Ilva: cittadini al contrattacco, "azienda inadempiente"
(AGI) - Taranto, 7 ott. - Preoccupazione e critiche verso
l'Ilva da parte di Fim Cisl e del comitato 'Cittadini e
lavoratori liberi e pensanti' perche' l'azienda "non dato alcun
segnale sinora", ma nessuno sciopero. Questa la situazione a
Taranto quando manca poco alla nuova direttiva di custodi e
Procura che obbliga l'Ilva - in parte sotto sequestro per
disastro ambientale - ad avviare le operazioni di spegnimento
degli impianti entro cinque giorni.
L'ultima direttiva si rifa'
al piano di fermate consegnate dai custodi all'Ilva lo scorso
17 settembre e rimasto inattuato. Piano che prevedeva che le
fermate dovessero cominciare dall'altoforno 1 e che nei giorni
scorsi era stato oggetto di un punto di situazione in un
vertice a Palazzo di Giustizia. In questa sede i custodi
avevano segnalato alla Procura come l'Ilva non avesse fatto
nulla nell'arco di due settimane per attuare il piano. E di qui
la decisione dei magistrati di imprimere una stretta.
"L'accelerazione data dalla Procura - afferma Cosimo Panarelli, segretario della Fim Cisl di Taranto - conferma le nostre preoccupazioni e le nostre previsioni.
"L'accelerazione data dalla Procura - afferma Cosimo Panarelli, segretario della Fim Cisl di Taranto - conferma le nostre preoccupazioni e le nostre previsioni.
Gia' da meta'
settembre avevamo detto chiaramente all'azienda che il piano da
400 milioni era del tutto inadeguato, che bisognava dare
segnali di voler investire piu' forti e convincenti, che
bisognava mettere in campo proposte di risanamento della
fabbrica che andassero in direzione delle prescrizioni della
Magistratura. Questo non e' avvenuto. Cosi' come l'Ilva, che
pure aveva annunciato la volonta' di anticipare la fermata
dell'altoforno 1, gia' prevista, in realta' non l'ha fatta. Dal
sequestro a oggi nessun impianto si e' fermato: stanno
marciando tutti, anche se al minimo. Se ora dovessi scioperare
- aggiunge Panarelli - lo dovrei fare contro Riva che non
rispetta gli impegni. Ma il gioco e' finito: se l'Ilva non
vuole investire, lo dica chiaramente.
Noi vogliamo tutelare
l'ambiente e il lavoro ma riscontriamo una grandissima assenza
dell'Ilva". "Noi non ci opporremo ad alcuna azione della
Magistratura tesa a ripristinare la legalita' e a far cessare
reati gravi come quello del disastro ambientale - afferma
Cataldo Ranieri, del comitato "Cittadini e lavoratori liberi e
pensanti" - noi non vogliamo essere complici di chi,
presumibilmente, sta causando a Taranto grandi problemi a
partire dalle morti e dalle malattie dovute all'inquinamento.
Ma al tempo stesso poniamo anche il problema di migliaia di lavoratori. Problema di reddito e non di ammortizzatori sociali perche' noi vogliamo lavorare. Non vogliamo il male della nostra citta' perche' siamo tarantini anche noi, ma chiediamo che si pensi al futuro dei lavoratori adesso che gli impianti stanno per fermarsi davvero. Se siamo a questo punto, la colpa e' solo di Riva. Non e' che l'Ilva non abbia i soldi per investire, il punto e' che non vuole assolutamente investire per risanare il siderurgico di Taranto". (AGI).
Ma al tempo stesso poniamo anche il problema di migliaia di lavoratori. Problema di reddito e non di ammortizzatori sociali perche' noi vogliamo lavorare. Non vogliamo il male della nostra citta' perche' siamo tarantini anche noi, ma chiediamo che si pensi al futuro dei lavoratori adesso che gli impianti stanno per fermarsi davvero. Se siamo a questo punto, la colpa e' solo di Riva. Non e' che l'Ilva non abbia i soldi per investire, il punto e' che non vuole assolutamente investire per risanare il siderurgico di Taranto". (AGI).
I sindacati attendono risposte soprattutto
dall'azienda e congelano qualsiasi manifestazione pubblica. In questa
fase avrebbe il sapore della protesta contro la magistratura. "Per ora
non ci sarà nessuno sciopero perché farlo significherebbe scioperare e
protestare contro la magistratura, quando invece la responsabilità di
tutto quello che sta accadendo è una e una soltanto: dell'Ilva e del
gruppo Riva", afferma Donato Stefanelli, segretario della Fiom Cgil di
Taranto. "L'Ilva non ha fatto nulla in questi due mesi - sostiene
Stefanelli -. La fermata dell'altoforno 1 era già programmata
dall'azienda. Perché non farla subito così come chiesto dai custodi
giudiziari? Perché dal 26 luglio il presidente dell'Ilva Ferrante non ha
dato un segnale concreto di cambiamento, continuando ad agire come se
nulla fosse? Non conosco un atto dell'Ilva che vada realmente incontro
all'esigenza di risanamento, ma solo continui rinvii e proposte
largamente insufficienti e poco credibili".
