Mobbing all’Università Lumsa, imputazione coatta per Papa e monsignor Di Comite
• Processo in vista per l’arcivescovo Benigno Luigi Papa, presidente onorario dell’Edas-Lumsa (Libera Università Maria Santissima Assunta) e monsignor Nicola Di Comite, ex vicario della Diocesi, ma anche presidente del consiglio di amministrazione e responsabile del personale. Il gip Martino Rosati ha ordinato l’imputazione coatta nei loro confronti (si ipotizzano, in relazione a comportamenti omissivi, i reati di maltrattamenti e lesioni colpose gravi), respingendo la richiesta di archiviazione per un presunto caso di mobbing denunciato da C.M., ex segretaria dell’Edas, istituto che rilascia titoli equipollenti al valore dei corrispondenti titoli delle Università dello Stato.
Un anno fa furono rinviati a giudizio i presunti autori dei maltrattamenti: l’ex direttore dell’Edas-Lumsa, don Antonio Panico, e l’impiegata Marinella Sibilla. I due imputati, difesi dall’avv. Egidio Albanese, avrebbero sottoposto a umiliazioni e vessazioni per 7 anni, dal 1999 al 2005, l’ex segretaria dell’Edas Lumsa.
Non valutando le conseguenze del presunto atteggiamento persecutorio, sempre secondo l’accusa, i due imputati avrebbero provocato alla impiegata lesioni colpose consistenti in consistenti in disturbi da panico e da sindrome post-traumatica da stress nonché in depressione grave e incapacità temporanea a relazionarsi con gli altri per un tempo superiore a 40 giorni.
Il pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione per l’arcivescovo Benigno Papa e per l’ex vicario Di Comite, ma l’ex segretaria dell’Edas ha presentato opposizione tramite i suoi legali.
In una nota la Cisl manifesta solidarietà convinta a mons. Benigno Luigi Papa e al contempo «conferma la propria fiducia nell’operato della magistratura esprimendo, tuttavia, l’auspicio che in tempi brevi essa chiarisca l’assoluta estraneità dell’arcivescovo di Taranto ai fatti contestatigli».
Piena solidarietà all’Arcivescovo di Taranto, monsignor Benigno Luigi Papa e a monsignor Nicola Di Comite giunge anche dall’on. Pietro Franzoso, vicecoordinatore regionale del Pdl.
«La statura e l’autorità morale di mons. Papa, dimostrata anche in sede di Conferenza episcopale italiana, la devozione alla sua missione nella guida dell’arcidiocesi, la sua carità pastorale nota all’intera comunità ionica, mi convincono della sua assoluta estraneità ai fatti. Lo stesso vale per Mons. Di Comite. Convinto della serenità dell’operato della magistratura, sono certo che sia l’Ar - civescovo, che Mons. Di Comite sapranno di mostrare l’estraneità ai fatti». (La Gazzetta di Taranto,p.II)
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