giovedì 22 ottobre 2009

Chi ha mai parlato di trivellazioni?

Uno dei sistemi della retorica classica per sviare l'attenzione e andare avanti con quanto proposto prevede che si rassicuri, si minimizzi e soprattutto si neghi qualcosa che di fatto non era neanche in discussione!
Che l'ENI abbia ottenuto dal ministero l'autorizzazione ad effettuare sondaggi nel mare di Taranto e non trivellazioni, questo lo sanno tutti! Ciò che è grave è che per i sondaggi autorizzati si parla testualmente della tecnica "air gun", che comporta danni molto seri all'ambiente marino e alla fauna ittica... Ma l'ENI rassicura tutti dicendo che si tratta di "una barchetta che tira dietro una sonda"...
Recentemente un raggiro dell'ENI alla città è stato sbugiardato ufficialmente dall'ARPA. Pare che l'ENI non perda il "vizietto" di considerarci ignoranti e creduloni!

«Niente trivellazioni»
L’Eni assicura e chiarisce: per ora solo indagini teoriche

[fulvio colucci]
• Trivelle in mar grande? L’Eni dice no, almeno per ora.
In una riunione svoltasi nei giorni scorsi con i sindacati e servita a fare il punto sulla nuova centrale Enipower, sulla costruzione del metanodotto e sul rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale, l’azienda ha chiarito che «non si sta svolgendo nessuna perforazione in mar grande» e che «è stata chiesta soltanto l’auto - rizzazione a sviluppare studi su un’area a circa 60 chilometri dalla costaper avere idea della possibile, eventuale, presenza di giacimenti».
Durante la riunione i dirigenti dell’Eni hanno precisato che «l’autorizzazione (chiesta ai ministeri competenti, ndr) riguarda solo uno studio che verrebbe sviluppato a San Donato Milanese». Si tratterebbe di «uno studio teorico di analisi geologiche e fisiche supportato al massimo da un’”ecog rafia” del fondale da effettuarsi solo dopo aver presentato la richiesta di Valutazione d’impatto ambientale (con l’ausilio di una barchetta che tira dietro una sonda)».
L’Eni ha precisato ancora che «le fasi necessarie per lo studio d’indagine vera e propria ed ancor più la fase di perforazione prevederanno due distintie fasi di autorizzazione con annessa Valutazione d’impatto ambientale». I tempi si dilateranno sicuramente. «Appare evidente - hanno spiegato i dirigenti dell’Eni ai sindacati - che la fase è assolutamente di studio teorico e che vi siano tutte le fasi autorizzative prima di procedere a qualsiasi attività in mare». L’Eni ha precisato che le attività di autorizzazione prevederebbero tre fasi con un allungamento dei tempi.
Si allontana, almeno per il momento, lo spettro di un’immediata trivellazione dei fondali di mar grande che è sembrato concretizzarsi rapidamente dopo il rilascio delle prime autorizzazioni ministeriali.
(La Gazzetta di Taranto, p.VII)

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