sabato 6 ottobre 2012

I famosi numeri...

Ilva, smentito boom di tumori
«I dati sono stati male interpretati»

L'assessore alla sanità Attolini:«Nessun aumento
a Taranto più pazienti, ma non pugliesi»


BARI - Nessuna moltiplicazione dei casi di tumore a Taranto. L’assessore regionale alla Salute, Ettore Attolini, spegne l’allarme destato dalle dichiarazioni della dottoressa Rossella Moscogiuri, responsabile del controllo della spesa farmaceutica dell’Asl Taranto. «Non intendo sottovalutare il fenomeno - dice Attolini - ma i dati diffusi, che riferiscono un incremento dei ricoveri del 50% nel 2012, non hanno fondamento». L’assessore parla dopo aver inaugurato, proprio nel capoluogo jonico, il Piano straordinario per la salute e l’ambiente voluto dalla Regione: con lui i colleghi di giunta Lorenzo Nicastro e Michele Pelillo, il manager dell’Asl Fabrizio Scattaglia, il direttore di Arpa Giorgio Assennato. «I dati diffusi - spiega Attolini - si riferiscono ad un solo reparto (l’Oncologia del Moscati, ndr). Di per sé questa circostanza mostra l’approssimazione con cui si vorrebbe elaborare la statistica: un paziente oncologico potrebbe essere ricoverato anche in altri reparti che non la sola Oncologia. Ad ogni modo, gli unici dati ufficiali della Asl sono riferibili al primo trimestre 2012, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente». I ricoveri, in effetti, sono aumentati: da 148 a 166, poco più del 10%. Tuttavia, Attolini fa rilevare due punti: 1) un aumento dei ricoveri «non significa un incremento dei casi di tumore»; 2) sui 148 ricoveri dell’anno scorso, il 93% era riconducibile a pazienti tarantini (137); sui 166 ricoveri di quest’anno l’incidenza dei residenti nell’area jonica scende al 76% (126 ricoveri). Dice Attolini: «Abbiamo registrato un importante aumento di mobilità attiva: ossia di pazienti (calabresi e lucani) che hanno deciso di venirsi a curare a Taranto». La tendenza all’aumento dei ricoveri vale anche per i day-hospital oncologici. Sempre in relazione al primo trimestre tali prestazioni passano da 59 a 94 (con un incremento del 37%). Tuttavia, anche qui i non residenti passano da 3 a 11. «L’epidemiologia - commenta l’assessore - è una scienza seria e si rivela molto utile, quando i dati vengono utilizzati con cura. Quando invece si spacciano per notizie dati non veri, si rischia di creare un allarme sociale ingiustificato». Il manager Scattaglia ha chiesto informazioni sulle esternazioni rese da Moscogiuri nel corso di un convegno in Sardegna. «I dati - replica l’interessata - sono stati forse male utilizzati dal giornalista cui sono stati affidati. Io li ho presi dalla relazione consegnatami dal direttore del reparto di Oncologia». NUOVO PRESIDIO - D’ora in avanti, un nuovo presidio consentirà di sorvegliare meglio la condizione sanitaria di Taranto: è il «Centro salute e ambiente» che sarà istituito nell’ex ospedale Testa sulla base del Piano straordinario voluto dalla giunta. «La priorità - dice Attolini - sarà assegnata alla tutela della salute materno-infantile, in modo da prevenire qualsiasi forma di condizionamento dello sviluppo neuro-cognitivo dei bambini, nei territori del rione Tamburi e nel Comune di Statte». Il Centro realizzerà l’analisi e il monitoraggio della presenza di agenti chimici nei liquidi biologici: in questo modo «sarà possibile fugare dubbi e paure delle mamme che si rifiutano di allattare i loro piccoli per paura di un’eccessiva presenza di diossina nel loro latte». Il Piano prevede la sinergia fra l’autorità sanitaria e quella di protezione ambientale. «Non vogliamo più ragionare solo in termini di "nanogrammi" - dice Nicastro - ma interpretare i dati sanitari e incastrarli in un quadro epidemiologico di causa ed effetto. Così saranno socializzati i danni e imputati i costi a chi è causa delle criticità ambientali. Perciò: non solo chi inquina paga, ma anche chi fa ammalare paga». Il sindaco Ezio Stefàno ha fatto sapere che il ministro della salute, Renato Balduzzi, sarà a Taranto nella prossima settimana. Infine, Attolini replicando al capogruppo dell’Udc in Regione Salvatore Negro che ne invocava l’istituzione, chiarisce che «il registo tumori esiste ed è l’unico in Italia ad avere valenza regionale. E come in tutta Italia, tra breve saranno pronti i dati relativi al 2008». (Corsera)

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