Ilva Taranto / I medici ISDE su ambiente e salute a Taranto
Come ISDE -
International Society of Doctors for Environment
si aderisce a quanto, con
grande prudenza, è stato dichiarato dall’Associazione degli Epidemiologi
Italiani (AIE), che è condivisibile perchè riassume le evidenze emerse
degli studi di epidemiologia ambientale ed occupazionale effettuati a
livello internazionale e nazionale, così come a Genova e Taranto dagli
anni ’90. Dalle recenti perizie tecniche ne ricava l’urgenza di
interventi di prevenzione primaria necessari a rimuovere i rischi e
fermare il protrarsi dei danni ambientali e sanitari.
E’ nei casi come questi che si misura la capacità di prendere decisioni
equilibrate ed efficaci basandosi sui dati disponibili, che nel caso di
Taranto sono informativi sia dei danni a lungo termine sia di quelli a
breve termine. ISDE condanna l’assenza di tempestività, sistematicità ed
efficacia dell’azione di controllo nel corso degli anni, per le quali
molte amministrazioni locali e nazionali portano chiare e pesanti
responsabilità.
L’AIA concessa due anni addietro è un esempio totalmente
negativo di concessione unidirezionale ai produttori a scapito di
ambiente e salute. Sulla nuova AIA anticipata in questi giorni, sebbene
si rilevi un indubbio avanzamento, si rilevano ancora insufficienze e
soprattutto tempi di applicazione lunghi se si mette al centro la tutela
della salute. ISDE presenterà sue proposte alla conferenza dei servizi
convocata per il prossimo 19.
Oltre all’importante e coraggioso lavoro della
magistratura, ISDE ringrazia i cittadini, le associazioni, i tecnici e
gli enti che hanno lavorato per le buone pratiche e per svelare le
contraddizioni tra etica, politiche ambientali, sanitarie, sociali ed
economiche. Oggi la situazione, come purtroppo accade spesso in Italia, è
deflagrata accentuando la crisi ma anche dando grandi possibilità di
trovare soluzioni positive per l’ambiente, la salute della popolazione e
il lavoro in condizioni dignitose.
In alcune aree italiane, come a Taranto, l’importante lavoro di
valutazione dei costi ambientali e socio-sanitari della produzione dell’
acciaio è stato iniziato, ma moltissimo resta ancora da fare. Come
appare urgente cominciare a creare tipologie di lavoro più utili per la
comunità per riconvertire le lavorazioni a rischio per l’ambiente, i
lavoratori e gli altri cittadini.
ISDE è impegnata, per quanto di sua competenza e
possibilità, affinchè Taranto possa essere di esempio per le centinaia
di altre aree italiane dove l’inquinamento protratto e la mancanza di
controlli efficaci continuano a produrre enormi problemi sociali,
sanitari, ambientali ed economici per la comunità, a fronte di alti
profitti per pochi.
ISDE è impegnata per lo sviluppo della partecipazione dei cittadini alle
scelte strategiche, per ampliare la cittadinanza scientifica e per
allargare il numero di operatori della sanità pubblica dedicati - con
abnegazione e competenza - alla salvaguardia di ambiente e salute. (Agorà)
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