lunedì 29 ottobre 2012

"Adotta Taranto": la nuova gag di fine ottobre!

Ilva, Balduzzi: "Italia adotti Taranto, quadro sanitario e ambientale è critico"

''Effettivamente siamo in presenza di criticita' permanenti. Questi dati piu' recenti di biomonitoraggio testimoniano la persitenza della propagazione di diossine e di metalli pesanti pericolosi nel latte delle capre. Vorrei che il Paese sentisse come suo il problema di Taranto. Adottiamo la citta' perche' il quadro sanitario e ambientale e' critico''. Il ministro della Salute Renato Balduzzi, lo spiega in un'intervista a 'La Stampa'. Ma sottolinea Balduzzi, ''se l'Ilva dovesse chiudere, la criticita' occupazionale avrebbe anche delle conseguenze negative dal punto di vista della salute''.(Adnkronos)


Ilva Taranto, studio ministero: diossina fuorilegge in 30% prelievi latte 

Uno studio condotto nelle scorse settimane dal ministero della Salute su allevamenti in un raggio di 10 km dall'Ilva di Taranto, al centro di un'inchiesta per disastro ambientale, ha accertato nel 20% dei casi il superamento dei limiti di diossina e altri cangerogeni, ma secondo il modello statistico utilizzato dai ricercatori gli sforamenti arriverebbero oltre il 30%.
Lo dicono i dati diffusi oggi dal ministero.
Secondo il ministero, cinque prelievi su 25 campioni di latte raccolti tra il 26 settembre e l'8 ottobre in sette allevamenti di pecore e capre nell'area vicina allo stabilimento siderurgico "hanno avuto esito sfavorevole per superamento dei limiti per la somma di diossine e PCB diossina fissati dal Regolamento (CE) n. 1881/2006".
Ma, dice ancora il ministero in una nota, considerando insieme gli sforamenti del limite di legge e una serie di risultati nella cosiddetta "forbice alta" e applicando un modello statistico "si evidenzia che, nell'area di studio, ci si attende che il 30% del latte di pecora sia contaminato in misura superiore la limite di legge".
"Inoltre, dal confronto effettuato tra gli esiti che vanno dal 2008 al 2012, emerge che non vi sono variazioni significative da un punto di vista statistico in merito alla concentrazione di Diossine e PCB diossina simili".
Nel corso degli anni, nonostante le rassicurazioni dell'azienda sul fatto che i livelli di inquinamento fossero calati a seguito della bonifica degli impianti, almeno le quantità di diossina sono rimaste le stesse, spiega il ministero. (Reuters)


