna esperienza lavorativa,
contravvenendo alle norme più elementari della sicurezza, adibendoli a
lavori precedentemente svolti dagli stessi lavoratori edili della
Semat''. Le segreterie territoriali, ''pur ribadendo ancora una
volta il lato positivo dell'aumento occupazionale, non possono, per
nessuna ragione, assistere da un lato alle assunzioni massicce di
questi giorni - giovani precari assunti per 12 giorni e/o un mese con
interruzioni di circa dieci giorni e riassunzioni in Aziende con
denominazione diversa dello stesso Gruppo - e dall'altro alla messa in
cassa integrazione di unità lavorative Edili con grande esperienza
all'interno dello stabilimento''. Infine, i sindacati ''respingono con
forza questi atti di arroganza e ribaltano al Gruppo Trombini qualsiasi
tensione e responsabilità sociale che potrebbero innescare la
manifestazione''. (Quotidiano)
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