mercoledì 17 ottobre 2012

Un dibattito sempre più largo

Ilva Taranto / I medici ISDE su ambiente e salute a Taranto


Come ISDE -

International Society of Doctors for Environment

si aderisce a quanto, con grande prudenza, è stato dichiarato dall’Associazione degli Epidemiologi Italiani (AIE), che è condivisibile perchè riassume le evidenze emerse degli studi di epidemiologia ambientale ed occupazionale effettuati a livello internazionale e nazionale, così come a Genova e Taranto dagli anni ’90. Dalle recenti perizie tecniche ne ricava l’urgenza di interventi di prevenzione primaria necessari a rimuovere i rischi e fermare il protrarsi dei danni ambientali e sanitari. E’ nei casi come questi che si misura la capacità di prendere decisioni equilibrate ed efficaci basandosi sui dati disponibili, che nel caso di Taranto sono informativi sia dei danni a lungo termine sia di quelli a breve termine. ISDE condanna l’assenza di tempestività, sistematicità ed efficacia dell’azione di controllo nel corso degli anni, per le quali molte amministrazioni locali e nazionali portano chiare e pesanti responsabilità.
L’AIA concessa due anni addietro è un esempio totalmente negativo di concessione unidirezionale ai produttori a scapito di ambiente e salute. Sulla nuova AIA anticipata in questi giorni, sebbene si rilevi un indubbio avanzamento, si rilevano ancora insufficienze e soprattutto tempi di applicazione lunghi se si mette al centro la tutela della salute. ISDE presenterà sue proposte alla conferenza dei servizi convocata per il prossimo 19.
Oltre all’importante e coraggioso lavoro della magistratura, ISDE ringrazia i cittadini, le associazioni, i tecnici e gli enti che hanno lavorato per le buone pratiche e per svelare le contraddizioni tra etica, politiche ambientali, sanitarie, sociali ed economiche. Oggi la situazione, come purtroppo accade spesso in Italia, è deflagrata accentuando la crisi ma anche dando grandi possibilità di trovare soluzioni positive per l’ambiente, la salute della popolazione e il lavoro in condizioni dignitose. In alcune aree italiane, come a Taranto, l’importante lavoro di valutazione dei costi ambientali e socio-sanitari della produzione dell’ acciaio è stato iniziato, ma moltissimo resta ancora da fare. Come appare urgente cominciare a creare tipologie di lavoro più utili per la comunità per riconvertire le lavorazioni a rischio per l’ambiente, i lavoratori e gli altri cittadini.
ISDE è impegnata, per quanto di sua competenza e possibilità, affinchè Taranto possa essere di esempio per le centinaia di altre aree italiane dove l’inquinamento protratto e la mancanza di controlli efficaci continuano a produrre enormi problemi sociali, sanitari, ambientali ed economici per la comunità, a fronte di alti profitti per pochi. ISDE è impegnata per lo sviluppo della partecipazione dei cittadini alle scelte strategiche, per ampliare la cittadinanza scientifica e per allargare il numero di operatori della sanità pubblica dedicati - con abnegazione e competenza - alla salvaguardia di ambiente e salute. (Agorà)

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