Vicino all'Ilva si muore di più

Nei quartieri di Taranto più vicini agli impianti dell'Ilva si muore di più. La conferma, dopo i dati dello studio 'Sentieri' dell'Istituto superiore di sanità, arriva da una nuova rilevazione in corso di pubblicazione. L'eccesso di patologie di vario tipo in queste aree, infatti, registra una forbice dal 20% al 400%. E ulteriori dati confermano anche la contaminazione della catena alimentare da sostanze inquinanti prodotte dall'impianto industriale: il livello di diossine rilevato nelle cozze allevate nelle aree più vicine all'Ilva è sopra i limiti di legge, ed il 30% del latte di capra prodotto nella zona è contaminato.
 - TAMBURI E PAOLO VI I QUARTIERI DOVE SI MUORE DI PIU': nei quartieri Tamburi, Borgo e Paolo VI di Taranto si registra "una mortalità totale più elevata", con "eccessi compresi tra 20% e il 400%" per varie patologie e con una "tendenza a uno stato di salute peggiore nei soggetti di livello socioeconomico basso". Il dato emerge da un nuovo studio in via di pubblicazione sulla rivista 'Epidemiologia e Prevenzione'. Lo studio è stato condotto nel quadro di un incidente probatorio ordinato dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Taranto. In particolare, i quartieri di Tamburi, Borgo e Paolo VI "hanno mostrato una mortalità totale più elevata rispetto al riferimento". Il differenziale maggiore nei maschi é stato osservato a Paolo VI con "eccessi importanti per tumori maligni (+42%), tra cui pancreas e polmone, malattie cardiovascolari, respiratorie e del sistema digestivo". Nel quartiere Tamburi si è riscontrato un eccesso di tumori maligni nei maschi (specie la prostata) e di malattie cardiovascolari, specie l'infarto del miocardio. I dati indicano dunque chiaramente, si sottolinea nella rilevazione, "Tamburi e Paolo VI come i quartieri in cui lo stato di salute della popolazione é più compromesso".
- DIOSSINE OLTRE LIMITI IN COZZE AREA VICINO IMPIANTO: un monitoraggio è stato predisposto sui mitili allevati in Mar Grande e nei due seni del Mar Piccolo. Il campionamento è iniziato nel mese di settembre 2010 e si è protratto sino ad ottobre 2012. Gli esiti del campionamento, si legge nel rapporto di biomonitoraggio effettuato nell'area, "hanno permesso di evidenziare livelli di contaminazione superiori ai limiti di legge unicamente nel primo seno del Mar Piccolo, area più prospiciente all'Ilva". Anche considerando i livelli di contaminazione riscontrati, "indipendentemente dai limiti di legge - precisa il Rapporto - i mitili campionati nel primo seno del mar Piccolo hanno rilevato una maggiore concentrazione dei due contaminanti Pcdd/f e Dl-Pcb". Dai rilevamenti del biomonitoraggio avviato dalle strutture del ministero della Salute emerge pure che il 30% del latte di pecora prodotto negli allevamenti entro i 10 km dall'Ilva è contaminato dalle diossine. (Campanianotizie)
Gli esiti del campionamento, si legge nel rapporto, ''hanno permesso di evidenziare livelli di contaminazione superiori ai limiti di legge unicamente nel primo seno del Mar Piccolo, area piu' prospiciente all'Ilva''. Anche considerando i livelli di contaminazione riscontrati, ''indipendentemente dai limiti legge - precisa il Rapporto - i mitili campionati nel primo seno del mar Piccolo hanno rilevato una maggiore concentrazione dei due contaminanti Pcdd/f e Dl-Pcb''. Inoltre, si precisa nell'indagine, ''e' utile sottolineare che l'andamento della contaminazione nei mitili e' stagionale, con picchi nel periodo estivo in ragione dell'aumentata capacita' filtrante dei mitili in associazione all'aumento delle temperature dell'acqua, cosi' come collegato all'aumento della sostanza grassa nel mollusco causato dall'attivita' riproduttiva nel periodo estivo''. (ANSA) 


Ilva/ Clini: Bonifica urgente, catena alimentare a rischio

"È urgente la bonifica dei suoli contaminati di Taranto anche per evitare effetti sulla catena alimentare che potrebbero esserci già stati". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Corrado Clini sul caso Ilva a Tgcom24.
"Ho osservato che in un territorio esposto per decenni ad attività industriali inquinanti - ha continuato Clini - si è accumulata nei suoli e nelle acque una potenziale criticità con effetti possibili prevedibili sulla catena alimentare: le diossine che si sono accumulate nel corso dei decenni sono molto importanti. La diossina è persistente, si chiamano composti organici persistenti e sono pericolosi e messi al bando".
"Ilva è un insediamento industriale realizzato più di 50 anni fa, era un'industria di Stato. Se vogliamo cercare le prime responsabilità possiamo dire che Taranto è vittima di quel modello di industrializzazione che ha avuto effetti positivi dal punto di vista economico ma ha lasciato in eredità un inquinamento importante. Oggi sono intervenute le direttive europee e tutte le imprese si sono dovute adeguare. Ilva è messa nella condizione e ha l'obbligo di realizzare ulteriori investimenti per minimizzare l'inquinamento ambientale ma questo - ha concluso Clini - non cancella più di 50 anni di attività industriale e non elimina la necessità urgente di risanare il territorio". (TMNews)

Nessun commento: