lunedì 8 ottobre 2012

Ilva fa i capricci...

Non fa i compiti
Dice le bugie
Promette e non mantiene
Fa minacce e poi le rimangia
Nega quello che le rimproverano
E dice che le cose le fa solo quando dice lei

Ma chi è, una ragazzina viziata?
Si, si chiama Ilva, Ilva di Taranto!

... e se lo dice anche il suo amico Sole 24 ore...

Ilva pronta e replicare: non è vero che non collaboriamo con la magistratura


«Non è vero che l'Ilva non ha fatto nulla e che le prescrizioni della Procura e dei custodi sono rimaste lettera morta». A 48 ore dalla direttiva che impone all'azienda di avviare entro cinque giorni - e quindi scadenza l'11 ottobre - le operazioni di spegnimento degli impianti siderurgici perchè non si può continuare ad inquinare, l'Ilva scende in campo e affida al direttore del siderurgico di Taranto, l'ingegner Adolfo Buffo, il compito di replicare alla Magistratura. Alle 17 una conferenza stampa.
I contenuti
Da quel che si apprende, Buffo fornirà elementi finalizzati a dimostrare che non è vero, come sostengono Procura e custodi giudiziali, che l'Ilva non collabora neutralizzando di fatto il sequestro dell'area a caldo ordinato dalla Magistratura il 25 luglio scorso. Viene annunciato che Buffo darà ai giornalisti anche un cronoprogramma che indica le cose già fatte e quelle da fare. Rispetto alle ultime conferenze stampa dell'Ilva, tutte tenute dal presidente Bruno Ferrante, stavolta l'Ilva fa scendere in campo il direttore dello stabilimento di Taranto e questo lascia pensare che per il momento si voglia circoscrivere la risposta aziendale alle accuse specifiche mosse dai custodi nell'ultimo vertice con i magistrati della Procura. Giovedì scorso, infatti, i custodi hanno lamentato la mancata collaborazione dell'azienda e questo ha poi portato la Procura il giorno dopo a scrivere la direttiva, notificata sabato all'azienda, che impone all'Ilva di cominciare le operazioni di spegnimento entro 5 giorni, precisando che se l'azienda non lo farà, saranno i custodi a farlo attraverso tecnici esterni e che ogni omissione o ritardo verrà segnalato all'autorità giudiziaria.
Per ora non ci sono ancora novità sul più impegnativo fronte della vicenda Ilva: ovvero quanto l'azienda intende spendere per risanare gli impianti sotto il profilo ambientale. Un tema più volte posto all'attenzione di Ferrante e al quale, però, sinora non sono state date risposte. L'Ilva dice di voler attendere la completa definizione dell'Autorizzazione integrata ambientale prima di fare ulteriori passi.(Sole24h)

L'altoforno 1 dell'Ilva di Taranto sarà spento entro il 1 dicembre 2012 e poi sarà ricostruito. Insieme ad esso verranno fermate le batterie 5 e 6 del reparto cokeria, ad esso collegate. Dal piano presentato oggi si apprende che Ilva aveva già in programma di fermare e ricostruire l'altoforno.
Allo studio lo spegnimento dell'altoforno 5
Tempi diversi invece per l'altoforno 5, il più grande d'Europa. Nonostante la procura ionica ed i custodi giudiziari abbiano intimato al siderurgico lo stop immediato dell'impianto (che è sotto sequestro dal 26 luglio scorso) il direttore dello stabilimento Buffo dichiara di aver affidato alla società Wurth l'incarico di studiare lo spegnimento, dopo aver ricevuto i piani progettuali dai giapponesi della Nippon Steel che a suo tempo lo costruirono. Secondo i programmi illustrati dal direttore, l'altoforno 5 dovrà essere spento e ricostruito a partire dal luglio fino al dicembre del 2015.
La copertura dell'area Grf
Il direttore dell'Ilva di Taranto Adolfo Buffo ha anche affrontato il tema della situazione delle batterie, offrendo un quadro analitico sostenendo che le batterie 5 e 6 «sono stati definiti le attività e i controlli preliminari per lo svuotamento dei forni e la messa in sicurezza dell'impianto».
Per la copertura dell'area GRF (gestione rottami ferrosi) Ilva ha dato mandato ad alcune società di ingegneria italiane ed europee di eseguire uno studio preliminare finalizzato a realizzare la copertura, la conclusione dello studio é prevista per il 31 dicembre prossimo con l'obiettivo di realizzare l'opera entro il 2013».
Le altre questioni aperte
Per quanto concerne la videosorveglianza nella stessa area una società ha inviato, lo scorso 2 ottobre, «un 'offerta tecnica in fase di valutazione, tale offerta - ha precisato Buffo - é stata inviata anche ai custodi, tempi previsti per la fornitura é di otto mesi». Inoltre - ha aggiunto ancora Buffo - per quanto riguarda «il campionamento continuo della diossina al camino E312 e l'adozione di un idoneo sistema di controllo, lo scorso 19 settembre la ditta incaricata dell'installazione delle apparecchiature di monitoraggio di lungo termino ha installato la strumentazione». (Sole24h)

Con la fermata dell’Altoforno 1 e delle batterie 5-6, l’Ilva ha previsto un esubero di 942 unità lavorative «che però saranno completamente ricollocate o utilizzate in maniera differente nello stesso stabilimento di Taranto». Lo afferma il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante.
 “Tutte le attività prescritte sono state realizzate e comunicate ai custodi giudiziari”: ha detto il direttore dello stabilimento tarantino dell’Ilva Adolfo Buffo, in una conferenza stampa nel pomeriggio, precisando che gli operai da impiegare per il risanamento dello stabilimento sono a disposizione dei custodi giudiziari da fine luglio. Ecco nei particolari le attività già avviate da Ilva, secondo il direttore, e quelle in fase di progettazione: per i parchi minerari è stato dato incarico alla società di ingegneria Paul Wurth di progettare la copertura dei 700 mila metri quadrati (come cento campi di calcio uno accanto all’altro) entro fine anno. Con il fermo delle navi i cumuli dell’area parchi primari sono stati ridotti di un metro e mezzo di altezza, che vuol dire del 20% della giacenza, abbattuta da 2 milioni di tonnellate di materiale, ad 1,6 milioni. (LaStampa)


1 commento:

Abate di Théléme ha detto...

Ottimo lavoro. Combacia col nostro.

http://corporeuscorpora.blogspot.it/2012/10/ilva-inizia-gli-spegnimenti-ma-ciurla.html