Giovedì 15 ottobre 2009 si tiene presso il tribunale di Potenza il proseguo del processo a carico del presidente della "Associazione Contro Tutte le Mafie", sodalizio nazionale antiracket ed antiusura, ed autore del libro "L'Italia del trucco, l'Italia che siamo".
L'accusa: diffamazione a mezzo stampa a danno della Procura della Repubblica di Taranto, per aver scritto articoli sugli insabbiamenti dei procedimenti penali scomodi.
L'accusa chiamerà il dr Alessio Coccioli della Procura di Taranto, querelante; la difesa chiamerà tutti i parlamentari che hanno presentato le interrogazioni parlamentari sugli insabbiamenti, oltre che presentare i dati ministeriali, che ne dimostrano la fondatezza. In aggiunta si presenteranno le richieste di archiviazione contestate, compresa quella in cui la procura richiedente è la stessa denunciata.
"I miei articoli pubblicati in tutta Italia e nel mondo, tra cui quello contestato e pubblicato in Sud Africa, riportano o citano atti pubblici su argomenti tematici o territoriali" - dice il Dr Antonio Giangrande - "Sulla pagina di Taranto ho riportato stralci originali delle richieste di archiviazione, disconosciuti dagli stessi Pubblici Ministeri, o le interrogazioni parlamentari, che parlano degli insabbiamenti a Taranto. La reazione, dissimile da altri territori italiani, dimostra che a Taranto è una verità che deve essere taciuta, con la complicità dei media locali." Così come a Brindisi dove la Procura ha sequestrato, con atti nulli e con incompetenza territoriale, un intero nostro sito, compresa la pagina di Brindisi, in cui è riportata la questione "Forleo", e non solo la pagina di loro interesse. Nel proseguo la Procura di Taranto, investita per competenza, ha confermato l'operato dei colleghi di Brindisi.
"La Procura di Potenza, poi, non è coerente con gli atti adottati" - continua il presidente - da un lato perseguono me, che ho esercitato il mio diritto costituzionale di cronaca e di critica e di informare e di essere informati, perché i loro colleghi di Taranto mi hanno denunciato per diffamazione a mezzo stampa, dall'altro lato sono stati più volte interpellati dal Presidente della Corte d'Appello di Potenza per la mancata azione penale a danno degli stessi colleghi di Taranto, Lecce e Brindisi, che sono stati denunciati dal sottoscritto per abusi ed omissioni reiterati. Denunce rimaste lettera morta, senza conseguenza di calunnia.
Scrivendo, ho adempito il mio dovere costituzionale di attività sussidiaria di pubblico interesse che combatte le illegalità. Forse il messaggio è: subisci e taci? Purtroppo non possiamo tacere un fatto: la mafia siamo noi. I media che tacciono, le istituzioni che colludono, i cittadini collusi o codardi che emulano."
Presidente Dr Antonio Giangrande - ASSOCIAZIONE CONTRO TUTTE LE MAFIE
099.9708396 - 328.9163996
www.controtuttelemafie.it
www.malagiustizia.eu
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