giovedì 17 gennaio 2013

Amianto e danni

Morti amianto, a processo vertici dell'Ilva

Trenta imputati, in pratica i vertici della ex Italsider e dell’Ilva dagli anni Settanta ad oggi, e 45 vittime, parte delle quali costituitesi parte civile: sono le cifre principali del processo per le morti all’Ilva di Taranto provocate dalla dispersione di fibre di amianto.
Nell’udienza odierna (il processo è ancora nelle fasi preliminari) il giudice monocratico Simone Orazio ha unificato due procedimenti penali, così come chiesto dalla pubblica accusa rappresentata dal sostituto procuratore Raffaele Graziano. Le accuse principali a carico degli imputati sono di concorso in omicidio colposo e omissione di cautele nei luoghi di lavoro.

Il giudice ha respinto oggi una serie di eccezioni difensive e la richiesta di costituzione di parte civile del Comune di Taranto, che aveva chiesto il riconoscimento del danno ambientale (richiesta che può avanzare però solo il governo). Restano le costituzioni di parte civile dell’associazione Contramianto e dei sindacati Uil e Fiom Cgil. In udienza il pm Graziano ha depositato il decreto di latitanza di Fabio Arturo Riva, vice presidente di Riva Fire, imputato in questo processo ma già destinatario dal 26 novembre scorso di una ordinanza di custodia cautelare in carcere, mai eseguita, in un altro procedimento per disastro ambientale. Il processone è stato aggiornato al 14 febbraio. (GdM)

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