Morti amianto, a processo vertici dell'Ilva
Trenta imputati, in pratica i vertici della ex
Italsider e dell’Ilva dagli anni Settanta ad oggi, e 45 vittime, parte
delle quali costituitesi parte civile: sono le cifre principali del
processo per le morti all’Ilva di Taranto provocate dalla dispersione di
fibre di amianto.
Nell’udienza odierna (il processo è ancora nelle
fasi preliminari) il giudice monocratico Simone Orazio ha unificato due
procedimenti penali, così come chiesto dalla pubblica accusa
rappresentata dal sostituto procuratore Raffaele Graziano. Le accuse
principali a carico degli imputati sono di concorso in omicidio colposo e
omissione di cautele nei luoghi di lavoro.
Il giudice ha
respinto oggi una serie di eccezioni difensive e la richiesta di
costituzione di parte civile del Comune di Taranto, che aveva chiesto il
riconoscimento del danno ambientale (richiesta che può avanzare però
solo il governo). Restano le costituzioni di parte civile
dell’associazione Contramianto e dei sindacati Uil e Fiom Cgil. In
udienza il pm Graziano ha depositato il decreto di latitanza di Fabio
Arturo Riva, vice presidente di Riva Fire, imputato in questo processo
ma già destinatario dal 26 novembre scorso di una ordinanza di custodia
cautelare in carcere, mai eseguita, in un altro procedimento per
disastro ambientale. Il processone è stato aggiornato al 14 febbraio. (GdM)
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