Ilva, smentito boom di tumori
«I dati sono stati male interpretati»
L'assessore alla sanità Attolini:«Nessun aumento
a Taranto più pazienti, ma non pugliesi»
BARI - Nessuna moltiplicazione dei casi di tumore a Taranto.
L’assessore regionale alla Salute, Ettore Attolini, spegne l’allarme
destato dalle dichiarazioni della dottoressa Rossella Moscogiuri,
responsabile del controllo della spesa farmaceutica dell’Asl Taranto.
«Non intendo sottovalutare il fenomeno - dice Attolini - ma i dati
diffusi, che riferiscono un incremento dei ricoveri del 50% nel 2012,
non hanno fondamento». L’assessore parla dopo aver inaugurato, proprio
nel capoluogo jonico, il Piano straordinario per la salute e l’ambiente
voluto dalla Regione: con lui i colleghi di giunta Lorenzo Nicastro e
Michele Pelillo, il manager dell’Asl Fabrizio Scattaglia, il direttore
di Arpa Giorgio Assennato. «I dati diffusi - spiega Attolini - si
riferiscono ad un solo reparto (l’Oncologia del Moscati, ndr). Di per sé
questa circostanza mostra l’approssimazione con cui si vorrebbe
elaborare la statistica: un paziente oncologico potrebbe essere
ricoverato anche in altri reparti che non la sola Oncologia. Ad ogni
modo, gli unici dati ufficiali della Asl sono riferibili al primo
trimestre 2012, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente». I
ricoveri, in effetti, sono aumentati: da 148 a 166, poco più del 10%.
Tuttavia, Attolini fa rilevare due punti: 1) un aumento dei ricoveri
«non significa un incremento dei casi di tumore»; 2) sui 148 ricoveri
dell’anno scorso, il 93% era riconducibile a pazienti tarantini (137);
sui 166 ricoveri di quest’anno l’incidenza dei residenti nell’area
jonica scende al 76% (126 ricoveri). Dice Attolini: «Abbiamo registrato
un importante aumento di mobilità attiva: ossia di pazienti (calabresi e
lucani) che hanno deciso di venirsi a curare a Taranto». La tendenza
all’aumento dei ricoveri vale anche per i day-hospital oncologici.
Sempre in relazione al primo trimestre tali prestazioni passano da 59 a
94 (con un incremento del 37%). Tuttavia, anche qui i non residenti
passano da 3 a 11. «L’epidemiologia - commenta l’assessore - è una
scienza seria e si rivela molto utile, quando i dati vengono utilizzati
con cura. Quando invece si spacciano per notizie dati non veri, si
rischia di creare un allarme sociale ingiustificato». Il manager
Scattaglia ha chiesto informazioni sulle esternazioni rese da Moscogiuri
nel corso di un convegno in Sardegna. «I dati - replica l’interessata -
sono stati forse male utilizzati dal giornalista cui sono stati
affidati. Io li ho presi dalla relazione consegnatami dal direttore del
reparto di Oncologia».
NUOVO PRESIDIO - D’ora in
avanti, un nuovo presidio consentirà di sorvegliare meglio la condizione
sanitaria di Taranto: è il «Centro salute e ambiente» che sarà
istituito nell’ex ospedale Testa sulla base del Piano straordinario
voluto dalla giunta. «La priorità - dice Attolini - sarà assegnata alla
tutela della salute materno-infantile, in modo da prevenire qualsiasi
forma di condizionamento dello sviluppo neuro-cognitivo dei bambini, nei
territori del rione Tamburi e nel Comune di Statte». Il Centro
realizzerà l’analisi e il monitoraggio della presenza di agenti chimici
nei liquidi biologici: in questo modo «sarà possibile fugare dubbi e
paure delle mamme che si rifiutano di allattare i loro piccoli per paura
di un’eccessiva presenza di diossina nel loro latte». Il Piano prevede
la sinergia fra l’autorità sanitaria e quella di protezione ambientale.
«Non vogliamo più ragionare solo in termini di "nanogrammi" - dice
Nicastro - ma interpretare i dati sanitari e incastrarli in un quadro
epidemiologico di causa ed effetto. Così saranno socializzati i danni e
imputati i costi a chi è causa delle criticità ambientali. Perciò: non
solo chi inquina paga, ma anche chi fa ammalare paga». Il sindaco Ezio
Stefàno ha fatto sapere che il ministro della salute, Renato Balduzzi,
sarà a Taranto nella prossima settimana. Infine, Attolini replicando al
capogruppo dell’Udc in Regione Salvatore Negro che ne invocava
l’istituzione, chiarisce che «il registo tumori esiste ed è l’unico in
Italia ad avere valenza regionale. E come in tutta Italia, tra breve
saranno pronti i dati relativi al 2008».
(Corsera)
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