Comunicato del Gruppo Riva, proprietario dello stabilimento siderurgico
ultimo aggiornamento: 17 dicembre, ore 19:38
Taranto, 17 dic. - (Adnkronos) - ''I limiti alle emissioni di diossine, cosi' come indicati dalla Legge approvata ieri dal Consiglio Regionale, sono tecnicamente irraggiungibili nei tempi stabiliti dalla stessa legge e questo preoccupa profondamente l'Ilva''. Cosi' in un comunicato il Gruppo Riva, proprietario dello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto, circa la legge passata ieri nella massima assemblea della Puglia.''Le attuali tecniche di additivazione di urea, come e' ben noto alla Regione Puglia - prosegue la nota - consentono di abbassare il valore limite degli attuali 7 nanogrammi emessi dal camino E312 fino al 50 per cento, e non fino a 2,5 nanogrammi per metro cubo entro il prossimo 31 marzo. Inoltre Ilva considera tecnicamente impraticabile l'ulteriore riduzione del valore limite a 0,4 nanogrammi per metro cubo entro il 31 dicembre 2010, poiche' per montare i nuovi sistemi di 'filtri a manica', necessari all'ottenimento di tale ulteriore riduzione, occorrera' procedere con lo smontaggio degli attuali elettrofiltri Meep contestualmente all'assemblaggio dei nuovi filtri; e tale operazione, anche per limiti di capienza dell'area, non potra' essere ultimata in soli due anni. La dimensione dell'impianto di agglomerazione di Taranto, quattro volte piu' grande rispetto ai tre maggiori impianti presenti in Europa dotati di filtri a manica - prosegue l'Ilva - non consente di prendere come riferimento interventi realizzati in altri impianti siderurgici''.
Ilva auspica che ''la Legge non rappresenti un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi prefissati con il crono-programma di adeguamento dello stabilimento alle Bat, una volta compiute da parte degli organi competenti le necessarie valutazioni sul rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale''.
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