venerdì 26 dicembre 2008

Gli allevatori, Fitto e il Natale. Una lettera

Il 23/12 abbiamo letto sul Corriere del Giorno che l’ex presidente
della Regione Puglia, attuale ministro Raffaele Fitto, ha affermato che
l’ambiente per il territorio di Taranto è fra le priorità, ma non è la
priorità assoluta perché è in corso una crisi mondiale i cui effetti
rischiano di essere letali per il territorio stesso.
Forse, parlando di ambientalismo e di problemi ambientali, nell’
immaginario collettivo si evocano situazioni in cui persone coltivano
visioni utopiche e idealizzano il rapporto con la natura. Oggi, la
conoscenza acquisita dovrebbe permetterci di valutare diversamente le
cose e, se questa non dovesse bastare, il buon senso potrebbe aiutarci.
A volte però il buon senso ci abbandona, come purtroppo notiamo

ripetutamente, così ci resta l’esperienza, sì! Un’amara esperienza. Noi
allevatori lo sappiamo bene, il 10 e l’11 Dicembre 2008 non li
dimenticheremo mai più! Abbiamo visto quali sono le conseguenze quando
l’ambiente non ha la priorità… L’abbiamo anche filmato affinchè tutti
potessero conoscere ( http://it.youtube.com/watch?v=9GI6y5fnURQ )
Qualcuno ha detto che l’esperienza non è quello che ci capita, ma ciò
che facciamo con quello che ci capita. Noi chiediamo e ci chiediamo:
cosa stiamo facendo? Per l’allevamento e l’agricoltura il buio è
totale, ma non vogliamo pensare a questo, oggi, il 25 dicembre
cerchiamo di ampliare la nostra visione e ci guardiamo intorno. Vediamo
un governo che prima contesta la realtà del problema ambientale
relativizzando i dati raccolti dall’Arpa, poi si eclissa completamente,
ed oggi, usando il pretesto della crisi economica permette di porre
in
secondo piano la vita, la salute, il futuro e paradossalmente il
lavoro, proprio quel lavoro che ci si vanta di preservare. Non c’è
dubbio che debba prevalere “un dialogo che prevenga anche i rischi di
aggravamento di una crisi occupazionale”, ma questo vuol dire cedere al
ricatto occupazionale in nome di uno pseudo dialogo che ci ha portato a
questo punto? Fino ad oggi c’è stato un monologo… e se la politica non
limiterà i danni di questo monologo che ha riempito le orecchie dei
cittadini di parole e l’ambiente di diossina, dove andremo? La nostra
più grande paura è che questo dialogo possa servire a prendere tempo
per spremere la città di Taranto fino all’ultima goccia di sangue e per
costruire in altri paesi industrie che possano essere futuri
palcoscenici dove continuare ad avvelenare persone senza essere
disturbati. Tutto questo in nome del profitto. Se una cosa del genere

dovesse verificarsi, i tarantini resterebbero senza lavoro lo stesso e
nessuno potrebbe farci niente perché la crisi economica deve essere
superata; il prezzo da pagare non è mai troppo alto!
Nel suddetto articolo il Ministro afferma che l’ambiente non può
essere “ in questo momento, la priorità assoluta…”. Premesso che di
“assoluto”, per noi esiste soltanto Colui che celebriamo il 25
dicembre, parlare di priorità economiche e ambientali ponendole in
alternativa è la solita vecchia storia che si ripete. Creare un
conflitto fra i diritti di tutti i lavoratori, fra quelli dell’
industria e quelli dell’agricoltura, permette di gettare fumo negli
occhi dei cittadini e scaricare chi di dovere dalle proprie
responsabilità. Come allevatori coinvolti direttamente in questo
disastro abbiamo un sogno in questo Natale: il nostro sogno è quello di
vedere realizzarsi la priorità della
giustizia e di un comportamento
etico che permetta l’adempimento del compito più alto della politica
per la realizzazione del bene comune ed inevitabilmente dell’
ambiente.
Cordialmente
Fam. Fornaro

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