martedì 9 ottobre 2012

Una rete per sapere e diffondere

Ecco l'ultima ordinanza del GIP Todisco pubblicata con grande servizio per tutta la città dal blog, la bacheca della wikileaks tarantina che invitiamo i nostri lettori a frequentare più spesso!


Corporeus corpora è impegnato da mesi nel tentativo arduo di offrire alla comunità nazionale la possibilità di consultare le principali fonti processuali su cui si costruisce il procedimento in corso, che ricordiamo essere ancora nella fase preliminare, nonchè la serie di misure di rilievo, quali il sequestro dello stabilimento, che ne sono derivate.

Ciò allo scopo di mettere i lettori, direttamente interessati o meno, nella condizione di giudicare da loro stessi il possibile futuro, la correttezza delle posizioni in campo e l'autorevolezza dei protagonisti di queste vicende che la dicono lunga sul fallimento del nostro sistema paese.

Saltando così le pastoie di una stampa che dimentica troppo spesso le regole fondamentali della professione, condensate nella tanto famosa quanto anglosassone (e poco latina) regola delle 5 W, forse anche perchè molto più che in altri paesi direttamente dipendente dalle sovvenzioni governative, parlamentari e lobbistiche.

Ultimo (per ora) della serie di atti integralmente riprodotti sul nostro sito, pubblichiamo oggi in versione integrale l'ordinanza del 29.9.2012, con cui la dottoressa Todisco, GIP delle indagini preliminari, critica severamente l'approccio aziendale alle questioni di immediata urgenza ed emergenza sanitaria, oltrechè ambientale, poste da procura, custodi e dallo stesso GIP. E ne rigetta l'istanza del 18 settembre, rivolta al prosieguo della produzione. "Senza condizioni".

Ultimatum
L'ultima pagina, non inserita su scribd, è in fondo al pezzo.



In seguito a questo provvedimento due giorni fa la procura ingiunge ultimativamente alla proprietà lo spegnimento degli altiforni 1 e 5, la dismissione e la bonifica del numero 3, lo stop di 7 batterie ed altri interventi urgenti sulle acciaierie.

In caso contrario pone il caso di uno stop coattivo, praticato da una società specializzata già identificata e disponibile, non essendo disposta ad un'ulteriore diluizione nel tempo della procedura d'urgenza.

AFO 5
Due atti inequivocabili che in queste ore trovano un'apparente, parziale ricezione da parte del direttore dello stabilimento Adolfo Buffo, mentre il presidente Ferrante si affretta a dire che gli oltre 900 dipendenti destinati ad abbandonare le precedenti mansioni saranno ricollocati e riassorbiti da ILVA.

Attenzione però: Buffo parla dell'altoforno 1 e delle batterie 5-6.

C'è da ricordare che ad oggi tutta la produzione necessaria ad ILVA è sostenibile anche dal solo altiforno 5 (in effige), il più grande e relativamente moderno.

L'unico vitale per lo stabilimento, il più grande d'Europa e fonte accertata di grande pollution.
Per sapere cosa pensiamo a Corporeus corpora di quel che dice Buffo e di come ciò si integra nella vicenda processuale e tecina, leggete Ilva inizia gli spegnimenti ma ciurla nel manico, ricca di documentazione.


Prossimamente su questo sito altri leaks, questa volta scientifici: come funziona davvero ILVA, quali le maggiori criticità e la posizione reale delle agenzie locali preposte al controllo.

Un grazie alle nostre fonti occulte, senza cui questa attività di trasparenza e democrazia virtuale non sarebbero possibili.

Qualsiasi commento, domanda, interazione, specie se tecnici, saranno bene accetti.

Così come la propagazione di questo post nel gran mare internetico.


2 commenti:

Abate di Théléme ha detto...

Non so se è sempre il caso di copiare integralmente i testi di altri autori, ma non siamo qui per la gloria, credo... e far circolare la verità è adesso il nostro primo scopo.
Il nostro sito, come sai, è ricco di materiali sul caso ILVA e di commenti.
Lieti siano di utilità per tutti.
Alla prox...

coxta ha detto...

Certo hai tutte le ragioni. Ma è capitato altre volte di avere critiche da altri autori per aver riportato solo parti con l'accusa di censura... Il comitato ha solo la vocazione a diffondere e riconoscere il lavoro altrui. Anche perchè negli anni abbiamo assistito alla chiusura di altri blog e siti di informazione libera con relativa perdita di tutto il loro patrimonio documentale. In qualsiasi momento doveste sentirvi plagiati basterà un cenno e il post sarà rimosso. Grazie ancora!