lunedì 8 ottobre 2012

E invece niente sciopero!

Anche gli storici amici di Riva smettono di obbedire a bacchetta e si voltano verso il padrone a chiedere un cenno... Solo Clini e Angeletti continuano ad abbaiare a comando...


Ilva: cittadini al contrattacco, "azienda inadempiente"



(AGI) - Taranto, 7 ott. - Preoccupazione e critiche verso l'Ilva da parte di Fim Cisl e del comitato 'Cittadini e lavoratori liberi e pensanti' perche' l'azienda "non dato alcun segnale sinora", ma nessuno sciopero. Questa la situazione a Taranto quando manca poco alla nuova direttiva di custodi e Procura che obbliga l'Ilva - in parte sotto sequestro per disastro ambientale - ad avviare le operazioni di spegnimento degli impianti entro cinque giorni.
L'ultima direttiva si rifa' al piano di fermate consegnate dai custodi all'Ilva lo scorso 17 settembre e rimasto inattuato. Piano che prevedeva che le fermate dovessero cominciare dall'altoforno 1 e che nei giorni scorsi era stato oggetto di un punto di situazione in un vertice a Palazzo di Giustizia. In questa sede i custodi avevano segnalato alla Procura come l'Ilva non avesse fatto nulla nell'arco di due settimane per attuare il piano. E di qui la decisione dei magistrati di imprimere una stretta.
  "L'accelerazione data dalla Procura - afferma Cosimo Panarelli, segretario della Fim Cisl di Taranto - conferma le nostre preoccupazioni e le nostre previsioni.
Gia' da meta' settembre avevamo detto chiaramente all'azienda che il piano da 400 milioni era del tutto inadeguato, che bisognava dare segnali di voler investire piu' forti e convincenti, che bisognava mettere in campo proposte di risanamento della fabbrica che andassero in direzione delle prescrizioni della Magistratura. Questo non e' avvenuto. Cosi' come l'Ilva, che pure aveva annunciato la volonta' di anticipare la fermata dell'altoforno 1, gia' prevista, in realta' non l'ha fatta. Dal sequestro a oggi nessun impianto si e' fermato: stanno marciando tutti, anche se al minimo. Se ora dovessi scioperare - aggiunge Panarelli - lo dovrei fare contro Riva che non rispetta gli impegni. Ma il gioco e' finito: se l'Ilva non vuole investire, lo dica chiaramente.
Noi vogliamo tutelare l'ambiente e il lavoro ma riscontriamo una grandissima assenza dell'Ilva". "Noi non ci opporremo ad alcuna azione della Magistratura tesa a ripristinare la legalita' e a far cessare reati gravi come quello del disastro ambientale - afferma Cataldo Ranieri, del comitato "Cittadini e lavoratori liberi e pensanti" - noi non vogliamo essere complici di chi, presumibilmente, sta causando a Taranto grandi problemi a partire dalle morti e dalle malattie dovute all'inquinamento.
  Ma al tempo stesso poniamo anche il problema di migliaia di lavoratori. Problema di reddito e non di ammortizzatori sociali perche' noi vogliamo lavorare. Non vogliamo il male della nostra citta' perche' siamo tarantini anche noi, ma chiediamo che si pensi al futuro dei lavoratori adesso che gli impianti stanno per fermarsi davvero. Se siamo a questo punto, la colpa e' solo di Riva. Non e' che l'Ilva non abbia i soldi per investire, il punto e' che non vuole assolutamente investire per risanare il siderurgico di Taranto". (AGI).

