lunedì 5 gennaio 2009

Il caso Taranto di scena a Lecce

Il nuovo anno della rassegna "Quante storie per un caffè" al Caffè Letterario di Lecce (Via G. Paladini 46), si apre mercoledì 7 gennaio, alle ore 22.30 con una performance artistica, a cura di Luigi Negro, artista e sociologo, nato nel Salento. Il cuore della performance è una riflessione, attraverso documenti e testimonianze, sulla città di Taranto, in un periodo emblematico, quello tra la fine degli anni sessanta e gli inizi degli anni settanta.
In quel momento storico alcuni artisti tarantini avvertirono l'esigenza di affrontare e partecipare agli enormi cambiamenti che l'industria metalmeccanica (l'Italsider di Taranto appunto) dettava ad una spaventosa fetta della città, fino a trasformala socialmente e nelle condizioni della vita quotidiana. Questi artisti, nel 1971, concepirono una performance, che per alcuni di loro significò guai giudiziari: liberarono, infatti, nel Mar Piccolo boccette "non inquinate".
Tale gesto simbolico rimase poi impresso nella memoria di molti. Sono gli anni noti come quelli del terrore, quelli di un sistema in cui la paura diventa presto strumento politico, ricatto sociale, oggetto di morte.
Questi movimenti, innestati e che partono dalla classe operaia, si connettono ad una visione della città di Taranto proprio all'interno di quegli ambienti neo-metropolitani andatesi a edificarsi all'interno di un cuscinetto ora tristemente noto per ragioni di problematicità ambientali, sociali ed infine, purtroppo, sanitarie.
Nella serata del 7 gennaio Negro intende aprire un piccola breccia sulle straordinarie tracce lasciate da coloro che compirono un'azione che a buon diritto si può definire politica, ma che al contempo si può ritenere inutile, come inutile ha il dovere di essere nel fine l'arte.
La raccolta di queste testimonianze è il frutto del lavoro appassionato di Gianluca Marinelli, entusiasta e rigoroso studioso che, con gli attori di quegli anni, comporrà la piccola scena di questa serata invernale al Caffè Letterario.

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