Stamattina la Fiom Cgil presenterà ai lavoratori la piattaforma sindacale sul risanamento in tempi brevi degli impianti e sulla salute dei lavoratori. "La fabbrica deve cambiare significativamente - insiste Stefanelli -. Un nostro gruppo è stato di recente in Germania, a Duisburg, e lì ci sono realtà siderurgiche che ci dimostrano che quello che noi chiediamo è possibile. Ferrante sappia che il tempo è scaduto. E anche l'Autorizzazione integrata ambientale deve contenere tutte le prescrizioni della magistratura, le migliori tecnologie disponibili e la valutazione del danno sanitario così come chiesto dal presidente della Regione Vendola".
Sulla vicenda interviene anche il governatore pugliese Nichi Vendola: "L'ilva ancora non ha fatto nulla e non ha ancora presentato nessuna carta credibile di ambientalizzazione. L'ilva sta facendo un gioco pericoloso: quello di lasciare o nelle mani della magistratura o nelle mani della politica il cerino acceso. L'ilva forse ha deciso di disimpegnarsi da taranto, ma non è possibile che un gruppo che ha riempito il proprio portafoglio di profitti ciclopici possa far morire una fabbrica che fa campare ventimila famiglie". (Repubblica)
Stamattina la Fiom Cgil presenterà ai lavoratori la piattaforma sindacale sul risanamento in tempi brevi degli impianti e sulla salute dei lavoratori. "La fabbrica deve cambiare significativamente - insiste Stefanelli -. Un nostro gruppo è stato di recente in Germania, a Duisburg, e lì ci sono realtà siderurgiche che ci dimostrano che quello che noi chiediamo è possibile. Ferrante sappia che il tempo è scaduto. E anche l'Autorizzazione integrata ambientale deve contenere tutte le prescrizioni della magistratura, le migliori tecnologie disponibili e la valutazione del danno sanitario così come chiesto dal presidente della Regione Vendola".
Sulla vicenda interviene anche il governatore pugliese Nichi Vendola: "L'ilva ancora non ha fatto nulla e non ha ancora presentato nessuna carta credibile di ambientalizzazione. L'ilva sta facendo un gioco pericoloso: quello di lasciare o nelle mani della magistratura o nelle mani della politica il cerino acceso. L'ilva forse ha deciso di disimpegnarsi da taranto, ma non è possibile che un gruppo che ha riempito il proprio portafoglio di profitti ciclopici possa far morire una fabbrica che fa campare ventimila famiglie". (Repubblica)
ANNUNCIATE ASSEMBLEE CONGIUNTE FIM E UILM - Fim Cisl e Uilm Uil terranno all'Ilva di Taranto assemblee congiunte per informare i lavoratori della situazione che si va profilando nel siderurgico alla luce dell'ultimatum della Procura che ha imposto all'azienda di avviare entro 5 giorni le operazioni di spegnimento degli impianti, termine che scade l'11 ottobre. "C'e' grande tensione tra i lavoratori anche se nessuno chiede di scioperare - dicono fonti sindacali - la gente vuole porre domande, sapere che accade, conoscere l'evolversi dei fatti. Vuol capire che ne sara' dei posti di lavoro se si fermera' anche il grande altoforno 5, se ci sara' o meno ricorso agli ammortizzatori sociali e di che tipo e in che misura".Il fatto che Fim e Uilm facciano le assemblee per conto proprio sancisce ulteriormente la spaccatura con la Fiom Cgil. Spaccatura determinatasi a fronte della decisione di Fim e Uilm di effettuare degli scioperi nei giorni scorsi ai quali la Fiom non ha aderito perche' ha ritenuto le proteste contro la magistratura, che ha disposto il sequestro dell'area a caldo del siderurgico. Per la Fim, inoltre, si e' rivelato difficile ricucire negli ultimi giorni considerato che la Fiom Cgil, afferma il sindacato cislino, le assemblee le ha gia' fatte col proprio segretario nazionale Landini. "E' bastato sapere alla Fiom - dicono ancora nel sindacato dei metalmeccanici Cisl - che noi avevamo intenzione di chiedere un confronto con l'Ilva e loro si sono gia' mossi e autonomamente hanno fatto richiesta di incontro all'azienda". Intanto la segreteria confederale della Camera del Lavoro di Taranto ha definito congiuntamente alle categorie dello Spi e della Fiom, cosi' come deciso nell'ultimo comitato direttivo, un calendario di assemblee per discutere sul tema "dall'emergenza ILVA alla vertenza per ambientalizzazione, bonifica e riqualificazione dell'apparato produttivo e del territorio ionico". In particolare oggi alle 17 e' previsto un appuntamento alla Lega dei pensionati Spi al quartiere Salinella a Taranto. (Affaritaliani)
Ilva, la Procura: chiusura in 5 giorni. Clini: impossibile
Per il ministro dell’Ambiente l’impianto è “troppo complesso” per essere spento. E sulla Procura: «Mi auguro che ci siano convergenze. Sono fiducioso». (Articolotre)
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