domenica 13 gennaio 2013

Torna il Circo Clini a Taranto

Ilva, giovedì arriva Clini «per accelerare la bonifica». Attesa decisione su materiale

Torna a Taranto giovedì prossimo, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Manca dalla scorsa estate, da quel tumultuoso 17 agosto quando, insieme al ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, pose le premesse per la legge «salva-Ilva», la continuazione dell’attività produttiva nello stabilimento siderurgico parzialmente sequestrato dalla magistratura per disastro ambientale. Il 17 gennaio, Clini troverà a Taranto, oltre le istituzioni, i sindacati e la dirigenza Ilva, anche una serie di nodi irrisolti. Sarà interessante conoscere le parole del ministro per quella «forte accelerazione» che ha promesso di voler imprimere al «risanamento ambientale dell’Ilva e del territorio di Taranto, per la piena applicazione della legge 231».

La visita segnerà il debutto in città del commissario per le bonifiche Alfio Pini e dal garante per l’applicazione dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) Vitaliano Esposito, freschi di nomina. Alcune cose sono cambiate da agosto, condizioni climatiche a parte. Una legge consente all’Ilva di produrre, malgrado gli impianti dell’area «a caldo» siano ancora sequestrati dal gip per il reato di disastro ambientale e sia ancora nella fase delle indagini l’inchiesta della magistratura. E c’è uno scontro, davanti alla Corte costituzionale, tra giudici e governo sulle competenze visto che la legge, di fatto, supera il provvedimento dei giudici. Lo scontro potrebbe ampliarsi se il tribunale del riesame, all’inizio della prossima settimana, accogliesse l’eccezione di incostituzionalità della legge 231, rimettendo ogni decisione, ancora, alla Consulta.
Lunedì è attesa anche la decisione del gip Patrizia Todisco sulla richiesta di dissequestro dei prodotti finiti da parte dell’Ilva (1 milione e 700mila tonnellate d’acciaio per un valore di un miliardo di euro).
La visita del ministro Clini a Taranto avverrà in un contesto solo apparentemente «normalizzato» rispetto all’estate. Dopo le decisioni della magistratura è attesa la reazione dell’Ilva. Il presidente Ferrante ha parlato di «accanimento» degli organi giudiziari e, dopo il pagamento degli stipendi, venerdì scorso, ha avvertito: «Se i prodotti restano sotto sequestro potremmo non essere in grado di garantire il prossimo stipendio». Fulvio Colucci (GdM)

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