giovedì 31 gennaio 2013

Attacco alla Città Vecchia

Ed ecco ormai svelata la manovra speculativa dei palazzinari tarantini, l'unica industria alternativa a quella multinazionale. Bloccati da una città in contrazione dove non si vende manco più una cuccia per cani, i palazzinari si sono uniti per marciare sulla Città Vecchia e annodare il cappio della speculazione intorno al patrimonio comunale sull'isola, che ammonta ad oltre il 70%.
Un patrimonio, lo ricordiamo, che non viene da donazioni ma da espropri e deportazioni di massa fatti nel nome del Risanamento e solo per metà portati a termine.
Ora, dopo decenni di incuria, i palazzinari si presentano con il cilindro e il bastone a bussare alla porta di Stefano, il più debole e ignavo dei sindaci che la città abbia mai avuto, per chiedere i suoi gioielli in cambio di un tozzo di pane: qualche appartamento da cedere a canone agevolato per una ventina d'anni.
Già negli scorsi anni questa manovra era partita con il peggior progetto di rigenerazione urbana che sia stato prodotto da un comune pugliese dopo il varo della legge regionale. Talmente sfacciato nelle sue intenzioni speculative da essere bocciato dalla Regione per ben due volte.
Alla fine, forti del panico da Ilva e dietro l'incalzare dei crolli, i palazzinari hanno ottenuto il piano e ora parte la manovra di aggiramento per chiamare gli investitori allocchi d'Italia per finanziare abbattimenti e ristrutturazioni all'insegna di una qualità edilizia a prova di geometra di provincia.
Andranno a Milano a dipingere gondole sulle rive del Mar Piccolo per vendere come possibile paradiso immobiliare il centro delle contraddizioni della città meno turistica d'Europa.
Forse chi ha detto che al peggio non c'è mai fine era di queste parti...


Taranto e il suo patrimonio al centro prossimo EIRE a Milano. Marinaro: “Progetto che valorizzi isola antica”

Taranto e il suo patrimonio immobiliare al centro di un incontro tra i vertici di ANCE Confindustria locali e Antonio Intiglietta presidente di EIRE, una delle più grandi fiere internazionali del Real Estate che si tiene ogni anno a Milano. In poche parole il grande business del patrimonio immobiliare che ogni anno in primavera viene posto all’attenzione dei grandi investitori e dei grandi Fondi d’investimento del settore.
DIGITAL IMAGEUn appuntamento che quest’anno si svolgerà dal 4 al 6 giugno e che su 25mila metri quadrati di superficie espositiva presenterà sui tavoli di intermediazione immobiliare internazionale anche una fetta della Puglia da valorizzare e probabilmente una importante porzione di Taranto con la possibilità di mettere in vetrina potenzialità immobiliari che potrebbero riguardare diversi settori: dal turistico-ricettivo al retail e commerciale, dai centri storici da rivalutare al social housing al terziario e residenziale.
«Stiamo valutando l’ipotesi di presentare un progetto che valorizzi il sistema Taranto partendo dai programmi di rigenerazione urbana che dovranno riguardare al più presto l’isola antica – dice Antonio Marinaro, presidente di ANCE Taranto – ma siamo più che mai convinti che la vetrina che il territorio, compresa la sua provincia, potrà conquistare in ambito internazionale sia anche un ottima occasione per non svendere o peggio ancora lasciare in abbandono vaste aree di pregio consentendo così agli operatori, ad esempio, di agire con il pubblico per valorizzare al meglio il patrimonio».
Così ANCE candida autorevolmente Taranto ad EIRE 2013, forte dell’impegno regionale per una presenza qualificata delle potenzialità del sistema Puglia nel campo della trasformazione urbana e valorizzazione dei patrimoni immobiliari pubblici.
Ambizioso progetto condiviso anche da Antonio Intiglietta che non esclude nel book elettronico del “The Best of Italy” (stilato ogni anno dall’organizzazione dell’EIRE e sottoposto all’attenzione degli investitori internazionali- ndr) una presenza più che qualificata della progettualità made in Taranto.
Un appeal che sembra essere confermato anche dall’alto valore di patrimonio demaniale e pubblico immediatamente disponibile alla riqualificazione.
Taranto, seconda solo a Roma in termini di beni demaniali, potrebbe essere dunque uno dei laboratori più interessanti dell’EIRE di quest’anno e attrarre così opportunità capaci di ridisegnare il futuro della provincia ionica. Città come Bologna, Torino e vaste aree di territorio della Toscana hanno già segnato importanti best practice in questo settore. Ma anche al Sud esistono esempi virtuosi come quello dell’isola di Ortigia a Siracusa totalmente recuperata grazie ad una serie di interventi di tutela e recupero del centro storico.
«Ma noi saremo in grado di attrarre investimenti – ha detto Intiglietta – solo se saremo capaci di presentare progetti maturi, con capacità gestionale certa e interlocutori certi».
Insomma, le valorizzazioni riuscite e i modelli vincenti chiamano a responsabilità non solo chi progetta e investe, ma anche e soprattutto le istituzioni e gli enti locali chiamati a sostenere le leve del cambiamento.
Alla riunione, a tal proposito, erano presenti l’assessore al patrimonio del Comune di Taranto, Barbara Scozzi, il sindaco di Palagianello, Labalestra e gli assessori al turismo e ai lavori pubblici del Comune di Castellaneta, Angelillo e Rubino.
Nel corso dell’incontro è stata ufficialmente chiesta ai rappresentanti degli enti locali presenti la possibilità di un confronto più serrato con le amministrazioni comunali al fine di poter coordinare un gruppo di lavoro che lavori sulla individuazione dei progetti da presentare ad EIRE 2013 nell’ambito dell’iniziativa promossa dalla Regione Puglia alla quale ANCE Taranto ha aderito. (Quotidiano Italiano)

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