I sindacati attendono risposte soprattutto dall'azienda e congelano qualsiasi manifestazione pubblica. In questa fase avrebbe il sapore della protesta contro la magistratura. "Per ora non ci sarà nessuno sciopero perché farlo significherebbe scioperare e protestare contro la magistratura, quando invece la responsabilità di tutto quello che sta accadendo è una e una soltanto: dell'Ilva e del gruppo Riva", afferma Donato Stefanelli, segretario della Fiom Cgil di Taranto. "L'Ilva non ha fatto nulla in questi due mesi - sostiene Stefanelli -. La fermata dell'altoforno 1 era già programmata dall'azienda. Perché non farla subito così come chiesto dai custodi giudiziari? Perché dal 26 luglio il presidente dell'Ilva Ferrante non ha dato un segnale concreto di cambiamento, continuando ad agire come se nulla fosse? Non conosco un atto dell'Ilva che vada realmente incontro all'esigenza di risanamento, ma solo continui rinvii e proposte largamente insufficienti e poco credibili". 
Stamattina la Fiom Cgil presenterà ai lavoratori la piattaforma sindacale sul risanamento in tempi brevi degli impianti e sulla salute dei lavoratori. "La fabbrica deve cambiare significativamente - insiste Stefanelli -. Un nostro gruppo è stato di recente in Germania, a Duisburg, e lì ci sono realtà siderurgiche che ci dimostrano che quello che noi chiediamo è possibile. Ferrante sappia che il tempo è scaduto. E anche l'Autorizzazione integrata ambientale deve contenere tutte le prescrizioni della magistratura, le migliori tecnologie disponibili e la valutazione del danno sanitario così come chiesto dal presidente della Regione Vendola".
Sulla vicenda interviene anche il governatore pugliese Nichi Vendola: "L'ilva ancora non ha fatto nulla e non ha ancora presentato nessuna carta credibile di ambientalizzazione. L'ilva sta facendo un gioco pericoloso: quello di lasciare o nelle mani della magistratura o nelle mani della politica il cerino acceso. L'ilva forse ha deciso di disimpegnarsi da taranto, ma non è possibile che un gruppo che ha riempito il proprio portafoglio di profitti ciclopici possa far morire una fabbrica che fa campare ventimila famiglie". (Repubblica)


ANGELETTI, HA INQUINATO 40 ANNI, ASPETTATE 4 MESI - All'Ilva e' stato consentito di inquinare per 40 anni, "possono aspettare quattro mesi". Lo ha affermato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, intervenendo sulla vicenda del gruppo siderurgico, oggi, a margine dell'inaugurazione di uno stabilimento della Barilla. Per l'Ilva, minacciata di chiusura per l'elevato inquinamento, "servono le stesse regole con cui si produce acciaio in tutta Europa - ha detto - secondo me l'azienda non ha fatto abbastanza, ora bisogna imporre di applicare le stesse regole europee, non di piu' e non di meno". La produzione "ovviamente - ha aggiunto Angeletti - non si puo' chiudere perche' altrimenti tutti quelli che usano acciaio dovranno comprare da qualche altra parte. Non ci sono soluzioni alternative". "D'altronde - ha concluso - se hanno consentito di inquinare per 40 anni possono aspettare quattro mesi".
ANNUNCIATE ASSEMBLEE CONGIUNTE FIM E UILM - Fim Cisl e Uilm Uil terranno all'Ilva di Taranto assemblee congiunte per informare i lavoratori della situazione che si va profilando nel siderurgico alla luce dell'ultimatum della Procura che ha imposto all'azienda di avviare entro 5 giorni le operazioni di spegnimento degli impianti, termine che scade l'11 ottobre. "C'e' grande tensione tra i lavoratori anche se nessuno chiede di scioperare - dicono fonti sindacali - la gente vuole porre domande, sapere che accade, conoscere l'evolversi dei fatti. Vuol capire che ne sara' dei posti di lavoro se si fermera' anche il grande altoforno 5, se ci sara' o meno ricorso agli ammortizzatori sociali e di che tipo e in che misura".Il fatto che Fim e Uilm facciano le assemblee per conto proprio sancisce ulteriormente la spaccatura con la Fiom Cgil. Spaccatura determinatasi a fronte della decisione di Fim e Uilm di effettuare degli scioperi nei giorni scorsi ai quali la Fiom non ha aderito perche' ha ritenuto le proteste contro la magistratura, che ha disposto il sequestro dell'area a caldo del siderurgico. Per la Fim, inoltre, si e' rivelato difficile ricucire negli ultimi giorni considerato che la Fiom Cgil, afferma il sindacato cislino, le assemblee le ha gia' fatte col proprio segretario nazionale Landini. "E' bastato sapere alla Fiom - dicono ancora nel sindacato dei metalmeccanici Cisl - che noi avevamo intenzione di chiedere un confronto con l'Ilva e loro si sono gia' mossi e autonomamente hanno fatto richiesta di incontro all'azienda". Intanto la segreteria confederale della Camera del Lavoro di Taranto ha definito congiuntamente alle categorie dello Spi e della Fiom, cosi' come deciso nell'ultimo comitato direttivo, un calendario di assemblee per discutere sul tema "dall'emergenza ILVA alla vertenza per ambientalizzazione, bonifica e riqualificazione dell'apparato produttivo e del territorio ionico". In particolare oggi alle 17 e' previsto un appuntamento alla Lega dei pensionati Spi al quartiere Salinella a Taranto. (Affaritaliani)

Ilva, la Procura: chiusura in 5 giorni. Clini: impossibile
Per il ministro dell’Ambiente l’impianto è “troppo complesso” per essere spento. E sulla Procura: «Mi auguro che ci siano convergenze. Sono fiducioso». (Articolotre)

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