La Giunta regionale pugliese guidata da Nichi Vendola ha detto due volte di no all'Eni.
Ieri ha espresso parere sfavorevole di compatibilità ambientale nell'ambito del procedimento ministeriale di valutazione di impatto ambientale per il progetto di ampliamento della capacità di lavorazione nella raffineria di Taranto, mentre nei giorni scorsi ha detto no alla riconversione a ciclo combinato cogenerativo della centrale elettrica dell'Enipower, oggi alimentata ad olio combustibile, all'interno dello stesso sito industriale nel capoluogo ionico. Decisioni legittime che tuttavia – secondo la confindustruia regionale pugliese - se da un lato rischiano di intralciare il disegno di potenziamento produttivo e di miglioramento della ecosostenibilità di un'area produttiva come quella della raffineria di Taranto - che ha una significativa importanza locale, regionale e nazionale - dall'altro penalizza pesantemente l'imprenditoria locale e le migliaia di lavoratori, tecnici, quadri e dirigenti delle aziende impiantistiche ed edili del territorio, in una fase congiunturale già segnata da un sostenuto e prolungato rallentamento delle commesse, e dal conseguente massiccio ricorso alla cassa integrazione guadagni.(Sole24ore)
E' opportuno al riguardo ricordare che l'investimento dell'Eni, pari a 1 miliardo di euro, insieme alle finalità produttive e di ecosostenibilità avrebbe assicurato un lavoro nella fase di cantiere a circa 3.000 unità. Ora invece – dicono dalla confindustria pugliese - nello stesso momento in cui la Giunta regionale chiede a Confindustria, Sindacati e partenariato sociale di sollecitare al Governo il conferimento dei fondi Fas , che consentono la realizzazione di importanti progetti di investimento pubblico- si deve registrare ancora una volta con vivo rammarico la prevalenza nell'Esecutivo regionale di orientamenti che, animati da forte sentimento ambientalistico, non favoriscono interventi di incremento produttivo con il miglioramento ambientale di impianti strategici per l'economia regionale.
Confindustria Puglia, pertanto, nell'esprimere dissenso su tale delibera, valuterà di promuovere - di concerto con le organizzazioni datoriali e sindacali tarantine, insieme al mondo della ricerca e alle Istituzioni locali - ogni utile iniziativa per addivenire ad equilibrate valutazioni di merito che possano favorire la realizzazione di un investimento industriale che, per le sue dimensioni e per il Gruppo che lo promuove, si configura come uno dei maggiori fra quelli previsti in Puglia nei prossimi anni, peraltro non bisognoso di contribuzioni pubbliche.
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