Non sono stati resi pubblici gli esiti di gara e le procedure di abbattimento
Nonostante sia iniziata la mattanza delle 1600 pecore di Taranto, il CODICI continua la sua battaglia e vuole fare luce sull’intera vicenda.
L’Associazione, dopo aver appreso dagli organi di stampa dell’avvenuta procedura di sequestro conservativo, nonché di abbattimento di 1600 capi ovini contaminati dalla diossina, diffida la Asl di Taranto per non avere reso pubblici gli esiti di gara e le procedure di abbattimento.
« Denunciamo lo sprezzante atteggiamento della Asl di Taranto - dichiara la Dott.ssa Valentina Coppola, Resp. Agroalimentare CODICI - . La Asl, infatti, ci ha chiesto di effettuare accesso agli atti per ottenere notizie che dovevano essere già rese pubbliche».
Inoltre, - commenta il Segretario Nazionale del CODICI, Ivano Giacomelli- la procedura di abbattimento in oggetto ha comportato un esborso di spese da parte della Regione Puglia, esborso che graverà sulle tasche dei cittadini pugliesi, e che poteva essere evitata, destinando gli animali a scopi sociali, come le fattorie didattiche e la pet therapy.
«La vicenda è stata sentita molto dai cittadini», continua la dott.ssa Coppola, «in tre giorni sono state raccolte 1500 firme da persone che condividevano l’inutilità di questa mattanza, la diossina non è un morbo e, pertanto, non può essere trasmesso per contatto, non si è voluta tentare una soluzione migliore ad un problema causato dalla cattiva gestione pubblica». (Dioariodelweb)
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