martedì 9 dicembre 2008

Pecore, mucche, maiali...cani e porci! E uomini?


Sono ormai passati più di tre mesi da quando 22 partite di carne suina proveniente dall’Irlanda sono entrate nel nostro Paese. Purtroppo solo da pochi giorni l’FSA, ovvero l’agenzia irlandese per la sicurezza alimentare, ha reso noto che su alcuni campioni di carne di maiali allevati in Irlanda è stata rilevata una presenza di diossina fino a 100 volte superiore ai livelli massimi consentiti (come al solito un minimo di tossicità non fa mai male!), ma Paddy Rogan, capo veterinaio di Dublino avrebbe rilevato quantità di diossina addirittura fino a 200 volte superiore. I carabinieri dei NAS si trovano ora ad effettuare controlli a tappeto per cercare di rintracciare la carne suina già distribuita in varie regioni italiane ed esaminarla.
Le notizie più recenti rivelano che sono stati già effettuati sequestri in 120 supermercati, in Emilia, in Veneto, quattro partite in Campania, destinate ad essere immesse sui mercati di Baiano (AV), mentre in Puglia sono stati messi sotto controllo un grossista di Faeto, nel Foggiano, e uno di Taurisano nel Salento, che potrebbero avere importato carne suina dall’Irlanda.
Secondo il Ministero della Sanità è sotto verifica anche una partita proveniente dal Sudamerica.
Ma la Puglia non ha bisogno solo di guardarsi dalle carni suine provenienti dall’estero, poiché il Tarantino è una zona fra le più inquinate d’Europa, infatti è previsto nei prossimi giorni l’abbattimento di quasi 1.700 pecore contaminate, che vivevano a ridosso della zona industriale e quindi dell’Ilva: le analisi hanno dimostrato che gli animali hanno respirato veleno, finito inevitabilmente nei loro tessuti, le loro carni erano destinate a finire sulle tavole dei tarantini e dei pugliesi. Gli allevamenti nei quali sono stati trovati animali positivi sono per il momento otto. La Asl teme però che siano molti di più: perciò hanno predisposto controlli in un centinaio di allevamenti. Con punto di partenza la zona industriale di Taranto, saranno controllati tutti gli animali che vivono in un raggio di distanza compreso tra i 15 e i 20 chilometri (fonte Esalazioni Etiliche).

E' previsto per il 10 dicembre l'abbattimento delle 1600 pecore allevate in otto masserie tra Taranto e Statte e risultate contaminate dalla diossina prodotta in gran quantita' dallo stabilimento siderurgico Ilva. Lo rende noto il 'Codici', ribadendo la richiesta che le pecore non siano uccise ma ''utilizzate in altri contesti come le fattorie didattiche e la pet therapy''. ''Intanto - commenta il segretario nazionale del 'Codici', Ivano Giacomelli - la diossina si assume mangiando l'erba dove si posa; poi, si accumula nell'organismo, quindi se le pecore sono contaminate lo stesso vale per tutti i raccolti dell'aerea incriminata''.
Sinora l'abbattimento - rileva il Codici - e' stato l'unico sistema usato dalla Stato per risolvere le emergenze: ''Il sistema di abbattimento - afferma Giacomelli - e' costato 5 miliardi di risarcimenti dalla Bse, conosciuta meglio come 'mucca pazza', all'aviaria''. Nel caso di Taranto - continua il presidente di 'Codici' - ''e' evidente che ci troviamo di fronte ad un tipo di emergenza sospetta, causata dalla mancanza o dalla carenza di controlli''. (ANSA).

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