venerdì 30 ottobre 2009

Bambini in marcia

ALTAMAREA RISPONDE ALLE ASSOCIAZIONI CHE SI SONO DISSOCIATE DALL’INIZIATIVA DEL 28
«I bambini in marcia per l’ambiente? Una protesta giusta e che va incoraggiata»

• «I bambini italiani che protestano contro il lavoro minorile e le ingiustizie nel mondo vendono lodati ovunque. Ma i bambini di Taranto che protestano contro l’inquinamento sono in odore di “str umentalizzazione”. Siamo veramente al paradosso se non al ridicolo». Così Altamarea, il movimento che mette insieme una serie di associazioni ambientaliste, replica alle accuse di altre associazioni, esterne al movimento, che «non condividono la partecipazione dei bambini alle mobilitazioni cittadine contro l’inquina - mento e hanno pertanto invitato a “lasciarli a casa”». Il riferimento è alla manifestazione del 28 novembre a Taranto.
«Questa presa di posizione - rileva Altamarea - ricalca l’educa - zione ottocentesca che separava scuola e società e considerava il “fanciullo” come un soggetto incapace di intendere e di volere, ancora da formare e da istruire». Altamarea cita l’Unicef che «porta i bambini in piazza a rivendicare i propri diritti e così fa l’Arciragazzi ogni anno organizzando in tutt’Italia le “marce dei bambini”, con il patrocinio degli enti locali e la partecipazione delle scuole. Per non parlare di Legambiente, con le sue “classi del cigno”, il Wwf con i “Panda club” e i tanti progetti della “città dei bambini” diffusi in Italia. Queste iniziative per i diritti dell’inf anzia sono state organizzate anche a Taranto e i cortei dei bambini hanno riscosso un notevole successo». A Taranto i diritti dei bambini «sono stati violati in quanto non solo si ammalano di inquinamento ma non sono stati neppure informati sulla loro esposizione a diossina, benzopirene, piombo, mercurio e altre micidiali sostanze. Continuano a studiare e a giocare a ridosso dell’area industriale. E se tutti i diritti che tutelano la loro vita vengono violati, perché privarli anche del diritto di esprimere la loro opinione in piazza?» (La Gazzetta di Taranto, p.VII)

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