martedì 6 ottobre 2009

No all'ampliamento centrale Eni: lettera al Presidente della Repubblica

Riportiamo qui di seguito una lettera che Ilaria, una cittadina di Taranto ha scritto al Presidente della Repubblica.
Invitiamo tutti ad "imitare" il prezioso gesto di Ilaria e a scrivere non solo al Presidente della Repubblica, ma anche ad assessori, ministri, sindaci, presidenti.

Vi segnaliamo che è presente nel nostro sito la Rubrica del Cittadino Attivo (tutti i recapiti per farti sentire!) che potrete trovare stampata anche presso il negozio Verde Oro.
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Egregio Presidente della Repubblica,

sono una ragazza tarantina e Le scrivo questa lettera con grandissimo rammarico ed estrema paura, per le vicende che si stanno verificando nella mia città sulla questione della centrale elettrica ENI.

La mia non vuole essere solo una lettera di protesta,ancor più un invito a tutte le autorità competenti che intervengono in questo progetto a considerare la situazione ambientale di Taranto, che è già di per sé molto precaria. Abbiamo un mare meraviglioso che fa invidia a tante altre regioni d'Italia,che sono turisticamente più apprezzate e valorizzate della nostra,pur non mancando a Taranto un repertorio storico, archeologico e paesaggistico unico e ricercato.

Purtroppo, dopo aver sentito e letto i numerosi articoli sulle varie testate giornalistiche, la mia idea e spero anche quella di tantissimi altri giovani che come me amano la propria città e non vogliono affatto vederla morire così anno dopo anno, è stata quella di rivolgermi alla persona più importante e spero anche più influente,che è Lei, in qualità di Capo dello Stato. L'ampliamento della centrale elettrica ENI di Taranto è un atto distruttivo per chi è costretto a rimanere quì a respirare quest'aria, che diventa ogni giorno di più la responsabile di malattie e morti, a mio avviso inevitabili, vista la situazione drammatica. Taranto è già la città più inquinata d'Europa e da quì si muove il mio grido:perché continuare a mettere il coltello nella piaga?Non basta già la grande industria che abbiamo, a favore di un servizio che non ci viene neanche riconosciuto a livello di indennizzo?Noi produciamo tanto a beneficio di tanti e siamo continuamente costretti a respirare aria sporca e fatale per le nostre vite. Non si può NON dare importanza al dono della “VITA”per agevolare interessi di ordine finanziario e commerciale.

La produttività della nostra grande industria non porta a nulla di buono per i cittadini, figuriamoci il suo ampliamento! Sarebbe un raddoppio di malessere e malcontento che a lungo termine non renderà che risultati catastrofici sulle vite della gente.

E poi è un fenomeno oramai ben risaputo quello di voler ammaliare la gente con l'offerta di nuovi posti di lavoro. Non ci interessa questo genere di compromessi! Vogliamo vedere la nostra città rinascere sotto una nuova forma.

Non perdo la fiducia nel poter vedere un giorno il nostro mare libero da tutte queste menzogne! Qui a Taranto non si può andare più avanti così!

Il mio grido è un invito diretto a Lei, in qualità di Presidente della Repubblica, a prendere il giusto provvedimento, prima che sia troppo tardi per tutti e Le sarei infinitamente grata se sentissi di un Suo prossimo interessamento ed impegno a raggiungerci personalmente per verificare il grado di malcontento generale. Sono fiduciosa nel Suo operato e so già che non deluderà le mie richieste!

Le porgo i miei più sinceri e cordiali saluti.

Ilaria C.

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