...e aspettiamo i bei fatti!
Presentato a Bari ‘Industria 2015’: ventidue progetti di ricerca e innovazione
Francesco Radicci (Barilive) Riqualificazione delle imprese, aumento della produzione di settore (sensoristica e tecnologia informatica), incremento del business, competitività nei mercati internazionali. Questi gli obiettivi di Confindustria che, per progetti di ricerca e innovazione relativi al programma ‘Industria 2015’ sulla mobilità sostenibile, ha previsto finanziamenti pari a 180 milioni di euro di incentivi che ne attiveranno altri 500 di investimenti in ventidue progetti realizzati da consorzi che comprendono complessivamente 250 imprese e 100 centri di ricerca (circa 18 mila i ricercatori di industria e università che, secondo stime, verranno impiegati). Il tutto, oltre a produzione, commercializzazione e gestione di nuova tecnologia (veicoli quadriciclo multimodali ed ergonomici, treni flessibili, sistemi infotelematici per la gestione portuale della mobilità), garantirebbe anche maggiore sicurezza sul lavoro.
Programma e intenti sono stati illustrati ieri mattina, nella sede barese di Confindustria, da presidente di Confindustria Bari, Alessandro Laterza, presidente dell’Autorità portuale del Levante, Francesco Mariani, e rappresentanti di alcune imprese pugliesi che hanno vinto il bando di ‘Industria 2015’.
“Finalmente – ha detto Laterza – dalla predica passeremo alla pratica, con importanti iniziative di dialogo e collaborazione che hanno visto protagoniste molte nostre aziende. Anche il ministro Scajola è stato colpito positivamente dalla partecipazione di numerose piccole e medie imprese del Mezzogiorno, sottolineando che il governo Berlusconi investe sulle aziende che credono nel futuro e, nonostante le difficoltà del momento, continuano a promuovere ricerca e innovazione per aumentare qualità ed efficienza dei propri prodotti”.
Laterza ha poi parlato di ‘Slimport’ (Sicurezza Logistica Intermodalità Portuale), uno dei ventidue progetti ammessi al finanziamento, il cui valore totale ammonta a circa 32 milioni di euro: “Mi auguro che non serva solo alla Puglia ma anche ad altre regioni di Italia, è un prodotto che ha grandi potenzialità, esportabile pure all’estero. Oltretutto, mira anche all’incremento della sicurezza nelle operazioni portuali salvaguardando le logiche di business”.
“Insieme alle autorità portuali di Taranto e Brindisi – ha spiegato Mariani – abbiamo riflettuto sulla sicurezza per cercare di capire come eliminare o ridurre gli incidenti gravi. Per le imprese la sicurezza è un costo, noi lavoriamo affinché diventi un fatto virtuoso. Il nuovo approccio che stiamo cercando di seguire è quello di immaginare un sistema dove, con l’aiuto della tecnologia, il lavoratore diventi un soggetto passivo in quanto guidato ed assistito nella gestione delle operazioni e soprattutto nelle situazioni di emergenza. Allora occorre produrre innovazione: la tecnologia – ha concluso Mariani – deve diventare norma, e quindi un business”.
Nessun commento:
Posta un commento